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Il bosniaco è stato il grande dominatore della stagione dell’ATP Challenger Tour, vincendo 6 titoli. Ma il record di incontri vinti è dell’argentino Camilo Ugo Carabelli, mentre Jacob Fearnley ha ottenuto la terza miglior percentuale di vittorie di sempre. Tutti i protagonisti – e le statistiche – della stagione
11 dicembre 2024
Una manciata d’anni fa era lanciato verso la top-20, poi è gradualmente scivolato indietro e per un periodo è rimasto lontano dal tennis che conta. Ma ora Damir Dzumhur è pronto a riprovarci, complice un 2024 di lusso nel circuito ATP Challenger che l’ha riportato fra i primi 100, precisamente al numero 83, garantendogli un ritorno in uno Slam – a Melbourne – dopo tre anni di assenza. Nessuno, quest’anno, ha vinto quanto il 32enne bosniaco, che un tempo nei Challenger faceva il raccattapalle (era il 2003, nel torneo di casa a Sarajevo vinto da un baby Richard Gasquet) mentre nella stagione appena terminata è stato l’assoluto dominatore della categoria, prendendosi la bellezza di sei titoli.
Dzumhur ha iniziato a vincere in aprile a Barletta, poi ha trionfato anche ad Ostrava, Zagabria, Santo Domingo, Istanbul e Maia, nell’ultima settimana della stagione. Finali giocate? Sei e altrettante vinte, con un solo set lasciato per strada. Un rendimento che ha richiamato alcuni protagonisti storici del circuito, perché prima di lui solamente sei giocatori erano riusciti a vincere almeno sei titoli nella stessa stagione: Tallon Griekspoor, Benjamin Bonzi, Sebastian Baez, Facundo Bagnis, Juan Ignacio Chela e Younes El Aynaoui.
Malgrado i ben sei successi, Dzumhur non è comunque riuscito a prendersi lo scettro di giocatore ad aver vinto più partite Challenger nel 2024, finito per la seconda stagione di fila a un argentino. Lo scorso anno fu Francisco Comesana, mentre stavolta è toccato al 25enne Camilo Ugo Carabelli, capace di sfiorare quota 50 successi. Il tennista di Buenos Aires, classe ‘99, ha giocato 65 incontri e ne ha vinti 49, aggiudicandosi tre tornei e perdendo altrettante finali. Alle sue spalle lo statunitense Tristan Boyer (44-23).
Il secondo giocatore del 2024 in termini di titoli vinti è stato invece il britannico Jacob Fearnley, protagonista di una seconda parte di stagione sensazionale dopo esserci laureato a maggio alla Texas Christian University. Fearnley ha vinto ben quattro dei soli sette tornei disputati, con un bilancio di 27-3 (90% di successi) e una striscia di 17 vittorie consecutive durata da agosto a ottobre. Un rendimento tale da scomodare due delle stagioni di maggior successo nella storia del circuito Challenger: fra i tennisti ad aver disputato un minimo di 25 incontri, solo i due argentini Guillermo Canas (2006) e Carlos Berlocq (2011) erano riusciti a raggiungere il 90 per cento di vittorie in una sola stagione (entrambi 90.3).
E non è tutto, perché in virtù dei tantissimi punti raccolti da giugno in avanti lo scozzese di Edimburgo è riuscito a chiudere l’anno fra i primi 100 (99) scalando la bellezza di 539 posizioni. Era dal 2019 che un giocatore non riusciva a terminare la stagione con la classifica a due cifre grazie a un salto tanto grande. L’ultimo a riuscirci prima di Fearnley? È un suo coetaneo, un certo Jannik Sinner nel 2019 (+685).
Complessivamente, nel corso del 2024 sono riusciti a vincere almeno un titolo Challenger giocatori provenienti da 44 nazioni differenti. Il record è di nuovo della Francia con 24 successi (furono addirittura 27 nel 2023) e un grazie in particolare a Giovanni Mpetshi Perricard e Benjamin Bonzi, in grado di vincere tre tornei ciascuno. Seguono Argentina (22) e Stati Uniti (18), quindi la nostra Italia con 12 successi, grazie a nove giocatori diversi.
Il più giovane a vincere un titolo Challenger nel 2024 è stato il brasiliano Joao Fonseca, trionfatore a Lexington a 17 anni e 11 mesi. Il suo è stato uno dei 17 successi firmati da teenager, con Learner Tien (3), Gabriel Debru (2) e Nishesh Basavareddy (2) capaci di vincerne più di uno. Il premio del vincitore più anziano dell’anno spetta invece a Richard Gasquet campione a Cassis a 38 anni, ed è anche un riconoscimento alla longevità del francese. Nel 2002 diventò il secondo campione più giovane nella storia del circuito, mentre ventidue (!) anni più tardi è diventato il terzo più anziano alle spalle di Karlovic e Verdasco.
Per chiudere, un dato sulle nazioni: nel 2024 si è giocato per la prima volta un torneo Challenger in Georgia (a Kachreti), in Ruanda (Kigali) e in Congo (Brazzaville), con la lista delle nazioni/territori ad aver ospitato almeno un evento di categoria – nella storia del circuito salita a 94. Quota 100 è sempre più vicina.