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Cobolli ci prova ma Korda si prende Washington

Nella finale sul cemento del William H.G. FitzGerald Tennis Center il 22enne romano (n.10) cede in tre set allo statunitense (n.4). Per Flavio “best ranking” in arrivo: sarà n.33

di | 05 agosto 2024

Flavio Cobolli in azione (foto Getty Images)

Per un set e qualcosina di più ci ha sperato: poi si è spenta la luce. E’ mancato l’”happy end” alla settimana da favola di Flavio Cobolli alMubadala Citi DC Open” (ATP 500 - montepremi 2.100.230 dollari) che si è concluso nella notte italiana sui campi in cemento del William H.G. FitzGerald Tennis Center di Rock Creek Park a Washington.

In finale il 22enne romano, n.48 del ranking e 10 del seeding, ha ceduto per 46 62 60, in un’ora e 34 minuti di partita, allo statunitense Sebastian Korda, n.22 del ranking e 4 del seeding, che ha vinto tutti gli ultimi undici game. Flavio, alla sua prima sfida per il titolo, manca così l’appuntamento con il primo titolo ATP: Sebastian, alla sua settima finale, conquista invece il suo secondo trofeo dopo Parma 2021 ed imita papà Petr, vincitore a Washington nel 1992. Per l’americano a referto 17 vincenti a fronte di 6 gratuiti: 16 contro 19 il bilancio dell’azzurro.

Cobolli si consola con il “best ranking”: grazie ai punti conquistati sul cemento statunitense salirà al n.33 ATP.   

Il match. Curiosamente sulla strada per la finale entrambi hanno salvato match-point: Cobolli 5 contro Davidovich Fokina negli ottavi: Korda 2 contro Kokkinakis, sempre negli ottavi.

Il 24enne di Bradenton, Florida, aveva vinto in tre set combattuti l’unico precedente con l’azzurro, disputato quest’anno al secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia sulla terra di Roma. Si inizia in ritardo, causa pioggia che interrompe e fa slittare anche la finale femminile (vinta da Badosa).

Il primo set è scandito dai turni di battuta, con Cobolli che nel terzo game è costretto a salvare due palle-break e Korda che in risposta è un filo più efficace. Anche al servizio lo statunitense è solidissimo, con appena due “quindici” ceduti nei primi quattro turni di servizio.

Korda però accusa la pressione nel decimo gioco quando serve per restare nel set: recupera da 0-30 ma poi offre un set point che Cobolli trasforma con un diritto incrociato da paura che si stampa sulla riga (6-4).

Prende fiducia il romano nel secondo parziale lanciandosi, con profitto, anche in qualche serve & volley (2-1). Korda però non molla ed alza il ritmo: nel quinto game una bella risposta ed un paio di errori di diritto di Flavio gli consegnano tutte insieme tre palle-break.

Il romano annulla le prime due ma sulla terza commette il secondo doppio fallo dell’incontro confezionando il break al suo avversario (3-2). Con un turno di battuta tenuto a zero lo statunitense conferma il vantaggio (4-2) e poi si prende anche un secondo break (5-2). Quindi con il quinto gioco di fila pareggia il conto dei set (6-2).

Partita velocissima: dopo poco più di un’ora siamo già in avvio di frazione decisiva. Il forcing del 24enne do Bradenton continua a far danni e con un rovescio incrociato sulla riga arrivano due palle-break ma il romano si aggrappa al servizio e si salva: su un diritto in rete dell’azzurro ne arriva una terza ed ancora con un doppio fallo Flavio, che non sembra più lucido come nel set d’apertura, concede il break (1-0).

Korda a sua volta annulla due chance di rientrare al romano e sale (2-0): Cobolli sembra in riserva di energie e cede di nuovo la battuta con net molto poco tricolore che rende imprendibile il diritto incrociato stretto dell’americano (3-0). Korda torna a tenere un turno di battuta a zero e dilaga (4-0) non trovando più alcuna resistenza (5-0). Troppo severo il “bagel” (6-0) finale per Cobolli ma lo statunitense ha vinto 16 degli ultimi 17 punti.

A Washington Flavio, dopo il successo in due set all’esordio (direttamente al secondo turno) sul belga Goffin, n.100 ATP, negli ottavi ha battuto in rimonta lo spagnolo Davidovich Fokina, n.44 del ranking e 8 del seeding, dopo aver salvato ben cinque match-point (4+1) nel tie-break della frazione decisiva.

Quindi nei quarti il successo, ancora al tie-break, sullo statunitense Michelsen, n.60 del ranking e 15 del seeding, ed in semifinale la vittoria in rimonta sull’altro statunitense, il mancino Shelton, n.14 del ranking e secondo favorito del seeding.

Contro l’ennesimo tennista di casa in tabellone Korda, n.22 del ranking e 4 del seeding, non ne aveva più da spendere. Peccato.


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