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L'edizione del 1974 lancia in orbita due campioni destinati a sconvolgere il pianeta tennis: gli Internazionali maschili vanno a Bjorn Borg, quelli femminili a Chris Evert.
di Luca Marianantoni | 06 maggio 2024
Diciannove invece sono gli anni di Chris Evert, la ragazzina della Florida battuta nella finale del 1973 da Evonne Goolagong, ma vincitrice 50 anni fa in una sfida tra teen-agers, con un doppio 6-3 6-3, sulla ceca Martina Navratilova. Chris mette in mostra un tennis implacabile per ritmo, profondità e tenuta mentale. A poco è valsa a Martina, mancina con il rovescio a una mano, di aver vinto la palma di giocatrice più spettacolare, sempre proiettata a rete, bella a vedersi. Chris, come Borg, non ha mai sbagliato una palla facile e ha fatto breccia giocando passanti sulla riga, più spesso giocati lungolinea che incrociati. "La mia forza - racconta Chris a fine match - rispetto a Martina oggi è stata la mia capacità di stare attenta punto dopo punto e la mia voglia di vincere. Spero di continuare a farlo a lungo".
Questi due successi ottenuti al Foro Italico 50 anni danno il via alle carriere di questi due mostri dai numeri impressionanti e alla rivalità di Chris con Martina, la più lunga e avvincente della storia (80 incontri, 43-37 per la Navratilova i precedenti).
Bjorn Borg è stato il più rivoluzionario e devastante giocatore della storia, nonché il più grande fenomeno mai apparso sul rettangolo di gioco. Fu lo svedese, nel cuore degli anni 70, a reinventare il tennis divenendo a soli 25 anni una leggenda così grande che nella sua epoca fu lo sportivo più famoso e riconosciuto dell'intero pianeta, vantando una fama e una popolarità pari a quella di Muhammad Alì. Dei suoi numeri mi piace ricordare i 5 Wimbledon consecutivi vinti dal 1976 al 1980, i 6 titoli al Roland Garros e la percentuale di partite vinte nei tornei del Grande Slam (89,2%, frutto di 141 partite vinte e 17 perdute). Di Chris, che per certi versi è stata la versione di Borg in gonnella ma dalla carriera decisamente più lunga, si ricorda una regolarità di rendimento senza precedenti: 56 tornei Slam giocati e 52 semifinali raggiunte, 299 partite vinte e appena 37 perdute.