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Durante gli allenamenti a Murcia, lo spagnolo ha provato alcune racchette differenti rispetto a quella che utilizza attualmente. Ecco come potrebbe incidere la sua scelta in vista del 2025.
di Samuele Diodato | 17 dicembre 2024
Durante la scorsa settimana, anche Carlos Alcaraz (numero 3 ATP) ha iniziato la sua preparazione – almeno la fase relativa al campo – in vista del 2025. Mentre Jannik Sinner ha scelto Dubai, lui è rimasto nella sua Murcia, in un club che conosce benissimo sin da ragazzo. Sono apparse anche le prime foto dei suoi allenamenti, in cui tutto sembra come al solito.
In realtà, in attesa di una sua conferma in merito, presto potrebbe esserci una novità. Stando a quanto riportato da Relevo, infatti, lo spagnolo, sotto l’occhio attento del suo coach Juan Carlos Ferrero, starebbe sperimentando varie racchette. A seconda delle sensazioni, quindi, potrebbe prendere una decisione che dovrebbe incidere – in che misura non è dato saperlo – sul suo tennis.
Grazie al sito spagnolo, è emerso qualche altro dettaglio. Tra le varie racchette provate dal campione di Wimbledon e del Roland Garros, la principale differenza sarebbe data da un telaio più pesante rispetto a quello a cui è abituato. In alcune di queste racchette, il peso maggiorato si concentrerebbe in corrispondenza della punta; in altre, il peso sarebbe equamente distribuito.
Per completezza di informazioni, è importante ricordare come un peso maggiore fornisce al tennista maggiore potenza, ma minor controllo. Una dinamica che si acuisce quando il peso è concentrato sulla punta, richiedendo quindi anche una certa sensibilità. In tal senso, Ferrero e lo staff non starebbero informando Alcaraz delle specifiche delle varie racchette, per non influenzare il suo approccio con ognuna. Così da lasciare, come detto, che a farla da padrone, e magari indurlo ad una scelta definitiva, siano le sue stesse sensazioni.
L'OMBRA DI SINNER E I PRECEDENTI ILLUSTRI
Tentativi, per ora, ma che alimentano la curiosità riguardo la off-season del murciano. Ribadendo implicitamente, ancora una volta, come al livello più alto non ci sia nulla di scontato, e ogni dettaglio possa fare la differenza.
La seconda considerazione, poi, viene da ciò che abbiamo imparato in tempi recenti. I Big Three hanno sempre espresso la loro vicendevole gratitudine per i rivali, che li hanno spinti – per istinto competitivo – a migliorarsi sempre.
La mente va subito a Jannik Sinner, con cui Alcaraz sembra aver messo in moto dinamiche molto simili. A maggior ragione dal punto di vista di quest’ultimo, che pur avendo vinto ugualmente due Major ha chiuso il 2024 con tanti alti e bassi e 4820 punti in meno in classifica rispetto all’italiano.
Alcaraz in palestra durante la off-season (Getty Images)
I precedenti, quanto a cambi di racchette, non sono affatto rari. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Daniil Medvedev, addirittura capace durante le ATP Finals di Torino cambiare racchetta (cercando maggiore tensione nelle corde) dopo la prima partita nel Round Robin (persa), vincendo poi nettamente la seconda.
Relevo, dal canto suo, cita un precedente ancor più attinente: anche Rafael Nadal, all’inizio del 2017, ha cominciato ad utilizzare una racchetta più pesante rispetto al solito, proprio per cercare un’uscita di palla dalle corde più rapida. E senza addentrarsi in previsioni affrettate, le prime a preoccuparsi, se Alcaraz dovesse tirare ancora più forte, potrebbero essere proprio le palline.
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