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Era già da qualche anno che si parlava del talento del giovane pesarese: ora, nel deserto californiano, con un pizzico di fortuna (lucky loser) si è guadagnato un ruolo da protagonista assoluto battendo l’idolo di sempre e si è assicurato un posto in top 100
di Tiziana Tricarico | 12 marzo 2024
“Sono rimasto colpito dal livello di gioco impressionante che è stato in grado di mantenere per tutta la partita”. Questo diceva di lui Stefanos Tsitsipas dopo averlo superato con due tie-break negli ottavi del “500" di Astana ad ottobre del 2022. In quel torneo Luca Nardi, appena 18enne e solo n.152 ATP, aveva passato le qualificazioni, battendo Goffin in un match epico con ben tre mach-point annullati al belga, ed aveva sconfitto al primo turno il russo Shevchenko, firmando il suo primo successo in un main draw ATP.
Il 20enne pesarese è quel che si definisce un “predestinato”. Nel 2017 a “Les Petis As”, il mondiale Under 14 di Tarbes, vince singolo (battendo Medjedovic in finale ma Rune in semifinale) e doppio, un’impresa riuscita in precedenza solo a Tiafoe. Il torneo difficilmente sbaglia a promuovere un campione del futuro: in quell’edizione, per esempio, in coppia con Rune giocava un Alcaraz 13enne….
Mentre però il danese e soprattutto lo spagnolo corrono davvero molto rapidamente nella scalata al ranking mondiale, Luca deve attendere un po’ per arrivare là dove il suo indiscusso talento merita.
Nardi fa il suo esordio tra i professionisti a giugno 2018 e si spinge fino ai quarti nell’ITF da 15mila dollari di Sassuolo diventando, all’età di 14 anni e 10 mesi, il più giovane tennista italiano di sempre ad aver ottenuto un punto nel ranking ATP.
A marzo 2020 conquista il primo dei suoi tre trofei ITF vincendo il 15mila dollari di Sharm El Sheikh (gli altri sono Genova e Madrid nel 2021): nell’ottobre dello stesso anno, il debutto nel circuito ATP ad Anversa, grazie ad una wild card (è n.917 ATP), dove esce al primo turno per mano dello statunitense Giron, n.94 ATP, al quale strappa un set. A fine anno è numero 787 ATP.
Il primo dei suoi cinque titoli Challenger arriva invece ad inizio 2022 sul veloce indoor di Forlì, quando è solo n.364 del ranking: poi concede il bis a Lugano in aprile ed il tris a Maiorca (cemento all’aperto) a fine agosto.
Nella stessa stagione, grazie ad una wild card, gioca per la prima volta gli Internazionali BNL d’Italia a Roma perdendo al primo turno contro il britannico Norrie.
Quindi debutta nelle qualificazioni di uno Slam al Roland Garros di Parigi dove è fermato dallo spagnolo Zapata Miralles ad un passo dal main draw. Chiude l'anno da numero 135 ATP.
Nel 2023 vince il quarto ed il quinto titolo Challenger a Porto e a Matsuyama, assicurandosi con il successo nel torneo giapponese un posto alle Next Gen ATP Finals di Jeddah.
Sempre nello stesso anno a Monte-Carlo raggiunge per la prima volta il secondo turno in un “1000” (stoppato da Musetti) dopo essere partito dalle qualificazioni.
A fine stagione cambia tutto il suo team e sceglie di allenarsi all’Academy di Giorgio Galimberti.
Inizia il 2024 al n.118 del ranking e dopo l’uscita di scena al secondo turno delle “quali” dell’Australian Open arriva in finale nel Challenger di Chennai perdendo dal “padrone di casa” Nagal una sfida che valeva l’ingresso in top 100.
Arriva ad Indian Wells e al turno decisivo delle qualificazioni subisce la “vendetta” di Goffin che si impone in tre set. Ma è ripescato come “lucky loser” ed è due volte fortunato perché prende il posto in tabellone dell’argentino Etcheverry che è testa di serie (“bye” all’esordio), e quindi entra in gara direttamente al secondo turno.
Non contento supera il cinese Zhang (primo successo su un top 50) e poi firma l’impresa stellare contro Djokovic centrando per la prima volta gli ottavi in un "1000" ed un posto nei primi 100. Finalmente.