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Bye bye 2023, maggio - Alcaraz bis a Madrid, Medvedev trionfa a Roma

Alla Caja Magica imprese di Vavassori e Arnaldi: Zverev fa ancora il “bello di notte” mentre Rune e Medvedev si contendono il titolo di “mister simpatia”. E poi c’è Struff che sorprende tutti (anche sé stesso forse) ma non “Carlitos”. Al Foro i più bravi sono Musetti e Sinner, stoppati negli ottavi da Tsitsipas e Cerundolo. Niente Parigi per Berrettini: Nadal dà appuntamento al 2024. Jarry firma Ginevra: Fils “profeta in patria” a Lione

di | 22 dicembre 2023

Tutta la gioia di Andrea Vavassori (foto Getty Images)

Tutta la gioia di Andrea Vavassori (foto Getty Images)

Dopo il forfait di Berrettini già annunciato e quello di Sinner dell’ultim’ora, sono cinque gli azzurri al via nel main draw del “Mutua Madrid Open”, quarto Masters 1000 stagionale (montepremi 7.705.780 euro) sulla terra rossa della “Caja Magica” della capitale spagnola (combined con un WTA 1000). Si ferma subito Lorenzo Sonego: il 27enne torinese, n.47 ATP, è sconfitto dal tedesco Struff., n.65 del ranking (“best” n.29 nel 2020) ripescato in tabellone come lucky loser. Semaforo rosso pure per Lorenzo Musetti: il 21enne di Carrara, n.18 ATP (“best” eguagliato) e 15esima testa di serie, reduce dalle semifinali a Barcellona, cede al secondo turno (per lui l’esordio) all’altro qualificato tedesco Hanfmann, n.108 ATP.

BRAVI “CECK” E “WAVE”
Mancava da due anni la vittoria nel tabellone principale di un “1000” a Cecchinato. Il 30enne palermitano, n.85 ATP, passato attraverso le qualificazioni, batte in due set al primo turno del main draw l’ungherese Fucsovics, n.83 del ranking. Al secondo turno, però, cede 64 76(5) all'australiano De Minaur, n.19 ATP e 16esima testa di serie, bravo a far propri i momenti decisivi del match e a lasciare poco spazio di manovra al siciliano.

Un’impresa che fa curriculum. Non è da tutti battere un ex n.1 del mondo e due volte vincitore del “1000” spagnolo. E fa nulla se il Murray di questa stagione sul “rosso” è solo una brutta copia. Resta il fatto che il qualificato Andrea Vavassori, n.164 del ranking, all’esordio nel tabellone principale (prima volta in un “1000” per lui) supera 62 76(7) il britannico Andy Murray, n.52 ATP, che questo torneo lo ha vinto nel 2008 e nel 2015. Al secondo turno il binomio micidiale servizio-diritto di “Wave” non basta contro il russo Medvedev, n.3 del ranking e secondo favorito del seeding, il giocatore più vincente di questa prima parte di stagione (4 titoli tra veloce indoor e cemento): il 27enne torinese perde 64 63 ma si consola con l’ingresso in top 150.

Il saluto a fine match tra Matteo Arnaldi e Casper Ruud

MA ARNALDI FA MEGLIO
Da Barcellona a Madrid in una settimana delle prime volte. Sulla terra della capitale spagnola Matteo, n.105 del ranking, anche lui promosso dalle qualificazioni, firma il primo successo da “1000” in carriera battendo 76(6) al terzo il francese Paire, n.161 ATP, pure lui qualificato, dopo aver annullato un match-point nel tie-break decisivo. Al 22enne sanremese, però, non basta: al secondo turno elimina in due set il norvegese Ruud, n.4 ATP e terzo favorito del seeding. Prendere letteralmente a pallate un top five non capita tutti i giorni: anzi, quasi mai. Ma quando succede è una iniezione di fiducia pazzesca, ed una soddisfazione fantastica. 

