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Arnaldi vola a Montreal: 1ª "semi" da “1000” e best ranking. "Felice per come ho gestito una giornata tanto lunga"

Nel Masters 1000 canadese Matteo, dopo aver superato lo spagnolo Davidovich Fokina, ha battuto anche il giapponese Nishikori. Prossimo avversario Rublev (n.5)

di | 11 agosto 2024

Tutta la grinta di Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

I sogni muoiono all’alba, ma non per Matteo Arnaldi. Alle prime luci del mattino in Italia il ligure ha centrato la semifinale più importante della carriera nell’“Omnium Banque National”, sesto ATP Masters 1000 stagionale (montepremi 6.795.555), che si sta disputando sul cemento dell’IGA Stadium” di Montreal, in Canada. Con “best ranking” (virtualmente è n.29 ATP) come cadeaux annesso.

Il 23enne sanremese, n.46 del ranking, nei quarti ha battuto per 64 75, dopo due ore di lotta, il “redivivo” giapponese Kei Nishikori, n.576 ATP, in gara con il ranking protetto, raggiungendo la sua seconda semifinale nel tour dopo Umago 2023. Per Matteo a referto 22 vincenti a fronte di 15 gratuiti (16 contro 19 il bilancio del nipponico).

Matteo Arnaldi colpisce di diritto (foto Getty Images)

“Sono piuttosto stanco tra ritardi per la pioggia e tutto il resto, ma sono molto contento - ha detto il ligure -. Ho giocato un buon tennis oggi: ho avuto due partite difficili, quindi sono molto soddisfatto per come sono riuscito a giocare e a gestire i momenti importanti. Sono davvero

felice per questo e non vedo l’ora di giocare di nuovo”. Niente derby azzurro con Sinner ma sfida contro Rublev: “L’'ho visto giocare molto bene oggi. Quindi sarà un match completamente diverso da quello di Parigi, dove penso davvero di aver giocato il mio miglior tennis. Lui cercherà di ‘vendicarsi’, ma ora cercherò di riprendermi e di recuperare. Oggi ho giocato tanto: poi penserò ad Andrey, ma sicuramente sarà un match molto bello”.

“Sì è incredibile essere in semifinale - ha poi ribadito - . Sono molto contento: sicuramente una settimana fa non stavo giocando il mio miglior tennis, non venivo da un periodo molto buono sulla terra. Però sono riuscito a ritrovare il mio miglior tennis qui, partita dopo partita: oggi è stata molto dura, ho giocato due incontri e sono molto contento per come ho gestito i momenti importanti. Credo sia stata la giornata più lunga della mia carriera tennistica: sono arrivato qua alle 9 stamattina ed ora è mezzanotte passata…. E’ stata una giornata molto lunga, ho giocato due buoni match, sono riuscito a recuperare molto bene. Ci si è messa anche la pioggia con i ritardi ma sono soddisfatto per come sono stato in campo: ora cercherò di recuperare al meglio per domani. Ho visto la partita tra Jannik e Andrey: sicuramente lui sta giocando molto bene e sarà un po’ meno stanco di me”.

La partita. Tra il ligure ed il 34enne di Shimane non c’erano precedenti. Arnaldi ha salvato quattro delle sei palle-break contro Nishikori e a sua volta ha sfruttato cinque delle nove occasioni che ha avuto.

Nel primo set è stato il giapponese a prendere un break di vantaggio (3-2) restituendolo però immediatamente e cedendo nuovamente la battuta nel decimo game (6-4).

Nella seconda frazione l’azzurro è stato avanti 2-0 e 3-1, si è fatto riagguantare sul 3 pari ma poi nel dodicesimo gioco ha chiuso al primo match-point (7-5) su un rovescio incrociato di Nishikori finito in corridoio. fondamentale.

Prossimo avversario per lui - come detto - il russo Andrey Rublev, n.8 del ranking e 5 del seeding, che ha eliminato il numero uno del mondo Jannik Sinner.

In parità (1-1) il bilancio dei precedenti con il moscovita a segno in due set negli ottavi sul veloce indoor di Vienna nel 2023 ed il sanremese vincitore in tre set al terzo turno sulla terra del Roland Garros quest’anno.

A Montreal Arnaldi arrivava avendo vinto solo due delle ultime sei partite. Dopo il successo in rimonta sul qualificato statunitense McDonald, n.93 del ranking, e l’eliminazione in due set del russo Khachanov, n.22 ATP e 16esima testa di serie, aveva superato negli ottavi lo spagnolo Davidovich Fokina, n.2 del ranking, costretto al ritiro per un problema fisico a metà del terzo set.

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