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Oggi Federico, dopo l'ultimo atto nel Challenger di Hersonissos, è numero 441 Atp, più 116 rispetto a sette giorni prima. Ma sono numeri che contano relativamente: qui l'obiettivo è un altro: inserirsi stabilmente nel giro che conta e cominciare a sognare in grande
di Cristian Sonzogni | 19 marzo 2025
Tra la prima finale Challenger, a Hersonissos, e la prima apparizione (tramite wild card, a Miami) nel main draw di un Masters 1000, l'argomento della settimana in casa Italia è solo uno: Federico Cinà. In procinto di compiere i suoi primi 18 anni (il 30 marzo), il palermitano sta vivendo il vero, grande momento di passaggio che tanti suoi coetanei sognano e che poi in pochi riescono davvero ad attraversare.
Oggi Federico, dopo l'ultimo atto in Grecia, è numero 441 Atp, più 116 rispetto a sette giorni prima. Ma sono numeri che contano relativamente: qui l'obiettivo è un altro, inserirsi stabilmente nel giro che conta e cominciare a sognare in grande. Anche se lui, 'Palli' (dal suo soprannome, Pallino) rimane ben agganciato al presente, consapevole che la strada è ancora lunga, per approdare dove vuole.
Ma dove si colloca, Cinà, nel panorama delle grandi promesse italiani e mondiali? A che punto è la sua crescita, rapportata a quella di altri big reali o potenziali? Le domande hanno senso, oggi, come ha senso fare una premessa che non passa mai di moda: ognuno ha i propri tempi di maturazione e di regole rigide non ce ne sono. Al contrario: il mondo del tennis di alto livello ci ha insegnato che le regole sono fatte per essere infrante, a maggior ragione da coloro che sono dotati di un talento fuori dal comune e che dunque alle regole, per definizione, sfuggono.
Federico Cinà (Ray Giubilo)
Nella classifica dedicata ai Next Gen, ossia ai giocatori che hanno meno di 20 anni, Federico è attualmente numero 14. Ma davanti a lui non c'è nessuno più giovane: il siciliano è l'unico tra i primi 15 a non essere ancora diventato maggiorenne. Alle sue spalle, gli altri 17enni sono l'americano Darwin Blanch (numero 16), il tedesco Justin Engel (18) e l'indiano Manas Dhamne (23), che peraltro si allena in Italia, a Bordighera nel Team Piatti. Al numero 25, troviamo il primo 16enne: l'australiano Cruz Hewitt, figlio d'arte, visto che papà è l'ex numero 1 Lleyton. Cinà è entrato nel ranking mondiale per la prima volta il 25 luglio 2022, raccogliendo i primi punti nel circuito Itf grazie agli ottavi nel 15 mila dollari di Aprilia. Il primo titolo sarebbe arrivato invece nel settembre 2024 a Buzau, in Romania. Sempre su terra battuta.
Proprio il tema superficie merita una parentesi. Cinà sulla terra ci è cresciuto, ma – parole sue – preferisce il veloce. Ed è un bene che sia così. Un po' perché il suo fisico, alto e slanciato, ben si adatta a un approccio moderno, un po' perché i suoi colpi trovano sul duro la loro sublimazione. A proposito di colpi: parliamo di un rovescio bimane già molto solido e incisivo, ma pure di un servizio e di un diritto in miglioramento, sempre con l'idea di costruire gioco. Federico, in questo momento, è un cantiere aperto ed è normale sia così, ma è di pochi giorni fa un match dominato contro Aslan Karatsev (ex numero 14 Atp), che spiega molto bene quali siano le potenzialità del figlio di Francesco (che è anche il coach) e Susanna, entrambi con il tennis nel sangue.
Francesco Cinà e il figlio Federico col trofeo del torneo Itf vinto la scorsa settimana a Buzau
Torniamo (con cautela) ai confronti. Tirando in ballo quello che al tempo stesso è un punto di riferimento per tutti gli italiani con racchetta, ma che non deve diventare un'ossessione: Jannik Sinner. Ben consapevoli che Jannik sia un fenomeno difficilmente riproducibile, il suo percorso parla di un ingresso fra i top 500 Atp dopo il successo nel Challenger di Bergamo: era il 25 febbraio 2019, l'attuale numero 1 Atp aveva 17 anni e 7 mesi. I top 100 sarebbero arrivati il 28 ottobre di quello stesso anno (18 anni e 2 mesi), i top 50 un anno più tardi, il 12 ottobre 2020. Con di mezzo la pandemia che aveva bloccato il circuito per diversi mesi.
Altri big del presente? Carlos Alcaraz arrivò a essere top 500 nel settembre 2019, a 16 anni e 4 mesi. I top 100 se li prese nel maggio 2021 (18 anni e una manciata di giorni) e i top 10 il 25 aprile 2022, alla soglia dei 19. Ma la crescita dello spagnolo è tra quelle più veloci che si ricordino nella storia del tennis, non solo di quello recente. Joao Fonseca, per venire a uno dell'ultimissima generazione di campioni, ha 18 anni e 7 mesi ed è numero 60 Atp. Entrò nei top 100 lo scorso 27 gennaio, nei top 500 un anno fa, il 26 febbraio 2024. Ma ancora più interessante è seguire la traiettoria di Jack Draper, oggi felicemente top 10 all'età di 23 anni, con margini di crescita importanti da sperimentare: il britannico entrò fra i primi 500 che non aveva ancora 17 anni. Lo step dei top 100 arrivò però molto più avanti, il 13 giugno 2022, a 20 anni e 7 mesi.
Federico Cinà attende il suo turno, nell'unico modo possibile: lavorando duramente senza pensare che qualcosa sia dovuto. La famiglia, che il tennis lo conosce bene, in questo senso diventa una garanzia di solidità mentale. Ma anche il ragazzo sta dimostrando grande attenzione verso i dettagli, senza proclami e senza andare a cercare punti facili. La programmazione ambiziosa che lo ha portato a diventare protagonista di queste due settimane, tra il circuito Challenger e i Masters 1000, è la dimostrazione che gli obiettivi sono chiari e che il progetto punta (molto) in alto. C'è un altro italiano da aggiungere alla valanga azzurra?