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A Parigi Sinner delude, Fognini si ritrova. Sonego elimina Rublev ma non Khachanov: Musetti brilla fino ad Alcaraz. Medvedev saluta subito, Monfils si regala un’altra serata da ricordare: Zverev chiude con il passato. Alcaraz cede a Nole e ai crampi. Seconda finale consecutiva per Ruud. ‘s-Hertogenbosch è di Griekspoor: Tiafoe conquista Stoccarda. Al Queen’s “Carlitos” si prende trofeo e scettro. Bublik firma Halle: ad Eastbourne prima volta sull’erba per Cerundolo, a Maiorca prima volta in assoluto per Eubanks
di Tiziana Tricarico | 23 dicembre 2023
Sorteggio così così per gli azzurri - diventati 9 - al via nel tabellone principale del Roland Garros, secondo Slam del 2023, di scena sulla terra rossa parigina (montepremi 49.600.000 euro). L’avversario peggiore capita a Flavio Cobolli, che per la prima volta conquista un posto nel tabellone principale di uno Slam: il 21enne romano, n.159 del ranking, cede all’esordio per 60 62 75 al re del tennis mondiale, lo spagnolo Carlos Alcaraz.
Finisce subito anche il torneo di Marco Cecchinato, n.73 ATP, battuto 61 61 63 dal francese Luca Van Assche, n.79 del ranking, per la prima volta al via nel main draw dello Slam di casa. Il 30enne palermitano ha del Roland Garros un bellissimo ricordo, datato 2018, quando raggiunse una fantastica semifinale arrendendosi in tre set a Thiem dopo aver però eliminato Djokovic.
Per la prima volta nella storia del Roland Garros l’Italia qualifica al secondo turno 11 rappresentanti: 7 nel singolare maschile e 4 in quello femminile. Il precedente record era stato stabilito nel 2021 con 10.
PRIME GIOIE SLAM
Prima vittoria nel tabellone principale di un torneo Slam per Giulio Zeppieri: il 22enne di Latina, n.129 ATP, che per il secondo anno di fila ha superato le “quali”, si impone 60 46 46 63 75 sul kazako Alexander Bublik, n.51 del ranking, al termine di un match folle, degno del suo avversario che, come spesso gli accade, fa e disfa (racchetta compresa). Ci sono vittorie che non lasciano nulla e sconfitte che possono cambiare tutto. E quella contro Casper Ruud, n.4 del ranking e del seeding, rientra di sicuro nella seconda categoria. Al secondo turno Zeppieri cede 63 62 46 75 al norvegese, ma capisce di essergli più vicino di quanto dica il punteggio.
“Rompe il ghiaccio” anche Andrea Vavassori: il 28enne di Torino, n.148 ATP, per la prima volta promosso nel main draw parigino, risale da due a zero sotto, vince tre tie-break di fila, salva cinque match point e alla fine elimina 7-6(9) al quinto il serbo Kecmanovic, n.37 ATP e 31 del seeding: il piemontese allarga le braccia, si stende a terra e si gode un applauso che vale un abbraccio per una rimonta che fa la storia, quanto meno la sua. Brusco risveglio al secondo turno, sconfitto 76(7) 36 64 76(3) dal qualificato argentino Olivieri, n.231 ATP, che non aveva mai giocato nemmeno un match nel tour maggiore prima di questo Roland Garros.
E “prima volta” a livello Major anche per Matteo Arnaldi: il 22enne sanremese, n.106 ATP, all’esordio assoluto a Parigi, batte in quattro set il colombiano Galàn, n.91 ATP. L’avventura del ligure, protagonista di una prima parte di stagione eccezionale (prima vittoria ATP a Barcellona, primo successo contro un top-5 a Madrid e ora anche la prima gioia nel main draw di uno Slam), si chiude al secondo turno, stoppato 62 36 63 63 dal canadese Shapovalov, n.32 ATP e 26esima testa di serie, autore di un’ottima prestazione anche insolitamente solida per lui.