La favola si interrompe al terzo turno: Arnaldi cede 36 61 61 allo spagnolo Munar, n.88 del ranking, appena battuto - per giunta in due set - al primo turno dell’ATP 500 di Barcellona (primo successo in un main draw ATP per il ligure). Dopo una prima frazione con tutto il meglio del suo repertorio, a Matteo si accende la spia della riserva e non c’è nulla che può fare.

Alexander Zverev (foto Getty Images)

ZVEREV BELLO DI NOTTE
Dopo le polemiche del 2022 per la programmazione degli incontri che l’avevano costretto ad andare a dormire praticamente all’alba dopo quarti e semifinale e reso impossibile lottare alla pari con Alcaraz in finale (“Se una persona va a dormire alle 4 e poi alle 5 per due notti di fila gli sarà difficile perfino alzarsi dal letto. Penso che nessuno spettatore, nemmeno i tifosi di Carlos, desideravano assistere ad una partita così. Tutti si aspettavano una grande battaglia, ma sono umano e non un robot”), Alexander Zverev si ritrova nella stessa situazione. Il tedesco, n.16 del ranking e 13 del seeding, campione nel 2018 e nel 2021 (battendo Berrettini), supera al secondo turno - per lui l’esordio - lo spagnolo Carballes Baena al termine di un match che per appena 6 minuti non è il più lungo del 2023 e che termina all’1.21 di notte. Un vero e proprio déjà-vu per il 26enne di Amburgo.

Holger Rune (foto Getty Images)

MISTER SIMPATIA HOLGER
Rune non è certo il giocatore più simpatico. Il teen-ager danese, n.7 del ranking e 6 del seeding, viene fischiato dal pubblico di casa durante il match perso 76(1) 57 76(5) contro lo spagnolo Davidovich Fokina, n.35 ATP e 29esima testa di serie.  La polemica esplode nel primo set, sul 3-3 40-0 quando Davidovich Fokina contesta una chiamata: un servizio di Rune è chiamato fuori, ma il sistema Fox Tenn dimostra che la palla era buona. Lo spagnolo si lamenta con il giudice di sedia Bernardes e chiama anche il supervisor ATP mentre il danese va verso il punto in cui è caduta la palla e cancella il segno. In quel momento la discussione è di fatto terminata con Bernardes che aveva chiarito che comunque non sarebbe sceso a controllare il segno, ma i tifosi non la pensano così: quella di Rune è una provocazione e lo “puniscono”.

MA DANIIL NON E’ DA MENO
Medvedev non è nuovo a sfoghi di vario tipo, sia dentro che fuori dal campo. Dal recente "campi in terra rossa mascherati da hardcourt" di Indian Wells alle varie polemiche con giudici di sedia, di linea e con il pubblico (fin dallo US Open 2019), il russo è abituato a liberare le sue frustrazioni e a trasformarle in energia extra per raggiungere l’obiettivo. Stavolta però il russo, n.3 del ranking e 2 del seeding non riesce a canalizzare la rabbia per centrare la vittoria e cede in due set negli ottavi al connazionale Karatsev, n.121 ATP, proveniente dalle “quali”, sul campo “Arantxa Sanchez” della Caja Magica giudicato “troppo piccolo”.   

Zhizhen Zhang in azione a Madrid (Getty Images)

ZHANG DA RECORD
Alla Caja Magica Zhizhen Zhang, n.99 ATP, vince sette tie-break su sette giocati. Nel suo percorso al “Mutua Madrid Open” batte il qualificato austriaco Rodionov, poi il canadese Shapovalov, il britannico Norrie e lo statunitense Fritz, rispettivamente 21esima, 11esima ed 8va testa di serie. E diventa il primo cinese nei quarti di un Masters 1000: “Ci sono e ci saranno tante prime volte per noi tennisti cinesi perché siamo partiti tardi - dice -. C’è molto spazio per creare grandi cose. Un primo quarto in un ‘1000’, poi magari il primo titolo. Col tempo potremo sempre più essere almeno in pari con i costi, e questo farà la differenza”.

