Più pathos e velocità: alle Next Gen ATP Finals si gioca così

Anche la terza edizione delle Next Gen ATP Finals prevede l'utilizzo delle regole sperimentali introdotte nel 2017. Quindi best of five con i set ridotti ai quattro game, senza vantaggi. Più no-let, shot clock fra un punto e l'altro, l'Hawk-Eye Live, il coaching e non solo. Eccole tutte, spiegate nel dettaglio. Per arrivare prontissimi all'evento del PalaLido Allianz Cloud.

La regola principe delle Next Gen ATP Finals sono i set al 4: al meglio dei cinque e senza vantaggi. Una novità studiata per aumentare i momenti di tensione e pathos all'interno di un incontro.

Se la palla tocca il nastro sul servizio, non c'è alcun let e la battuta non si ripete. Il punto prosegue regolarmente, come in uno scambio normale.

Alle Next Gen ATP Finals è autorizzato il coaching, ma solo ai cambi di campo e attraverso delle cuffie fornite ai giocatori e ai rispettivi allenatori. Per questioni televisive (l'audio viene trasmesso) è obbligatorio l'utilizzo della lingua inglese.

È previsto lo shot clock: tra un punto e l'altro, indipendentemente dalla durata dello stesso, i giocatori sono obbligati a stare entro i 25 secondi. Pena il warning per "time violation".

Ogni giocatore ha diritto a un solo medical time-out per incontro, della durata massima di tre minuti. Sono invece regolarmente permessi i trattamenti al cambio di campo, a patto che non sforino i 60 secondi canonici prima del "time" del giudice di sedia.

I raccattapalle non sono più tenuti a portare l'asciugamano ai giocatori, invitati al self service. Gli asciugamani vengono riposti in degli appositi sostegni posti ai lati del campo.

Ai lati del campo non ci sono i giudici di linea. Tutte le chiamate sono effettuate in automatico da un sistema di Hawk-Eye Live, con voce computerizzata. Le cosiddette "close call", ovvero le palle particolarmente vicine alla linea, vengono mostrate sui maxi schermi, come avviene solitamente quando i giocatori chiedono l'intervento di occhio di falco.

Agli spettatori è permesso muoversi durante gli scambi, ma solo a quelli posizionati sui lati lunghi del campo. Chi siede alle spalle dei giocatori, invece, è invitato alla classica policy che impone di muoversi solamente durante i cambi di campo.