DISASTRO SINNER
E’ la quarta presenza al Roland Garros per il 21enne di Sesto Pusteria che nel 2020 da debuttante assoluto si arrese solo nei quarti al “signore della terra (e di Parigi)” Nadal: sempre lo spagnolo nel 2021 lo ha fermato negli ottavi, così come ha fatto Rublev nel 2022 (ritiro per infortunio). Jannik, n.8 del ranking e del seeding, parte bene imponendosi in tre set sul francese Muller, n.101 ATP: match di ordinaria amministrazione per l’azzurro, chiamato a mostrare il suo stato di salute dopo una campagna sul rosso iniziata alla grande con la semifinale a Monte Carlo, ma finita non benissimo con il ritiro nei quarti a Barcellona e la sconfitta agli ottavi a Roma contro Cerundolo.
Al secondo turno, però, va a sbattere contro Altmaier, n.79 ATP, che nell'unico precedente (US Open 2022) lo aveva costretto al quinto set. Stavolta il tedesco si impone 67(0) 76(9) 16 76(4) 75, dopo aver cancellato due match-point.
FOGNINI SHOW!
Con classe, grinta, esperienza Fabio Fognini supera l’esordio: il 36enne di Arma di Taggia, n.130 ATP, alla quindicesima presenza consecutiva a Parigi (la sedicesima in totale: miglior risultato i quarti del 2011 - quando non poté nemmeno scendere in campo contro Nole perché infortunato - ma ha raggiunto gli ottavi anche nel 2018 e nel 2019, l’anno dell’ingresso in top ten), elimina in tre set il n.10 del mondo e del seeding Auger-Aliassime, senza farsi distrarre dalle condizioni fisiche non ottimali del suo avversario.
Al secondo turno nessun problema nemmeno contro l’australiano Kubler, n.69 ATP. E' Sebastian Ofner, 27 anni, n.118 ATP, ad impedire a Fabio di raggiungere per la quarta volta in carriera la seconda settimana a Parigi. L'austriaco vince 57 63 75 16 64 e si qualifica per la prima volta gli ottavi di uno Slam. Il match è una girandola di emozioni, certificate da 24 break (12 per parte) in 50 game, 25 vinti da Fognini e 25 da Ofner.
OUI, JE SUIS “SONNY”
Lorenzo Sonego, n.45 ATP, supera in quattro set lo statunitense Shelton, n.35 ATP e 30esima testa di serie. Per il 20enne di Atlanta, Georgia, era la prima volta in assoluto all’ombra della Tour Eiffel. Al secondo turno col suo tennis rock, basso e batteria, il 28enne torinese infligge un ko tecnico al mancino francese Ugo Humbert, n.40 ATP: poi si volta verso coach Arbino, sorride e allarga le braccia mentre i tifosi italiani applaudono mostrando con orgoglio le bandiere.
La gioia di stare in campo sempre e comunque vada. La capacità di godersi le emozioni di un palcoscenico prestigioso, con un pubblico che ti apprezza e ti sostiene nemmeno fossi un tennista francese. C’è questo e tanto altro nell’impresa firmata da “Sonny” al terzo turno. Sul “Suzanne Lenglen” Lorenzo da Torino supera in rimonta 57 06 63 76(5) 63 il russo Andrey Rublev, n.7 del ranking e del seeding. Per Sonego è la prima vittoria su un top-ten in un Major, la sesta complessiva. “Ho pensato che era bello giocare su questo campo e vivere il momento”: il “Sonny” cuorcontento non si smentisce mai.
“Per un set e mezzo giocava troppo bene: davvero non sapevo cosa fare”. Le parole del vincitore, Karen Khachanov, sono la miglior definizione del match di Sonego, uscito di scena negli ottavi:il 28enne torinese cede 16 64 76(7) 61 al russo, n.11 del ranking e del seeding, per la seconda volta approdato tra i migliori otto nel Major d’Oltralpe. Lorenzo manca un set-point nel tie-break della seconda frazione, poi paga con un problema alla coscia destra la fatica per la maratona contro Rublev.
MUSETTI BRILLA FINO AD…ALCARAZ!
Lorenzo da Carrara, n.18 ATP e 17esima testa di serie, inizia il suo Roland Garros battendo in tre set lo svedese Mikhael Ymer, n.53 del ranking, in una partita mai davvero in discussione. Cento minuti di lezione: Musetti squaderna tutto il repertorio di agilità e invenzione, di ragione e sentimento, dominando al secondo turno il russo Shevchenko, n.87 ATP, senza mai dargli la possibilità di entrare in partita.