UN OTTAVO DA…FINALE
La rivincita della finale del 2023 Alcaraz e Zverev finisce alla stessa maniera. Allora fu 63 61 per lo spagnolo in 62 minuti, questa volta è un altrettanto severo 61 62 che lancia “Carlitos” ai quarti.  Il campione di El Palmar è travolgente, incontenibile, irrefrenabile: al servizio cede solo 8 punti in 8 turni di battuta e in risposta strappa 4 volte (due per set) il servizio al tedesco, impotente nell’attuare qualsiasi difesa in 83 minuti di partita. L’ex numero 1 del mondo, che chiude con 21 vincenti contro i 9 di Zverev, affronterà nei quarti il russo Khachanov, n.12 ATP e decima testa di serie, che supera il connazionale e campione di Monte-Carlo Andrey Rublev, n.6 del ranking e 5 del seeding.

Un recupero in allungo di Jan-Lennard Struff (foto Getty Images)

STRUFF SORPRENDE TSITSIPAS
Il torneo della vita o quasi, a 33 anni. Da lucky loser (aveva perso nelle “quali” da Karatsev), Jan-Lennard Struff, n.65 del ranking, raggiunge le semifinali - le prime in carriera in un “1000” - eliminando 76 57 63 il greco Stefanos Tsitsipas, n.5 ATP e quarta testa di serie. E poi centra la finale prendendosi la rivincita proprio contro Karatsev, superato 46 63 64. Sarà lui lo sfidante di Alcaraz per il titolo. Struff è il primo “perdente fortunato” della storia a raggiungere la finale in un 1000.

Carlos Alcaraz con la torta per il suo 20esimo compleanno (foto Getty Images)

LA FINALE N.13 COME REGALO…
E sono 13 finali, proprio nel giorno del 20esimo compleanno. Non ci sono più aggettivi per definire quello che sta facendo Carlos Alcaraz, che approda all’ultimo atto anche a Madrid. In semifinale il ragazzo di El Palmar (Murcia), n. 2 del ranking e primo favorito del seeding, regola 64 63 il croato Borna Coric, n.20 del ranking e 17esima testa di serie, infilando la ventesima vittoria sul suolo spagnolo e raggiungendo la seconda finale consecutiva dopo il trionfo a Barcellona. “Carlitos” deve dare il meglio di sé per superare un Coric piuttosto risoluto: la grande varietà del gioco dello spagnolo si rivela la chiave del suo trionfo.

…ED UN BIS CHE SIGNIFICA CONSACRAZIONE
Con una prestazione degna del suo enorme talento, lo spagnolo Alcaraz si aggiudica per la seconda volta in carriera il Masters 1000 di Madrid superando in una finale molto combattuta l’eroico tedesco Jan-Lennard Struff per 64 36 63. Chi pensava che tra il numero 2 e il numero 65 del mondo non ci potesse essere partita rimane ampiamente sorpreso. Ed il merito è tutto del 33enne di Warstein che gioca a livelli altissimi per tutto il match.

Per Alcaraz quarta finale e quarta vittoria in un “1000” e decimo titolo in carriera: nel ranking reste n.2 ma è a sol’ cinque punti da Djokovic. Il serbo, dovendo difendere la vittoria agli Internazionali d’Italia del 2022, sa già che perderà la prima posizione mondiale in caso di partecipazione di Carlos a Roma dove allo spagnolo basterà scendere in campo (anche perdendo subito) per assicurarsi il sorpasso.

Flavio Cobolli (foto Fioriti)

E’ TEMPO DI FORO ITALICO
Flavio Cobolli scatena il pubblico. Vive una di quelle giornate che non si dimenticano, da romano al Foro. Una giornata che sa di orgoglio e passione per un posto agli Internazionali BNL d’Italia conquistato sul campo, non grazie a un invito: “Ancora non riesco a crederci. Roma è sempre stato il mio torneo e lo sarà per sempre. Prendermi il main draw con le mie forze è stato incredibile”, dice Cobolli, n.183 ATP. dopo la vittoria sullo statunitense Nava nel turno decisivo delle qualificazioni. Promosso anche Stefano Napolitano, n.555 del ranking. Con i due qualificati salgono ad 11 i tennisti italiani al via.

