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Bole e Wave, la svolta passa dai tie-break

Bolelli aveva già vinto uno Slam a Melbourne nel 2015 insieme a Fabio Fognini, mentre Vavassori un Major se lo è preso nel misto, lo scorso anno a New York, insieme a Sara Errani. Un loro trionfo insieme appare vicino, e passa dai momenti clou

14 febbraio 2025

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In fondo è sempre stato così, ma oggi è tutto amplificato. Un circuito di doppio mai così equilibrato come quello che stiamo vedendo gira su pochi punti chiave. Saper vincere i quindici che contano è fondamentale per arrivare ai grandi traguardi, cosa che Simone Bolelli e Andrea Vavassori stanno imparando sulla loro pelle.

Nel 2025, fin qui, 'Bole' e 'Wave' hanno vinto due titoli Atp e 13 partite su 14: unico stop, nella finale Slam di Melbourne, contro Heliovaara e Patten. Con un tie-break, guarda caso, a fare da spartiacque negativo della vicenda. Ma in realtà la statistica dice altro. Dice che, rispetto al passato, il doppio azzurro sta costruendo la sua fortuna proprio attraverso tie-break e super tie-break, quella sorta di roulette russa che da qualche tempo ha preso il posto del set decisivo nei tornei del circuito Atp.

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Vediamo i numeri. In questo primo scorcio di anno, Simone e Andrea hanno vinto 14 tie-break su 15 e 3 super tie-break su 3. In totale, 17 volte su 18 sono riusciti a prevalere quando il momento era caldo e la palla scottava. Percentuale? 94,44 per cento. Chiaro che in questo modo la fiducia salga. Ed è stato lo stesso Vavassori a chiarire il concetto a parole: “Oggi – ha spiegato 'Wave' – quando arriviamo a giocare un tie-break la prima cosa che pensiamo è di essere i migliori in campo, di volerlo dimostrare. In passato c'era maggiore tensione”.

Una tensione rivelata, anche in questo caso, dai numeri. Nel 2024, il miglior doppio tricolore ha giocato 32 tie-break vincendone 19, e ancora 9 super tie-break vincendone 4. In totale, 41 momenti decisivi di cui 23 andati a buon fine: la percentuale è del 56 per cento. C'è qualcosa anche prima, da segnalare, anche se il team si è formato stabilmente solo lo scorso anno: tra 2021 e 2023 Andrea e Simone avevano però già giocato qualche torneo insieme, raccogliendo un bilancio di 2 tie-break vinti su 10 e di 3 super tie-break vinti su 5. In questo caso, con una percentuale complessiva di riuscita decisamente bassa: 33 per cento.

Bolelli e Vavassori, le loro storie

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Se invece guardiamo ai set decisivi, la situazione cambia di poco. Considerando che i set decisivi nel circuito – Slam esclusi – sono appunto i super tie-break. Ecco dunque come Bolelli e Vavassori sono riusciti ad arrivare dove sono: numeri 2 della Race (molto vicini ai numeri 1, mancano appena 140 punti) e rispettivamente numero 6 e 7 della classifica di specialità, a 1310 punti da Arevalo e Pavic.

Una distanza colmabile, soprattutto perché gli azzurri hanno sì molto da difendere nella prima parte di stagione, ma non tantissimo nella seconda. Nel 2024 hanno raggiunto la finale al Roland Garros e ancora la vittoria ad Halle, oltre alle semifinali a Rio, Indian Wells e Roma. Ma da luglio in avanti ci sono solamente il successo a Pechino e i quarti a Montreal, come cambiali pesanti da difendere. L'assalto alla vetta, in fondo, è possibile.

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Ma come si collocano, nella storia del doppio italiano, Simone e Andrea? Ebbene, numeri alla mano, per continuità ad alto livello siamo già nell'eccellenza. Per provare a prendere il largo, tuttavia, servirà l'ultimo gradino, quello che fin qui è apparso più ostico, ossia il successo in uno Slam. Le tre finali raggiunte e perse – due in Australia e una al Roland Garros – hanno lasciato parecchio amaro in bocca, per una serie di occasioni non sfruttate che avrebbero potuto cambiare la storia. Allo stesso tempo, però, Bolelli e Vavassori hanno saputo trarre spunto da queste esperienze per migliorare.

E, sempre stando alle cifre, hanno raggiunto il loro intento, andando a creare un trend opposto rispetto a quello che faceva parte del loro passato. Bolelli aveva già vinto uno Slam a Melbourne nel 2015 insieme a Fabio Fognini, mentre Vavassori un Major se lo è preso nel misto, lo scorso anno a New York, insieme a Sara Errani. Un loro trionfo insieme appare vicino ma rimane qualcosa di complicato, come ogni Slam deve essere. Dal Roland Garros, ripartirà la corsa a quel traguardo che può portare il bolognese e il torinese almeno alla pari delle grandi coppie che hanno segnato il percorso del tennis tricolore, da Cucelli e Del Bello a oggi.


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