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Il norvegese si è imposto a Glasgow ed entrerà in Top 300. Jannik l'aveva scelto come sparring partner durante le ultime Nitto ATP Finals di Torino, complimentandosi con lui per aver chiuso la stagione al numero uno tra gli Under 18 e, soprattutto, per lo storico trionfo a Wimbledon. Ecco un profilo di Nicolai
23 febbraio 2025
Il norvegese Nicolai Budkov Kjaer continua a far parlare di sé. Alla prima finale Challenger, a Glasgow, ha sconfitto 64 63 Viktor Durasovic. Grazie al primo titolo in questo circuito entrerà per la prima volta in Top 300.
Pur restando sempre con i piedi per terra, non ha mai nascosto le proprie ambizioni. Il diciottenne di Oslo è uno dei giovani tennisti più interessanti del circuito internazionale: ex numero uno del mondo tra gli Under 18, categoria in cui lo scorso anno ha conquistato il titolo sull’erba di Wimbledon, ora è n.455 ATP in singolare e punta dritto alle qualificazioni Slam, forte di un tennis aggressivo e di una lettura tattica delle situazioni da giocatore ben più navigato di quanto non dica la sua carta d’identità.
Le due affermazioni ‘Pro’ ottenute nella passata stagione sulla terra battuta di Antalya non sono state frutto del caso per Budkov Kjaer, ragazzo di cui si parla un gran bene ormai da diverse stagioni. Risale addirittura al 2023 il suo esordio in Coppa Davis con la Norvegia, nell’amara trasferta in Perù nella quale il classe 2006 si distinse comunque in positivo battagliando prima con Juan Pablo Varillas e poi con Ignacio Buse. Vinti i primi due match con la Nazionale nel 2024, nei “tie” contro Lettonia e Portogallo, Budkov Kjaer è stato impiegato dal capitano Anders Haseth anche nel recente confronto perso di misura con l’Argentina, nel quale ha giocato i due singolari contro i Top-50 Tomas Martin Etcheverry e Mariano Navone, arrendendosi in entrambi i casi al terzo set. Queste due partite sono state tra le migliori giocate in carriera dal norvegese, che ancora una volta ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per arrivare nel tennis che conta.
Spesso presente al Piatti Tennis Center di Bordighera per le sessioni di allenamento, Budkov Kjaer possiede un talento che non è passato inosservato neppure a chi su quegli stessi campi della provincia di Imperia ha cominciato la sua scalata verso la vetta del ranking mondiale. Jannik Sinner ha scelto il norvegese come sparring partner durante le ultime Nitto ATP Finals di Torino, complimentandosi con lui per aver chiuso la stagione al numero uno tra gli Under 18 e, soprattutto, per lo storico trionfo a Wimbledon. Gli allenamenti sui campi del Circolo della Stampa Sporting sono stati ‘bissati’ pochi giorni fa da una sessione svolta sui campi outdoor del Principato di Monaco, in compagnia di Gianluca Mager e Marco-Mattia Capitini. Dopo la splendida cavalcata agli Australian Open e qualche giorno di (meritato) riposo, Sinner ha scelto di ripartire da Monte-Carlo e da Budkov Kjaer, uno dei Next Gen per cui nutre maggiore stima.
Cresciuto, come prevedibile, nel mito del suo connazionale Casper Ruud, Nicolai è seguito principalmente dal padre-coach Alexander, che in passato ha collaborato con la Federazione norvegese: “Mio papà ha seguito da vicino il passaggio di Ruud dal circuito giovanile a quello professionistico, dunque è consapevole del lavoro che c’è da fare per diventare grandi. Casper è una fonte di motivazione per me e per tutti gli altri tennisti norvegesi, è un modello da seguire: un giorno spero di diventare come lui. Ci si allena ogni giorno per arrivare a giocare i tornei importanti, per una nazione come la Norvegia sarebbe un sogno avere due giocatori in pianta stabile nel circuito ATP”, disse Budkov Kjaer in un’intervista durante le Finals di Torino.
Meno dichiarazioni a proposito di Sinner, ma gli attestati di stima di Budkov Kjaer nei confronti dell’altoatesino corrono sui social. Sul profilo Instagram del norvegese non passano inosservate le tante foto ricordo scattate con l’azzurro al termine di ogni allenamento: “Gran giocatore e persona ancora migliore. È sempre un piacere condividere il campo con te”, scrisse il tennista di Oslo dopo una sessione alle Finals. Già in possesso di un ottimo servizio e di un dritto particolarmente incisivo, Budkov Kjaer sembra poter migliorare ancora parecchio su tutti i fronti. Proprio come Sinner, anche Nicolai unisce un talento innato alle doti di gran lavoratore: sempre posato, mai una parola fuori posto, continuerà a lavorare a testa bassa nella speranza di arrivare quanto prima a dire la sua nel circuito maggiore. E chissà che, un giorno, dall’altra parte della rete non possa incrociare Jannik, colui che al momento è soltanto un fidato compagno di allenamenti.