Quindi, senza cedere nemmeno un set, il carrarino raggiunge gli ottavi per la seconda volta in carriera, eliminando al terzo turno il britannico Norrie, n.13 del ranking e 14 del seeding, secondo top 20 battuto in uno Slam dopo Goffin proprio al Roland Garros 2021, il suo primo successo in assoluto in un Major.
"Ho giocato una partita completa", così Carlos Alcaraz commenta a caldo il 63 62 62 rifilato a Musetti. Sintetico ma efficace il 20enne murciano, che infila l’undicesima vittoria di fila negli Slam, la 34ma in stagione, e centra i quarti per il secondo anno di fila a Parigi. Il percorso dello spagnolo re del tennis mondiale prosegue nei quarti contro Tsitsipas.
SORPRESE FRANCESI
Parigi parte con il botto e con l'eliminazione al primo turno del campione degli Internazionali d'Italia Daniil Medvedev, superato in cinque drammatici set dal qualificato Thiago Seyboth Wild, n.172 ATP: 76(5) 67(6) 26 63 64 lo score che promuove il brasiliano al secondo turno dopo 4 ore e 15 minuti di battaglia. "Seguo Daniil - racconta - fin da quando ero junior. Giocare su questo campo contro di lui e batterlo è un sogno che si avvera. Quando sono entrato in campo ho pensato che sarei dovuto andare a rete ogni punto e che avrei provato con il mio dritto a resistere al suo dritto. Credo che alla fine questa tattica abbia funzionato bene". Per il sudamericano è la prima vittoria in un main draw Slam.
LA NOTTE MAGICA DI MONFILS
Esausto e felice. Così Gael chiude una partita da romanzo e si regala una serata da ricordare. Finisce oltre la mezzanotte la sfida contro l’argentino Sebastian Baez, n.42 ATP: termina al quinto set come altri 19 incontri di primo turno (record in uno Slam nell’Era Open). E finisce con un nastro che abbraccia un passante incrociato e partecipa alla magia di un set, e di un match, diventato subito un classico.
Monfils, oggi numero 394 del ranking, vince 36 63 75 16 75 dopo essere stato sotto nel quinto set 0-4 e 30-40. L’ex numero 6 del mondo non giocava uno Slam dall’Australian Open 2022 e non vinceva una partita da agosto 2022. Il successo però costa caro al 36enne parigino (la rottura parziale di un legamento del polso sinistro), costretto a dare forfait per il turno successivo contro il danese Rune.
“SASCHA” CHIUDE CON IL PASSATO
In una sessione serale finita abbondantemente dopo la mezzanotte il tedesco Zverev, n.27 ATP e 22esima testa di serie, vince una vera e propria battaglia al terzo turno contro Francese Tiafoe, n.12 del ranking e del seeding: 36 76(3) 61 76(5) lo score. Aggressivo, solido e molto concentrato in avvio, lo statunitense disperde piano piano le energie giocando sempre peggio e consentendo a “Sascha” di riemergere.
“Era il 5 giugno del 2022 - ricorda Zverev - quando mi sono fatto male e visto che è già passata la mezzanotte, era giusto dodici mesi fa. E' stato l'anno più duro e terribile della mia vita. E' stato difficile stare lontano dal tennis, ma è bello tornare di nuovo a lottare su questo campo e spero che sia una seconda settimana del Roland Garros molto bella per me”.
Nell’urlo di Zverev dopo la vittoria per 64 36 63 64 su Tomas Martìn Etcheverry, n.49 ATP, c’è la fine delle frustrazioni per aver saltato tutta la seconda metà della scorsa stagione ed essere tornato competitivo solo diversi mesi dopo l’inizio di quella in corso - a causa dell’infortunio alla caviglia rimediato proprio sul Centrale parigino - ma anche l’incredibile soddisfazione di essere riuscito a superare un ostacolo non scontato come l’argentino. Il tedesco è per la terza volta di fila in semifinale al Roland Garros.
ALCARAZ STENDE TSITSIPAS…
L’attesissimo quarto di finale tra Carlos e Stefanos si traduce in un monologo dello spagnolo che si aggiudica la supersfida per 62 61 76(5). Alcaraz domina per gran parte del match il suo avversario, troppo fragile al servizio e troppo debole di rovescio, concedendosi qualche distrazione solo alla fine e dopo essere stato avanti 5-2 nel terzo set ed aver mancato tre match-point. Soltanto a questo punto, quando tutto è oramai compromesso, Tsitsipas ha l'orgoglio e la forza di reagire recuperando e trascinandosi fino al tie-break, ma non oltre.