Finisce al primo turno del tabellone principale l’avventura di Cobolli che cede 64 63 contro il francese Rinderknech, n.89 ATP.

Lorenzo Musetti (foto Sposito)

Esce vincitore, sulle note di Supereroi. Accompagnato dalla canzone rivelazione di Sanremo, la rivelazione del tennis mondiale da Sanremo conquista il cuore dei romani rimasti fino alle 23.30 per vederlo battere 61 46 63 l’argentino Diego Schwartzman, n.91 ATP. Al secondo turno Matteo Arnaldi, n.99 ATP, gioca “giusto” - serve bene, di diritto spinge forte e sa prendere il campo con sicurezza - ma non basta: il derby tricolore di secondo turno sul “Pietrangeli” lo vince un Lorenzo Musetti, n.19 del ranking e 18 del seeding, più centrato al servizio e più regolare nei punti decisivi del match. Al terzo turno il Next Gen toscano batte in rimonta lo statunitense Tiafoe, n.12 del ranking e del seeding: la sua corsa si ferma negli ottavi contro il greco Tsitsipas, n.5 ATP e quinta testa di serie, che si impone 75 75.

UN BUON “CECK” NON BASTA
Marco, n.83 ATP, si sbarazza in due set all’esordio dello statunitense McDonald, n.55 ATP: poi, con una prestazione super il siciliano concede appena quattro game a Bautista Agut, n.25 del ranking e 21 del seeding. Al terzo turno, però, Cecchinato non ripete la prestazione perfetta sfoderata contro lo spagnolo e cede 6-3 al terzo al tedesco Hanfmann, n.101 ATP, proveniente dalle qualificazioni. 

Fabio Fognini saluta il pubblico romano (foto Fioriti)

SI RIVEDE IL VERO FOGNINI
Impresa del ligure, scivolato al n.130 del ranking: vince 64 al terzo una battaglia di quasi tre ore contro il guerriero scozzese Murray, n.42 ATP, reduce dal successo nel super-challenger di Aix-en-Provence. Che cuore, Fabio! Quello contro l’ex numero uno del mondo si annunciava come il primo turno più lussuoso degli IBI 2023 e non delude le aspettative.

Il 36enne di Arma di Taggia concede il bis contro il serbo Kecmanovic, n.37 ATP, battuto 63 76(6) su un “Pietrangeli” gremito. Fabio, raggiante, festeggia abbracciando il primogenito Federico sulla panchina a bordo campo, immagine che in attimo fa il giro del mondo sul web. La sua corsa si interrompe al terzo turno perché Holger Rune, n.7 del ranking e del seeding, non è collaborativo: il danese chiude 64 62 ma nulla toglie al bel torneo di Fabio.

Lorenzo Sonego esulta (Foto Sposito)

BUON COMPLEANNO “SONNY”!
Prima il regalo, poi la torta: Lorenzo Sonego festeggia i suoi primi 28 anni sul Centrale del Foro Italico. Per l’occasione la sorte confeziona un primo turno col fiocco: un avversario, il francese Chardy, che si presenta in campo da n.591 ATP e che da settembre 2021, quando è stato eliminato al primo turno dello Us Open da Berrettini, ha giocato solo tre partite, vittima dei postumi del vaccino per il Covid-19 e per un’operazione al ginocchio. Il piemontese, n.48 ATP, vince 62 61. Poi al secondo turno coinvolge di nuovo il pubblico, il cui supporto è fondamentale per rispedire a casa il giapponese, n.32 ATP e 25esima testa di serie (75 63 lo score).

