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Sono passati sette anni dalla semifinale agli Australian Open di un 21enne con gli occhiali che pareva la copia di Nole, ne sono passati oltre cinque dalla sua ultima apparizione in una 'semi' nel circuito pro. Oggi il sudcoreano gioca la semifinale nel 25 mila di Bali e prova a sognare di nuovo
03 gennaio 2025
Battere il numero 244 al mondo, per uno che ha fatto semifinale agli Australian Open, dovrebbe essere questione di routine. Battere quello stesso numero 244 al mondo, però, sarebbe un'impresa per uno che naviga a quota 1104 del ranking mondiale. Se la prima e la seconda persona coincidono, siamo di fronte alla vicenda di Hyeon Chung, fenomeno al contrario, primo Next Gen della storia dei Next Gen (era fine 2017) e poi subito dopo consacrato da una straordinaria semifinale agli Australian Open del 2018, con tre vittorie in fila su Daniil Medvedev, Sascha Zverev e Novak Djokovic.
Sono passati sette anni da quell'impresa di un 21enne con gli occhiali che pareva la copia di Nole, ne sono passati oltre cinque dalla sua ultima apparizione in una semifinale (nel 2019 nel Challenger di Chengdu, dove poi avrebbe vinto il titolo) e oggi ritroviamo Chung in una semi, anche se solamente di un torneo Itf. Accade nel 25 mila dollari di Bali, in Indonesia, dove il sudcoreano ha piegato con un rapido 6-2 6-2 il francese Antoine Escoffier, cercando di mantenere vivo ancora per un po' un sogno che più volte nelle ultime stagioni era parso ormai del tutto tramontato. Certo, forse non sarà un 25 mila a dare la spinta definitiva per uscire dalla palude, per tornare (almeno) fra i top 100, ma la storia di Chung è talmente particolare e tormentata che merita il sostegno di ogni appassionato.
A raccontare il calvario ci sono i numeri degli incontri disputati: nel 2020 5 tornei e 6 partite, con una sola vittoria; nel 2021 e nel 2022 zero assoluto; nel 2023 6 tornei e 7 partite, con una sola vittoria; nel 2024 6 tornei con 9 partite, di cui 3 vinte. Dal 2020 a oggi, lungo 5 anni, il 28enne asiatico ha messo in fila in totale 17 tornei e 22 partite. Chiaro che cominciare il nuovo anno con una semifinale debba essere considerata una notizia.
Ma cosa è accaduto, nel frattempo, a questo ragazzo talmente timido da non sciogliersi nemmeno dopo il trionfo milanese nelle Finals degli Under 21? È accaduto che i problemi fisici, alla schiena in particolare, sono stati tali e di tale gravità da costringerlo a una sorta di ritiro mascherato. Hyeon Chung ha smesso di giocare a fine settembre del 2020, in quel Roland Garros fuori stagione a causa della pandemia. In doppio, ha poi provato un timido rientro a Seul, raggiungendo la semifinale in coppia con il connazionale Soonwoo Kwon.
In singolare, invece, non è più tornato fino all'aprile del 2023, quando riapparve ma senza risultati che potessero sostenere le sue ambizioni. Lui, del resto, ha sempre mantenuto un basso profilo, e pure quando – per periodi brevissimi – è tornato a vedere la luce, la sua unica dichiarazione pubblica è stata questa: “Sono felice di poter di nuovo giocare a tennis”.
Pare poco, per un ex numero 19 al mondo. Ma per uno che faticava persino a camminare per i problemi alla schiena (zona lombare) è già molto. La sua cultura, in questo, lo aiuta: niente vittimismo, niente recriminazioni: si fa quello che si può, con le carte che si hanno in mano.
Se oggi il massimo è una semifinale in un 25 mila dollari (che può essere l'anticamera del ritorno tra i top 1000), lo si accetta e si prova a ricostruire tutto da qui. Mentre quelli che una volta si battevano – i Medvedev, i Rublev, gli Zverev, i Djokovic – lottano per gli Slam, c'è una battaglia diversa da vivere, che vale comunque la pena di essere combattuta. A 28 anni, non è ancora tempo di alzare bandiera bianca.
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