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"Tornare dopo un infortunio - spiega Cobolli - non è mai facile, all'inizio entri in campo un po' condizionato e anche se non hai nulla la testa ti insinua dei dubbi. Invece adesso mi sono lasciato alle spalle le incertezze e sono contento di come sto affrontando il mio percorso"
di Cristian Sonzogni, da Monte-Carlo | 08 aprile 2025
Vincere il primo torneo Atp della carriera, con tutta la gioia e l'entusiasmo che seguono. Poi, due giorni dopo, tornare in campo e vincere di nuovo, nel primo Masters 1000 della stagione su terra battuta. Flavio Cobolli è uno dei giocatori del momento, non solo in casa Italia. Sono sempre di più coloro che questo romano dal cuore grande e dal tennis incisivo cominciano a temerlo. Ovunque, certo, ma soprattutto sul mattone tritato. A fare le spese del gran momento dell'azzurro, a Monte-Carlo, è stato l'ex finalista nel Principato, Dusan Lajovic.
“Trovo davvero importante - spiega - aver vinto subito un altro match qui, dopo il titolo a Bucarest. Magari non lo do molto a vedere, ma dentro di me sono molto molto contento. Magari ho avuto qualche piccolo calo durante l'incontro, ma sono riuscito a chiudere in due set una partita che onestamente pensavo potesse essere più lunga e complicata. In questi due giorni abbiamo lavorato proprio su questo: evitare di rilassarci e proseguire sulla strada intrapresa la scorsa settimana, sia come atteggiamento mentale, sia come tennis”.
“Credo sia stata una buona partita - prosegue il romano - e onestamente il livello era alto anche da parte sua. Poteva finire con un risultato più equilibrato, quindi è stata più dura di quello che dice il punteggio. Era anche la prima volta che abbiamo provato il campo, dunque qualche alto e basso bisogna metterlo in conto”.
Ad aiutare Flavio, dopo il titolo di Bucarest, una fiducia alle stelle. “La fiducia cambia tanto. Già dal primo allenamento di ieri sentivo di colpire la palla in modo differente, dunque questa vittoria a Bucarest mi ha dato una spinta notevole per proseguire la stagione nel migliore dei modi”.
Anche il fisico, adesso, sta rispondendo alla perfezione. “Fisicamente? Facciamo gli scongiuri ma adesso sto bene, ho trovato il mio equilibrio. Tornare dopo un infortunio non è mai facile, all'inizio entri in campo un po' condizionato e anche se non hai nulla la testa ti insinua dei dubbi. Invece adesso mi sono lasciato alle spalle le incertezze e sono contento di come sto affrontando il mio percorso. L'obiettivo? Continuare su questa strada, provare a mettere in partita ciò che faccio in allenamento con la giusta attitudine. Mantenendo questo mood credo di poter raggiungere migliori risultati e di poterlo fare più in fretta”.
Flavio Cobolli esulta
Vincere un match a Monte-Carlo, per un italiano, è sempre un'esperienza particolare. Siamo teoricamente all'estero, ma con un pubblico per gran parte colorato di azzurro. “Il pubblico mi ha aiutato molto, è bello vedere tanti italiani qui che sostengono i loro connazionali. Sono ovunque, i nostri tifosi, ma qui in particolare ce ne sono tantissimi perché siamo vicini all'Italia: sono una cornice fantastica quando sei in campo. È qualcosa di speciale”.
Ma in un momento come questo, senza dominatori e con l'equilibrio che domina, un pensierino a vincere persino un 1000 lo si può fare? “Mi gioco le mie carte, faccio il possibile per mettere in difficoltà tutti. Credo sia importante capire che ora il livello in generale si è alzato parecchio. Non è più che il 20 non può perdere col numero 80, o che il 10 è al sicuro di fronte al numero 50. C'è grande equilibrio, ci sono varie categorie di giocatori ma per vincere una partita devi essere sempre centrato al cento per cento, anche se sei un big”.
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