“Carlitos” sembra più che pronto per giocarsi un posto in finale ed il trono mondiale con Djokovic. Soffre, si rialza e vola in semifinale il serbo. Per la 45esima volta nella sua carriera Nole approda al penultimo atto di un torneo dello Slam: il numero 3 del mondo si avvicina ad una lunghezza dallo speciale primato detenuto Roger Federer battendo 46 76(0) 62 64 il russo Karen Khachanov, che lo mette alle strette fino al tie-break del secondo set giocando un tennis di grande qualità.
…MA I CRAMPI E NOLE FERMANO CARLOS
In semifinale muscoli e tensione tradiscono Alcaraz. Così la partita più attesa del 2023 dura poco più di due set. Lo spagnolo cede ai crampi all’inizio del terzo, non si ritira ma non è in grado di competere con Djokovic che chiude 63 57 61 61 e diventa il secondo più anziano finalista nella storia del Roland Garros nel singolare maschile. Il colpo di scena arriva dopo due ore e mezza di gioco cambiando la trama del match più atteso dell’anno: sull’1-1 del terzo set Alcaraz si piega per un crampo al polpaccio, e la sua corsa finisce lì. Resta la piccola soddisfazione di aver messo a segno il colpo del torneo (terzo game del secondo set).
ZVEREV FINISCE LA BENZINA
Nell’altra semifinale Casper Ruud, n.4 del ranking e del seeding, supera 63 64 60 Alexander Zverev, n.27 ATP e 22esima testa di serie. Il norvegese centra la sua terza finale Slam dopo Roland Garros e US Open 2022: il tedesco esce comunque a testa alta ma paga una condizione fisica ancora non ottimale.
DJOKOVIC FIRMA IL 23° SLAM (RECORD)!
Traguardo raggiunto. L’11 giugno 2023 alle 18.25 a Parigi, dopo tre ore e tredici minuti di finale contro un ottimo Casper Ruud, Djokovic stacca Nadal e resta da solo in testa alla classifica dei più titolati di sempre negli Slam (23). Nole vince 76(1) 63 75, diventa il primo uomo a trionfare in ogni Slam almeno tre volte e festeggia l’undicesimo trofeo in un Major su tredici finali giocate dopo aver compiuto trent'anni.
A 36 anni e 20 giorni è il più anziano campione del Roland Garros, battuto anche questo primato di Rafa, e si appresta ad iniziare la settimana numero 388 da re del tennis mondiale. Nessuno meglio di lui interpreta la frase di Napoleone che campeggia sul “Philippe Chatrier”, quella che Roland Garros a cui è intitolato l’impianto di Parigi incideva sulle eliche degli aerei su cui volava: "La vittoria appartiene a chi più persevera".
Il fuoriclasse di Belgrado la finale la vince conquistando quel primo set in cui mostra perché non ha mai smesso di alimentare le sue ambizioni, di volere fortissimamente un posto nella leggenda. E alla fine arriva a quel traguardo a cui ha dedicato tutta la vita.
‘S-HERTOGENBOSCH E’ DI GRIEKSPOOR
E' comprensibilmente poco sciolto nei movimenti, ma vedendolo sui prati di 's-Hertogenbosch non diresti che non gioca un match ATP da due anni. Milos Raonic riprende da dove aveva interrotto, torna sull'erba e vince la sua prima partita da Miami 2021. E aggiunge un motivo di interesse in più al “Libema Open” (ATP 250 - montepremi 673 630 euro). Il canadese, in gara grazie al ranking protetto, lo fa alla sua maniera: 63 64 sul serbo Kecmanovic, n.39 ATP, con 15 ace soli tre punti persi al servizio nel secondo set.
Spreca meno energie possibili Jannik Sinner: alla prima partita stagionale sull’erba l’altoatesino, n.9 ATP e secondo favorito del seeding (“bye” al primo turno), regola 64 62 il kazako Bublik, n.47 del ranking. Ma non va molto più avanti: a fermarlo (63 64 lo score) è Emil Ruusuvuori che centra a 's-Hertogenbosch la prima semifinale sull'erba in carriera nel circuito maggiore. Giornata storta per l’altoatesino, che aveva perso contro il finlandese solo nel Challenger australiano di Canberra del 2020 e che lo aveva poi battuto cinque volte su cinque.
