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Non c’è stata partita nel primo singolare delle Nitto ATP Finals 2024: lo statunitense ha approfittato del disastroso rendimento alla battuta del moscovita per candidarsi come primo rivale del n.1 Sinner nel girone intitolato a Ilie Nastase
di Enzo Anderloni, da Torino | 10 novembre 2024
Così vicini, così lontani: Daniil Medvedev e Taylor Fritz, n.4 e n. 6 del mondo, in tre anni di onorata carriera nelle zone altissime della classifica mondiale si erano incontrati solo una volta (erano i quarti di finale di Cincinnati nel 2022 e vinse il moscovita).
La sfida che li ha visti di fronte alla Inalpi Arena era incerta nel pronostico e attesissima: inaugurava le Nitto ATP Finals 2024 (per quanto concerne il torneo di singolare) e misurava il loro tasso di pericolosità per le ambizioni a Torino del “rosso più amato dagli italiani”, quel Jannik Sinner che comanda la classifica mondiale e il gruppo Ilie Nastase.
Invece, dopo un avvio equilibrato l’incantesimo è andato in pezzi come un vaso di ceramica sul pavimento. Medvedev, che aveva cominciato a denunciare qualche problema al servizio nella semifinale dell’ATP Masters 1000 di Shanghai, in semifinale contro Sinner, ha visto la sua battuta andare a pezzi. Con tre doppi falli consecutivi ha regalato il primo set e, già che c’era ha fatto a pezzi la racchetta. Alla fine si sono frantumati sia lui che la partita, che Fritz ha incamerato 6-4 6-3 in un’ora e 17 minuti, candidandosi ad affrontare martedì il vincente tra Sinner e De Minaur, con in palio la leadership del girone.
Taylor Fritz era entrato in campo per primo e aveva servito la prima palla del torneo. il primo game era volato via in un attimo. Medvedev pareva un po’ spaesato: non poteva mettersi a rispondere in braccio ai giudici di linea perché i giudici di linea non esistono più. Le telecamere controllano ogni riga e una voce artificiale chiama l’eventuale “out”.
Quando arrivava il suo turno la seconda palla sembrava tenera, tenera e arrivava anche il primo doppio fallo. Ma il moscovita piazzava anche il primo ace e cominciava a tessere la tela intorno a Fritz sulla diagonale del rovescio. L’americano serviva bene: pesante, preciso, veloce. Nei sui turni all’inizio non si giocava.
Medvedev però mostrava di avere meno certezze del solito: spesso si faceva sorprendere in uscita dal servizio, segno che non era sicuro del colpo (probabilmente i postumi del leggero infortunio che ne ha condizionato il finale di stagione). Non un limite da poco, considerando che la battuta fulminante era stata l’arma che gli ha permesso di conquistare il primo (e finora unico) Slam, gli Us Open 2021 e di diventare n.1 del mondo nel febbraio del 2022.
Il primo doppio fallo significativo arrivava sul 2-3 40-30. E la “seconda”, andata lunga, era pure una mezza “mozzarella”. Però poi l’orgoglioso Daniil teneva la (fragile) battuta.
Il pubblico partiva equidistante. Applaudiva il bel gioco. C’è chi sosteneva Daniil e chi urlava incoraggiamenti a Taylor. Prevaleva il fascino di trovarsi al cospetto di due grandi firme del tennis mondiale. Visti da dietro i corridoi certi scambi sembrano proprio una partita a scacchi: le diagonali dell’alfiere, i lungolinea della torre. In quei frangenti era Fritz che doveva trovare presto una soluzione perché Medvedev adora gli scacchi.
Una bella partita che andava avanti in equilibrio con i turni di servizio fino al 4-5, quando i doppi falli dell’allievo di Gilles Cervara diventavano improvvisamente tre in un solo gioco, consecutivi, l’ultimo a concedere direttamente il primo set al finalista degli ultimi Us Open.
La situazione precipitava. Medvedev non la prendeva bene, per niente. E fracassava la sua incolpevole racchetta bianca.
Nel secondo set il livello del servizio del n.4 del mondo non migliorava, anzi. Quando l’ennesimo doppio fallo, l’ottavo dopo solo 71 minuti di gara, gli costava il break che ha mandato Fritz sul 4-2, invece della racchetta è finito in frantumi uno dei microfoni a bordocampo. Poi tra lanci della sua Tecnifibre T-Fight per terra e per aria, e schermaglie con l’arbitro che cercava di riportare il match nei binari della normalità, è arrivato anche il punto di penalità. Preludio del 6-4 6-3 con cui Fritz ha chiuso la partita.
A quanto pare sarà lui il rivale più pericoloso per Sinner verso le semifinali di queste Nitto ATP Finals. “Giocare contro Daniil è davvero molto strano perché rallenta molto il ritmo del match con il suo stile di gioco e con il modo in cui colpisce la palla. Non dà tanta rotazione o spinta alla palla, sulla quale tu ti possa appoggiare” aveva detto Fritz alla vigilia del confronto. “Senti di dover essere sempre tu a far girare la palla, a spingere per generare potenza”. C’è riuscito benissimo.
Medvedev invece non sembra aver risolto i problemi (fisici?) che ne hanno condizionato il rendimento al servizio nelle ultime settimane. E senza quell’arma tagliente il suo tennis appare spuntato.