Al terzo turno “Sonny” - che proprio a Roma nel 2021 ha vissuto una delle settimane più belle della sua carriera eliminando Thiem e Rublev prima si strappare un set in semifinale a Djokovic - trova dall’altra parte della rete il greco Stefanos Tsitsipas, n.5 del ranking e del seeding. Il match, iniziato 5 minuti prima della mezzanotte (!), si gioca in due giorni (causa pioggia) e nel secondo atto Sonego parte un set sotto: lotta come sempre ma cede 63 76(3).

Un diritto di Jannik Sinner (Foto Sposito)

JANNIK VINCE MA…NON LO SA!
L’esordio direttamente al secondo turno di Sinner, n.8 del ranking e del seeding, è una pura formalità: 61 64 al qualificato australiano Kokkinakis (uno dei giocatori più “sfigati” del tour sotto l’aspetto infortuni e annessi), n.104 ATP. Decisamente più impegnativo il terzo turno contro Shevchenko, che dimostra di valere molto di più del n.93 che nel ranking compare accanto al suo nome. Al punto che mentre il pubblico si alza per festeggiare la vittoria dell’altoatesino, Jannik ha invece gli occhi sul telone, a cercare l’asciugamano. Non capisce che ha battuto il russo 63 67(4) 62: “Pensavo fossimo 5-1”, confessa candidamente in conferenza stampa….

Non è questa l’edizione giusta per Sinner che si ferma negli ottavi, stoppato 67(3) 62 62 dall’argentino Francisco Cerundolo, n.31 del ranking e 24 del seeding, che vince la terza partita su cinque in stagione contro top-ten. E’ il secondo successo del 24enne di Baires sull’azzurro dopo quello - per ritiro - a Miami 2022, l’altro “1000” in cui ha raggiunto i quarti (risultato poi bissato a marzo di quest’anno).

Daniil Medvedev (foto Fioriti)

MEDVEDEV E IL TABU’ ROMA
Si gira verso il suo angolo e sorride Daniil, n.3 del ranking e del seeding: il sesto ace gli ha appena permesso di chiudere 64 62 il suo match d’esordio contro il finlandese Ruusuvuori, n.43 ATP. Potrebbe sembrare routine per il tennista più vincente in stagione, arrivato a Roma con il record di 33 successi e 5 sconfitte (con 4 titoli in singolare): invece non è una vittoria qualsiasi perché nelle tre precedenti partecipazioni il moscovita è sempre uscito dal campo sconfitto. Al quarto tentativo ha sfatato il “tabù” IBI. E non ha ancora idea quanto….

Fabian Marozsan (foto Sposito)

CARLITOS, CHE DELUSIONE…
Alcaraz, n.2 del ranking e del seeding, per la prima volta in gara agli Internazionali, dopo il facile esordio sul connazionale Ramos Vinolas, n.72 ATP, si arrende 63 76(4) all’ungherese Marozsan, n.135 del ranking, promosso dalle qualificazioni nel suo primo main draw da “1000” (il primo in assoluto nel circuito maggiore), il giocatore con la classifica peggiore rimasto in corsa al terzo turno.

Resta impassibile anche dopo il match-point che lo proietta negli ottavi a Roma il magiaro: lascia andare la racchetta e si rivolge al suo box battendosi la mano sul cuore. Fabian firma il risultato più prestigioso della sua carriera.

Casper Ruud (foto Fioriti)

CASPER NON E’ PIU’ UN… FANTASMA
Ci sono dei tornei dove magicamente ritrovi sensazioni e il tennis migliore, superando momenti non facili. Esattamente quello che rappresentano gli Internazionali BNL d’Italia per Ruud, che archivia una prima parte di 2023 tutt’altro che positiva volando in semifinale grazie al successo (76 64 lo score) sull’argentino Cerundolo.

Il norvegese, n.4 del ranking e del seeding, è tra i migliori quattro del torneo romano per la terza volta (2020 e 2022 le precedenti): ad attenderlo una sfida intrigante contro Rune, autore dell’eliminazione del n.1 del mondo e campione in carica Djokovic.