Rimonta e vince, Tallon Griekspoor. L’olandese, n.38 ATP e sesto favorito del seeding, batte 67(4) 76(3) 63 l’australiano Jordan Thompson, n.103 del ranking, e festeggia il secondo titolo in carriera. Il 27enne di Haarlem diventa il quarto campione di casa nella storia del torneo dopo Krajicek (1994, 1997), Schalken (2002-03) e van Rijthoven (2022). Griekspoor entra per la prima volta in top 30.
TIAFOE CONQUISTA STOCCARDA E TOP TEN
Esordio piuttosto convincente per Lorenzo Sonego nel “Boss Open” (ATP 250 - montepremi 718.410 euro) sui prati tedeschi. Il 28enne torinese, n.41 ATP, si aggiudica per 61 62 il derby tricolore contro Matteo Berrettini, n.21 del ranking e 7 del seeding, due volte vincitore di questo torneo (2019 e 2022) ma al rientro nel tour dopo due mesi di stop. Dopo la seconda sconfitta negli ultimi 22 match disputati sull’erba, il 27enne romano esce dal campo visibilmente abbattuto e incapace di trattenere qualche lacrima. Il piemontese, però, esce di scena già nel turno successivo, stoppato 76(5) 63 dall’australiano O'Connell, n.74 del ranking.
Ha cominciato a prendere confidenza con i prati ma deve ancora lavorarci su. Soprattutto capire che i vuoti di concentrazione sono pericolosissimi. Saluta nei quarti Lorenzo Musetti. Dopo i successi sul croato Gojo, n.111 ATP (primo match in assoluto vinto sui prati) e sul francese Barrere, n.58 ATP, il 21enne di Carrara, n.17 del ranking e 6 del seeding, cede 7(6) 76(4) 62 allo statunitense Tiafoe, n.12 ATP e terzo favorito del seeding. Lorenzo controlla il match fino al 5-4 per l’americano nel tie-break del secondo set con quel rimbalzo disgraziato…al quale non smette più di pensare. All’azzurro non bastano 17 ace (record) a fronte di 7 doppi falli né l’aver messo a referto 42 vincenti contro 13 gratuiti (45 contro 13 quelli dell’americano).
Con una prestazione fantastica Frances Tiafoe, n.12 del ranking e terzo favorito del seeding, supera in finale per 46 76(1) 76(8), con tanto di match-point annullato, il tedesco Jan-Lennard Struff, n.24 ATP, e raggiunge per la prima volta in carriera la top ten. E’ questo l’esito di una partita emozionante, decisa da due tie-break giocati in modo impeccabile dall’americano capace di sopravvivere ai 28 ace messi a segno dal 33enne di Warstein, trovando la risposta proprio nei momenti decisivi della sfida. Per Tiafoe è il terzo titolo della carriera dopo il successo sul cemento all'aperto di Delray Beach 2018 e quello sulla terra di Houston di quest'anno.
QUEEN’S: CARLOS SI PRENDE TROFEO E SCETTRO
Buona la prima per Lorenzo Musetti nel “Cinch Championships” (ATP 500 - montepremi 2.195.175 euro) sui campi in erba dello storico Queen’s Club di Londra. Il 21enne di Carrara, n.16 ATP (“best ranking proprio questa settimana) e sesta testa di serie, batte il britannico Choinsky, n.167 del ranking, in tabellone grazie ad una wild card. Il Next Gen toscano supera anche il mancino statunitense Shelton, n.35 del ranking, conquistando il secondo quarto consecutivo sui prati. In un mondo perfetto chi ha un tennis più vario, completo, fantasioso vince. In un mondo molto meno perfetto ma tanto più reale contano altri fattori: concentrazione, freddezza e (forse) anche un pizzico di furbizia nello spezzare ad arte il ritmo all’avversario con un bel "MTO" al momento giusto…. Discorsi da bar a parte, il dato di fatto è che Musetti cede 64 75 al danese Rune, n.6 ATP e secondo favorito del seeding, per la prima volta tra i migliori quattro in un torneo sull’erba, lui che prima di questo torneo non aveva vinto mai nemmeno un match sui prati.
