Il campione australiano, numero 1 del mondo per una settimana nel 1999, vinse due volte di fila a New York ma perse una doppia chance a Wimbledon, contro Sampras e Ivanisevic. Ecco la sua storia in immagini.
1994: Pat Rafter ha solo 21 anni ma è già un idolo per i suoi connazionali.
Nel 2001 con coach Toni Roche durante un allenamento.
La terra battuta ha sempre rappresentato un ostacolo per Rafter, che al Roland Garros ha come migliore risultato la semifinale del 1997.
In carriera, l'australiano è anche riuscito a raggiungere la prima posizione mondiale, il 26 luglio 1999.
Per lui, 11 titoli del circuito e 11 milioni di dollari vinti in premi fino al momento del ritiro, nel 2002.
Il successo più importante arriva agli Us Open, con due trionfi consecutivi nel 1997 e nel 1998.
A Wimbledon, invece, arrivano due finali. La prima persa contro Pete Sampras nel 2000.
Sempre nel 2000, partecipa alle Olimpiadi nel suo Paese, non solo come atleta. Qui riceve la fiamma olimpica dall'attrice Olivia Newton-John.
La seconda finale di Wimbledon è anche quella più dolorosa: Rafter la perde in cinque set contro Goran Ivanisevic nel 2001.
La sua forza, insieme al servizio, è stata soprattutto legata a uno straordinario gioco di volo unito a un'ottima reattività.
Un suo tratto distintivo subito evidente era la crema solare sotto gli occhi, quasi un must a prescindere dalle condizioni meteo.
In Davis, con John Newcombe e Lleyton Hewitt. Rafter faceva parte del team che ha vinto l'Insalatiera nel 1999, anche se non giocò la finale contro la Francia.
Non solo tennis: l'australiano divenne rapidamente - al suo arrivo nel Tour - un sex symbol in tutto il mondo.