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Carlos ammette: l'assenza del numero 1 del mondo non gli ha giovato. "Trovarsi con la pressione di dover vincere è stato complicato, anche se la gente trascura la qualità degli avversari". E ancora: "Mi piacerebbe ogni tanto avere un mese di pausa per ritrovare le energie"
06 aprile 2025
Il tennis è strano. Puoi essere stato numero 1 del mondo, puoi aver vinto il Roland Garros, puoi essere considerato l'erede di Rafael Nadal... E allo stesso tempo puoi non aver mai vinto una singola partita in un torneo iconico come il Masters 1000 di Monte-Carlo. Lo strano destino è quello di Carlos Alcaraz, una sola presenza nel Principato - anno 2022 - e sconfitta all'esordio (per lui era il secondo turno) di fronte a Sebastian Korda. Poi, più nulla. Come ci si sente?
"Una sensazione strana - ammette lo spagnolo - non aver mai conquistato nemmeno una vittoria qui, pare ci sia qualcosa che non gioca a mio favore, anche se alla fine in tabellone ci sono stato solo una volta, senza vincere".
"Mi sento bene - spiega poi l'iberico - e sono felice di essere qui, stavolta senza infortuni, per cercare di giocare al meglio delle mie possibilità e sperando di ottenere un bel risultato. Le sensazioni dagli allenamenti sono state positive, vedremo".
"In questo momento i tabelloni sono sempre aperti, ci sono tanti giocatori che possono esprimersi al meglio su ogni superficie. La terra quest'anno sarà interessante perché ho visto diversi colleghi - anche specialisti - che potranno fare bene. Non vedo uno o due giocatori che potranno dominare, ma noto invece molto equilibrio".
Carlos e Nole, primi colpi nel Principato
Il punto centrale delle domande, tuttavia, rimane l'assenza di Jannik Sinner e la pressione che si è riversata sui suoi due principali avversari: Zverev e appunto Alcaraz. "Molti parlano un po' a sproposito, a questo riguardo. Qualcuno pensava che, solo per il fatto che Sinner era fuori, io e Sascha avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto. Anche perché c'è tanto equilibrio e in molti possono arrivare in fondo. Non sento che sia accaduto qualcosa di strano".
E ancora: "Non sono sorpreso di non essere diventato di nuovo numero 1, anche se molte persone si aspettano che io vinca tutto. Tanti mi chiedono, mi chiedevano, di approfittare di questo periodo di assenza di Jannik per tornare in vetta. E questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo. Anche se Jannik non sta giocando, sono troppo lontano da lui e sulla terra non avrò chance di risalire. Solo cercherò di dare il massimo".
Ma non sarà che la pausa potrà persino far bene, a Sinner? "Anche a me piacerebbe ogni tanto avere un mese di stop, senza fare niente. Giochiamo 11 mesi no stop, solo a volte c'è una settimana di pausa. Ma l'intensità che si richiede al nostro fisico è sempre eccessiva. Credo sia importante, alla fine della stagione, trovare più tempo per recuperare e poter mostrare il nostro miglior tennis".
L'analisi della sua stagione, fin qui, non è eccessivamente severa. "Al di là dei risultati, sono contento di come sto giocando, di come sto colpendo la palla. Ma il tennis non è solo colpire la palla, è anche sentirsi bene mentalmente e fisicamente. Se non vinco, è inutile pensare che gioco bene, soprattutto quando gli altri mi guardano e pensano che ci sia qualcosa che non va. Spesso, tuttavia, lo fanno trascurando la qualità dei miei avversari. Di nuovo, lo ripeto: questo non è corretto".
Carlos spiega poi quali sono i colpi che sta aggiustando, in vista del rosso. "Il drop? Un colpo importante, soprattutto sulla terra battuta. Non mi piace dover affrontare questo colpo, ma mi piace tanto farlo. Si tratta di un'arma che può fare la differenza, perché sul rosso si gioca più lontano dalla linea di fondo. Oggi ne vedo più, di giocatori che lo fanno rispetto a qualche tempo fa".
"Sto cercando di cambiare un po' il rovescio, anche guardando i giocatori che a mio parere lo giocano meglio. Cerco di copiarlo da loro, cerco di giocare con più top spin e lasciarmi più margine, partendo un po' più basso. Sono piccoli cambiamenti che comunque sono normali. Il rovescio a una mano? Chissà, fra qualche anno (risata, ndr)".
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