In semifinale Rune va a sbattere contro Alex De Minaur, n.18 ATP e settimo favorito del seeding, che s’impone 63 76(2). Nell’altra sfida Carlos Alcaraz, n.2 ATP e prima testa di serie, batte 63 64 Sebastian Korda, n.32 ATP. Continua a fare progressi sull’erba lo spagnolo che con una padronanza assoluta supera agevolmente lo statunitense.
Carlos conquista il trofeo del Queen’s battendo in finale De Minaur per 64 64. E’ il primo titolo sull’erba della carriera per lo spagnolo, un successo che gli consente di scavalcare Djokovic e di tornare nuovamente numero uno del mondo alla vigilia di Wimbledon. "Questa vittoria vuol dire tantissimo per me - dichiara - è la prima volta che gioco qui e ora so esattamente qual è il mio livello sull'erba. Essere testa di serie numero 1 a Wimbledon non conta nulla, l'importante è che mi sento molto meglio rispetto all'inizio della settimana". Per Alcaraz è l'undicesimo titolo della carriera, il quinto del 2023. L‘accoppiata Queen’s-Wimbledon è riuscita soltanto a 16 campioni in quasi 130 anni di storia: l’ultimo è stato Murray (2013 e 2016).
BUBLIK METTE LA FIRMA SU HALLE
Esordio amaro per Andrea Vavassori, ripescato come lucky loser per il ritiro del tedesco Altmaier (a sua volta lucky loser…) nel “Terra Wortmann Open” (ATP 500 - montepremi 2.195.175 euro) sui campi in erba di Halle, in Germania. Il 28enne piemontese, n.128 ATP, è sconfitto 63 64 dallo spagnolo Bautista Agut, n.23 del ranking ed 8 del seeding, in giornata di grazia al servizio (solo sei i punti concessi in tutto l’incontro). Riesce a ritrovarsi al momento giusto Jannik Sinner: il 21enne di Sesto Pusteria, n.9 del ranking e quarto favorito del seeding, batte 63 57 62 il francese Gasquet, n.49 ATP, che aveva festeggiato a Stoccarda contro Tsitsipas al secondo turno le 600 vittorie in carriera.
Le sfide tra connazionali sono sempre match un po’ strani. Spesso - ma non è questo il caso - nemmeno particolarmente belli. E non è detto che sia sempre il più forte a vincere. Questo non vale per Sinner, che grazie all’ottavo derby tricolore (su otto!) vinto stacca il pass per i quarti. In una partita molto combattuta Jannik supera in rimonta 67(4) 64 64 Lorenzo Sonego, n.39 ATP, che all’esordio si era sbarazzato in tre set del russo Karatsev, n.45 ATP. L’altoatesino chiude l’incontro senza aver mai perso il servizio (salva otto palle-break su otto): per lui è il 33esimo quarto raggiunto in carriera, il nono in stagione (su dodici tornei disputati), il terzo su erba (negli ultimi tre tornei giocati su questa superficie). Per Sinner è il successo numero 32 in questo 2023 (a fronte di 9 sconfitte).
Finisce con un ritiro il secondo quarto di finale consecutivo sull’erba di Jannik: alla OWL Arena l’azzurro abbandona il match contro Alexander Bublik, n.48 del ranking, per un infortunio all’inguine sul punteggio di 75 2-0 per il kazako che, seppur in una partita non completata, ottiene la prima vittoria in carriera contro Sinner e la prima sull’erba contro un Top 10. In semifinale Bublik sconfigge 63 75 il tedesco Alexander Zverev, n.22 ATP e nona testa di serie.
Nell’altra “semi” il russo Andrey Rublev, n.7 del ranking e 3 del seeding, ferma 63 64 la corsa dello spagnolo Bautista Agut, n.23 ATP ed ottava testa di serie, che nel turno precedente ha firmato la quinta vittoria in carriera su Medvedev, la ventesima contro un top ten. Nella sfida per il trofeo Bublik batte per la prima volta Rublev (63 36 63 lo score) e vince il primo titolo sull’erba: il kazako festeggia così il secondo e più prestigioso trofeo della carriera dopo il successo nell’ATP 250 di Montepellier del 2022, in otto finali giocate. Nuovo “best” in arrivo: sarà n.26.