Il rammarico di Novak Djokovic (Foto Fioriti)

DJOKOVIC DISTRATTO
Il n.1 del mondo deve mostrare il meglio del proprio repertorio per domare all’esordio l’emergente argentino Etcheverry, n.61 ATP: in tribuna a seguirlo c’è Jose Mourinho, che l’ha incontrato poco prima del match. Non convince più di tanto nemmeno la versione cha lascia un set al bulgaro Dimitrov, n.33 ATP e 26esima testa di serie.

Migliore quella in campo negli ottavi contro il britannico Norrie, n.13 del ranking e del seeding (63 64 lo score) che gli consente di assicurarsi un posto tra i migliori otto al Foro per la 17esima volta consecutiva. È un record incredibile: Novak è arrivato almeno nei quarti ogni volta che ha giocato a Roma, ha vinto 6 edizioni del torneo ed è il campione in carica.

Nei quarti succede di tutto tra Nole e Rune. Un’ interruzione di oltre un’ora per pioggia, due per “medical time-out”, polemiche varie e un senso generale di commedia dell’arte tra due fini protagonisti che anima il Centrale del Foro Italico. Alla fine a spuntarla 62 46 62 è il neo 20enne venuto da un paesino della Danimarca - Gentofte - di meno di 70mila abitanti che si sta imponendo sempre più come uno dei principali esponenti della nuova generazione.

Tutta la gioia di Holger Rune (foto Sposito)

LA SFIDA NORDEUROPEA LA VINCE LA DANIMARCA<br/Soffre, rincorre, urla la sua frustrazione. Vede la sconfitta “in faccia” ma nel momento più difficile reagisce con coraggio e fa girare la partita suo favore. E’ quello che fa Rune, n.7 del ranking e del seeding, in semifinale contro il norvegese Ruud, n.4 ATP e quarta testa di serie, rimontando un set ed un break di svantaggio: 67(2) 64 62 lo score per Holger dopo due ore e tre quarti di battaglia.

Casper comanda la prima parte del match, velocissimo nella copertura del campo ed intenso nello scambio, obbligando il rivale a colpire in posizioni scomode e provocandone gli errori. Sul 4-2 del secondo set la precisione del pressing del norvegese diminuisce e la partita prende la direzione della Danimarca.

L'esultanza di Daniil Medvedev (foto Fioriti)

DANIIL “VEDE ROSSO”
“Non amo giocare sulla terra battuta, ma più ci gioco, più miglioro”. L’ha detta giusta Medvedev alla vigilia degli IBI: questa terra tanto indigesta alla fine può anche farsela piacere, prendere fiducia fino a domarla e giocare il suo miglior tennis. Proprio quello ammirato nei quarti contro il qualificato tedesco Hanfmann, n.101 ATP (62 62 lo score) ed in semifinale contro il greco Tsitsipas, n.5 del ranking e del seeding, stoppato con un periodico 7-5 per il primo successo contro un top ten sul “rosso”. Nella prima finale degli Internazionali BNL d’Italia in 18 anni senza almeno uno tra Nadal e Djokovic in 18 anni, il 27enne moscovita si giocherà il titolo con Rune, che lo ha battuto nei quarti a Monte-Carlo.

UN RUSSO SUL TRONO DI ROMA
Arrivato agli 80esimi Internazionali BNL d’Italia con zero vittorie in tre partecipazioni, Medvedev conquista il suo primo trofeo carriera sulla terra (il 20esimo in totale in altrettanti tornei differenti) battendo 75 75 Rune. Dopo due settimane di grande tennis, messe a dura prova solo dal maltempo il russo, n.3 del ranking e del seeding, si è spinto passo dopo passo fino ad una finale che in pochi avrebbero potuto pronosticare ad inizio torneo. Perdendo per strada soltanto un set, nonostante lui stesso non si sentisse come uno dei favoriti per il titolo.

