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Grigor, top 10 dominato: "Sinner oggi è già un numero 1"

“In questo momento - spiega Dimitrov - Jannik sta giocando un tennis eccezionale. Si nota quanto è concentrato, quanto è determinato, il modo in cui colpisce. Non sento il bisogno di paragonarlo a nessun altro giocatore. Può giocare meglio? Non lo so. È lui che dovrà dimostrarlo"

01 aprile 2024

“Bella domanda, davvero una bella domanda”. Chi risponde è Grigor Dimitrov e la questione posta al bulgaro suona più o meno così: 'come si colloca Jannik Sinner nella lista dei giocatori che ti hanno messo maggiormente in difficoltà?'. Il solo fatto che Grigor si sia messo a pensare intensamente è una forma di riconoscimento per la grandezza dell'avversario che lo aveva appena battuto. O meglio, dominato. Anche se poi l'analisi si è conclusa con l'unica risposta possibile, per uno che per tutta la carriera si sono ostinati a chiamare 'Il piccolo Roger': “Federer – ha dichiarato il bulgaro – resta il più difficile che ho affrontato. Una volta a Wimbledon, mi era venuta voglia di scavarmi un buco nel prato e sparire immediatamente”.

“Nel complesso – ha proseguito Dimitrov, da oggi nuovamente top 10 Atp – voglio concentrarmi solo sugli aspetti positivi di Miami. È un torneo nel quale non ero riuscito a far bene negli ultimi anni, ma sono stato estremamente determinato per tutta la settimana. Sono successe cose importanti anche dietro le quinte e ho battuto giocatori molto forti. E non dimentichiamoci che ero sotto di un set e 5-2 al tie-break al primo turno”. 

Detto questo, anche per Grigor non ci sono dubbi: chiaramente è stata la settimana di Jannik: “Sta giocando un tennis fantastico. È davvero impressionante come sia riuscito a mantenere quel livello. Io voglio solo abbracciare anche questo momento. Proprio quando vinci spesso, devi essere in grado di gestire partite del genere, quindi penso che questo sia il prossimo passo per me. Ora iniziamo con la stagione su terra, ed è qualcosa che non vedo l'ora di affrontare. Avrò dei giorni liberi per valutare il percorso, vedere cosa ho fatto bene, cosa avrei potuto fare meglio e così via. Poi di nuovo a lavorare”.

Ma ora come ora, questo Sinner, si può fermare in qualche modo? “Molti dei suoi incontri sono stati così, sono andati via facili perché lui tiene una velocità di gioco superiore in questo momento. Ma ovviamente ogni giocatore ha il suo piccolo punto debole. Forse la prossima volta che lo affronterò proverò a fare qualcos'altro. Anche se quando lui prende fiducia diventa ancora più difficile giocarci contro o anche solo metterlo in difficoltà”.

Dimitrov nel frattempo è tornato a ruggire come non gli capitava da tempo. E Miami non è un caso isolato: “Non parliamo solo di questa settimana. Penso agli ultimi sette, otto mesi, in cui sono cresciuto molto: questo è il motivo per cui sono tornato nella top 10. Naturalmente sono estremamente felice, su questo non ci sono dubbi. Ma per me adesso inizia a essere ancora più interessante trovare un modo per rendere le cose difficili a qualcuno di questi giovani. Ho giocato contro così tante generazioni diverse e mi sento sempre come se dovessi adattarmi o imparare qualcosa dagli altri”.

Infine si torna su Jannik, per chiarire un fatto ormai evidente a tutti. “In questo momento Jannik sta giocando un tennis eccezionale. Non c'è niente da dire di più al riguardo. Si nota quanto è concentrato, quanto è determinato, il modo in cui colpisce. Non sento il bisogno di paragonarlo a nessun altro giocatore. Può giocare meglio? Non lo so. È lui che dovrà dimostrarlo. Ma è riuscito a mettere insieme tante partite allo stesso livello, quindi tutto il merito va a lui. Ed è il miglior giocatore al mondo in questo momento, nessun dubbio”.

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