GAUDENZI RICONFERMATO PRESIDENTE
L’ATP rende noto che Andrea Gaudenzi è stato rieletto presidente dell’organizzazione. L’ex tennista italiano sta ricoprendo la carica da gennaio 2020 e ora lo farà anche per un secondo mandato, dal 2024 al 2026. Sotto la guida di Gaudenzi l’ATP ha attuato alcune delle riforme più radicali della sua storia nell’ambito del piano strategico “OneVision”, che mira a gettare nuove basi per la crescita dello sport. La “Fase Uno”, scattata nel 2023, ha già generato il più grande incremento annuale dei compensi dei giocatori nella storia dell’organizzazione, con un aumento senza precedenti di 37,5 milioni di dollari su base annua nell’ATP Tour e nel Challenger Tour.
AD EASTBOURNE LA PRIMA SUI PRATI DI CERUNDOLO
Stop con rimpianti per Lorenzo Sonego nel “Rothesay International” (ATP 250 - montepremi 723.655 euro) sui prati del Devonshire Park di Eastbourne. Il 28enne torinese, n.40 ATP e settima testa di serie, battuto nella finale del 2021 da De Minaur, cede 76(4) 63 al cinese Zhang, n.54 ATP (“best ranking”).
Il piemontese manca tre set-point in risposta nel primo parziale, vedendo sfumare anche due palle-break con il suo avversario al servizio per chiudere l'incontro. Si ferma all’esordio anche Marco Cecchinato, n. 88 del ranking, battuto dallo statunitense McDonald, n.64 ATP.
Il trofeo finisce nelle mani di Francisco Cerundolo: l’argentino, n.19 ATP e quarta testa di serie, in finale batte 64 16 64 lo statunitense Tommy Paul, n.17 del ranking e secondo favorito del seeding. Per Cerundolo è il secondo titolo ATP in carriera, il primo sull’erba, dopo la vittoria sulla terra di Bastad nel luglio del 2022 sul connazionale Baez. E' curioso che prima di Eastbourne, Cerundolo non aveva mai superato più di un turno sui prati: con la vittoria a Eastbourne il 24enne di Buenos Aires rafforza la posizione record n.19 avvicinandosi sensibilmente al polacco Hurkacz, n.18.
MAIORCA: EUBANKS FA SUBITO CENTRO
Al secondo turno (per lui l’esordio) nei “Mallorca Championships” (ATP 250 - montepremi 915.630 euro) Stefanos Tsitsipas, n.5 del ranking e primo favorito del seeding, incassa la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Il greco cede 64 36 62 al tedesco Hanfmann, n.48 ATP, che batte per la prima volta un top five e raggiunge così il primo quarto su una superficie diversa dalla terra rossa.
Il trofeo finisce invece nelle mani di Christopher Eubanks, n.77 del ranking, che fa centro pieno alla prima finale della carriera imponendosi 61 64 sul francese Adrian Mannarino, n.43 ATP. Nel corso del torneo lo statunitense mette in fila i connazionali Michelsen e Shelton, il francese Rinderknech nei quarti ed il sudafricano Harris in semifinale dopo aver annullato ben cinque match-point. La sfida per il titolo è a senso unico: Eubanks non concede nemmeno una palla-break e archivia la pratica in soli 62 minuti.
WIMBLEDON: C’E’ TANTA ITALIA NELLE “QUALI”
Sono 16 i tennisti italiani ai nastri di partenza delle qualificazioni maschili di Wimbledon, terzo Slam del 2023, di scena sui campi in erba di Roehampton, a Londra. Salutano già all’esordio Bonadio, Vavassori (n.19), Darderi, Agamenone, Giannessi, Cobolli, Pellegrino, Passaro (n.26), Brancaccio (n.28) e Maestrelli: secondo turno fatale, invece, per Gaio, Nardi e Zeppieri (n.23).
Al turno di qualificazione approdano Gigante, Bellucci e Arnaldi, prima testa di serie. Il 22enne sanremese, n.78 ATP e prima testa di serie (al momento cella chiusura delle entry-list non aveva la classifica attuale che gli avrebbe tranquillamente consentito di partire dal tabellone principale), batte 75 64 64 il portoghese Frederico Ferreira Silva, n.188 ATP. Per il ligure è la prima partecipazione in assoluto al main draw dello Slam londinese.