Il 27enne moscovita ha cambiato il suo modo di giocare e persino scarpe e corde per quel “rosso” tanto indigesto prima d’ora, trovando la consacrazione anche su una superficie “odiata” (definizione da lui stesso utilizzata in più occasioni). Un risultato eccezionale che lo riporta sul secondo gradino del podio mondiale (è stato n.1 per 16 settimane ad inizio 2022) e lo rende l’unico giocatore in top-ten, insieme a Djokovic e Tsitsipas, ad aver vinto almeno un trofeo su cemento, erba e terra. Con 38 successi Medvedev, che al Foro solleva il quinto trofeo del 2023, è il tennista più vincente di questa prima parte di stagione.

Panoramica sul pubblico del Centrale (foto Sposito)

IBI DA RECORD
Gli Internazionali BNL d’Italia si chiudono con 10.034 presenze nell’ultima giornata e 298.138 spettatori totali. L'incasso complessivo è di 22.448.726,90. Mai così bene prima d’ora

NADAL DA’ APPUNTAMENTO AL 2024
Rafa assente al Roland Garros è una notizia a cui non si è abituati. A dir la verità non era mai successo. Dal 2005 il maiorchino, 37 anni il 3 giugno, non ha mai saltato un’edizione dello Slam parigino, il torneo che più di ogni altro lo ha consegnato alla storia.  del tennis mondiale. Fino ad ora. Con una conferenza stampa alla sua Accademia di Manacor Nadal annuncia che per la prima volta sarà costretto a saltare il Roland Garros.

Il maiorchino dice però che proverà a tornare già in questa stagione, magari per le Davis Cup Finals di Malaga a novembre, prima di ritirarsi definitivamente a fine 2024. La prossima stagione sarà infatti l’ultima sul tour del 22 volte campione Slam, che appenderà la racchetta al chiodo non prima però di aver giocato i suoi tornei preferiti, a cominciare dal Roland Garros dove si disputeranno anche i Giochi Olimpici. 

"L'infortunio subìto in Australia non è guarito come volevamo: in queste condizioni il Roland Garros è impossibile da affrontare - dice lo spagnolo, sceso al n.14 ATP -. Non ho intenzione di giocare nei prossimi mesi. In questi ultimi anni, anche se i risultati sono stati di primo livello, il mio lavoro quotidiano è stato invece di livello molto basso e dopo la pandemia è stato tutto ancora più difficile in questo senso. Negli ultimi mesi ho lavorato tanto per rientrare, ma non ce l'ho fatta. Voglio prendermi il tempo per recuperare e tornare al livello più alto possibile. Non darò una data di rientro, quando sarò pronto mentalmente e fisicamente tornerò". 

Un primo piano di Matteo Berrettini

NIENTE PARIGI PER MATTEO
Niente Roland Garros per Berrettini
. Il 27enne romano, attuale numero 20 della classifica ATP, non ha infatti recuperato dall'infortunio agli addominali obliqui (lesione di secondo grado) rimediato nel match di terzo turno a Monte-Carlo contro Francisco Cerundolo che lo aveva costretto a saltare sia il Masters 1000 di Madrid sia quello di Roma.

Nicolas Jarry con il trofeo di Ginevra 2023

JARRY FIRMA GINEVRA
Buona la prima per Marco Cecchinato nel “Gonet Geneva Open” (ATP 250 - montepremi 562.815 euro) sulla terra rossa elvetica. Il 30enne di Palermo, n.83 del ranking, elimina all’esordio per 75 26 62 lo statunitense Ben Sheltonn.35 ATP e quinto favorito del seeding. “Ceck”, però, per il per il terzo anno di fila si ferma al secondo turno, stoppato stavolta (76 63 lo score) dal cinese Yibing Wu, n.59 ATP, che nel turno precedente ha annullato un match-point all’elvetico Huesler (n.81 ATP). Subito fuori, invece, Stefano Travaglia, n.282 del ranking, promosso dalle qualificazioni, che cede 75 76(3) Griekspoor, n.39 del ranking e sesto favorito del seeding. Il 31enne di Ascoli Piceno non giocava un match di main draw nel circuito ATP dal torneo di Marrakech di 13 mesi prima.

A poco più di 18 ore dall’inizio del Roland Garros, Nicolas Jarry firma il trofeo di Ginevra: in finale il cileno, n.54 del ranking, si impone 76(1) 61 sul bulgaro Grigor Dimitrov, n.33 ATP e quarta testa di serie, che perde l’ottava sfida per il titolo sulle sedici disputate in carriera. Jarry, ancora una volta fenomenale al servizio, chiude con 9 ace in 10 turni di battuta, l’89% dei punti con la prima di servizio, tre palle-break convertite su quattro ed un solo turno di battuta ceduto su quattro chance offerte al rivale. Nicolas cede la battuta nell’ottavo game quando è avanti di un break ma poi gioca un grandissimo tie-break. Per il 27enne di Santiago, nipote di Jaime Fillol, ex numero 14 del mondo e avversario dell’Italia nella finale di Coppa Davis del 1976, è il secondo centro dell’anno dopo quello nel torneo di casa, ed il terzo in carriera (aveva “rotto il ghiaccio” a Bastad 2019). Per lui arriva anche il “best ranking”: sale al n.35 ATP.

Arthur Fils

LIONE: FILS ROMPE IL GHIACCIO”
Il sogno del 18enne Arthur a Bondoufle diventa realtà. Il francese trionfa nell’”Open Parc Auvergne-Rhone-Alpes” (ATP 250 - montepremi562.815 euro) sul veloce indoor di Lione, in Francia. In finale Fils, n.112 del ranking, in tabellone grazie ad una wild card, supera 63 75 l’argentino Francisco Cerundolo, n.28 ATP e quarta testa di serie. 

E’ il primo titolo della carriera per il francese, che diventa il più giovane vincitore di questo 2023. “Questo giorno lo ricorderò per sempre - dice Fils - e tutta la settimana è stata fantastica. Sono contento ma ora voglio continuare a sognare. Dopo la dura semifinale contro Nakashima, sono entrato in campo e credevo di avere pochissime energie. Ma sono rimasto concentrato e sono riuscito a dare il massimo”. Grazie a questo successo il teen-ager francese irrompe prepotentemente in top 100 scalando 49 posizioni e si piazza al n.63, naturalmente “best ranking”.

Flavio Cobolli (foto Getty Images)

“QUALI” PARIGI: EN-PLEIN TRICOLORE AL TURNO DECISIVO
Sono 14 gli azzurri al via delle qualificazioni del Roland Garros, secondo Slam del 2023 (montepremi 49.600.000 euro) di scena sulla terra rossa parigina: Bellucci, Passaro, Nardi, Maestrelli, Pellegrino, Giustino, Brancaccio, Agamenone e Darderi, salutano subito, Bonadio e Gigante si fermano al secondo ostacolo.

Tutto tricolore il turno decisivo: e si è arricchisce la pattuglia azzurra maschile. Conquistano infatti un posto nel main draw Giulio Zeppieri (per il secondo anno di fila) e Andrea Vavassori (per la prima volta): nel turno decisivo il 21enne di Latina, n.129 ATP e dodicesima testa di serie, liquida 64 61 il portoghese Ferreira Silva, n.225 del ranking, il 28enne di Torino, n.148 del ranking, sconfigge 64 64 il cileno Tabilo, n.152 ATP. Il terzo a completare l’impresa è Flavio Cobolli: il 21enne romano, n.159 del ranking, supera 75 63 il francese Lokoli, 28enne di Bastia, n.198 ATP. Al sesto tentativo complessivo (il secondo a Parigi) dunque il “figlio d’arte” riesce a conquistare un posto nel main draw di uno Slam.

“Mi farò un tatuaggio con il logo del torneo se dovessi entrare in tabellone”, diceva Cobolli prima di affrontare Lokoli. A Parigi aveva già trionfato da junior, in doppio nel 2020: Flavio festeggia la prima qualificazione in carriera in un main draw Slam, dove trova subito il n.1 del mondo  Alcaraz….

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