-
Atp

Atp, ritorno in Cina: è la prima volta dopo la pandemia

Nel Paese orientale non si gioca dal 2019. Dall'ultima volta, quindi, sono passati 4 anni: il mondo è cambiato e il tennis cinese ha fatto un salto di qualità. In attesa che un top 10 (sarà Shang?) porti la Cina definitivamente al vertice. Attesa per gli azzurri fra Pechino e Shanghai

18 settembre 2023

Chiusa la Davis, riparte il circuito. E per certi versi è un momento da ricordare: il Tour Atp torna in Cina dopo gli anni della pandemia, durante i quali qualsiasi evento nel Paese in cui il Covid sarebbe nato (almeno secondo le informazioni attuali) è stato sospeso prima e cancellato poi. Nel frattempo il tennis del Dragone è cresciuto e ha ottenuto risultati storici, come l'ingresso di un paio di elementi nei primi 100 al mondo. Oggi troviamo Zhizhen Zhang (il primo a sfondare il muro) al numero 61 e il connazionale Yibing Wu al numero 98. Con il meglio che – in teoria – deve ancora venire, considerato che il più atteso, non solo dai cinesi, si chiama Juncheng Shang (detto Jerry), 18 anni e numero 155 Atp. L'ex pupillo di Marcelo Rios (i due si sono lasciati piuttosto male) non nasconde le ambizioni da top player e in questo senso a supportarlo c'è la Race to Jeddah, riservata agli Under 21, dove figura al numero 17, non lontanissimo dai primi 8 che si giocheranno il titolo alle Finals Next Gen.

Da questa settimana e fino al 15 ottobre, tuttavia, la Cina sarà terra di conquista – potenzialmente – per tutti coloro che sono a caccia di punti in vista delle Nitto ATP Finals di Torino, e semplicemente per chiudere al meglio la stagione. Si comincia con due '250' in contemporanea, a Chengdu e Zhuhai. Il primo evento, nella città dei panda (una delle attrazioni del luogo è la riserva naturale dei panda giganti), è nato nel 2016 e nel 2018 vide l'Italia a un passo dal titolo grazie a Fabio Fognini, sconfitto sul traguardo (per 9-7 al tie-break del terzo) da Bernard Tomic, quando ancora l'australiano poteva a grandi linee essere considerato un giocatore professionista. Il secondo appuntamento, invece, ha avuto meno fortuna, essendo nato nel 2019 (con il successo di Alex De Minaur), proprio prima dell'avvento della pandemia che ha stravolto il mondo.

Dopo l'antipasto, ecco i piatti forti. Nella settimana dal 28 settembre al 4 ottobre si gioca il '500' di Pechino, primo evento che può fare gola ai big. In questo caso la tradizione è ben più importante e l'inizio della storia risale al 2003 (successo di Marat Safin). Nell'albo d'oro troviamo quasi solo grandi nomi, con due titoli per Rafael Nadal, uno per Andy Murray e Dominic Thiem, addirittura sei per Novak Djokovic, fra gli aficionados dell'evento.

Infine, ecco il 1000: si va a Shanghai, dal 4 al 15 ottobre, per un appuntamento che ha visto la luce nel 2009 e che poi ha ospitato i trionfi di Roger Federer (due), Andy Murray (tre) e Novak Djokovic (quattro), mentre nel 2019 a imporsi fu Daniil Medvedev, russo come quel Davydenko che aveva aperto la serie dieci anni prima.

A Shanghai dovrebbero esserci – come in ogni Mille – pressoché tutti i migliori, tranne Djokovic che ha dato forfait. Per l'Italia, non ci sarà Matteo Berrettini (che si è già cancellato a causa dell'infortunio patito a New York) ma saranno presenti Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi. Sinner e Musetti dovrebbero essere al via anche dell'evento di Pechino, dove potrebbero trovare Alcaraz, Medvedev, Rune, Ruud, Tsitsipas, Rublev, Fritz e Zverev: in sostanza i top 10, tranne Djokovic.

Un'altra curiosità della ritrovata stagione cinese sarà scoprire la risposta del pubblico, in un Paese che fin qui ha accolto con freddezza qualsiasi evento tennistico. Gli stadi e le strutture in generale sono quanto di più moderno e avveniristico si possa immaginare, ma proprio la grandiosità degli spazi ha fatto spiccare ancora di più l'inconsistenza di una passione mai davvero sbocciata verso uno sport considerato troppo occidentale e lontano dalla cultura del Dragone. Dall'ultima volta, tuttavia, sono passati 4 anni: il mondo è cambiato e il tennis cinese ha fatto un salto di qualità. In attesa che un top 10 (sarà Shang?) porti la Cina definitivamente al vertice. 

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti