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In una lunga intervista a thenationalnews.com il presidente dell’ATP ha parlato della possibilità di organizzare altri tornei di tennis in Arabia Saudita ma ha anche smentito la possibilità di un circuito alternativo ribadendo la necessità di lavorare insieme per essere competitivi sul mercato. Ecco alcuni passaggi
di Tiziana Tricarico | 07 dicembre 2023
Ospitando le Next Gen ATP Finals a Jeddah la scorsa settimana l’Arabia Saudita “ha rotto il ghiaccio” e Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, ha affermato che questa prima esperienza è stata generalmente positiva, nonostante le problematiche iniziali che ci si aspetta da qualsiasi prima volta. “Ho ricevuto feedback molto, molto positivi, sia dai giocatori che dalla mia squadra, in termini di esecuzione, l'infrastruttura qui è impressionante. La quantità di lavoro, investimenti e passione per i dettagli è stata sorprendente. Ho guardato il torneo anche in TV e mi è sembrato molto accattivante. Quindi sì, sono molto contento”, ha detto il numero uno ATP a The National.
Come con altri sport, l’Arabia Saudita punta ad espandere la sua presenza nel tennis, organizzando eventi più grandi sia nel circuito maschile che in quello femminile (per quanto riguarda il tour delle donne si parla di un possibile accordo pluriennale per le WTA Finals). “Stiamo esplorando diverse opportunità - ha aggiunto Gaudenzi -. Penso che la sfida più grande da parte nostra sia il calendario. In tutta onestà, è molto stretto, è molto intasato. E credo dovremo risolverla insieme per fasi: esamineremo tutte le opportunità. Non abbiamo soluzioni al momento, ma sicuramente continueremo a discutere con tutte le parti”.
E a proposito di calendario Gaudenzi ha smentito la possibilità di un tour spin-off, con i tornei più importanti del tour maschile, i Masters 1000 (i nove esistenti più un decimo da organizzare proprio in Arabia Saudita), pronti a lasciare l’ATP e a legarsi ai quattro dello Slam. “No, secondo me, questa possibilità non c’è - ha detto -. Penso che in generale ci sia molto rumore a riguardo. Ma credo anche di essere stato estremamente esplicito negli ultimi quattro anni con ‘OneVision’ (strategia basata su tre principi fondamentali: promuovere l’unità, migliorare l’esperienza dei fan e sfruttare opportunità di crescita nei media, nei dati, nei contenuti e nella tecnologia; ndr): dobbiamo trovare un modo per lavorare insieme. Perché in definitiva, qualunque cosa sia stata scritta in quell’articolo (su The Athletic si alludeva ad un tour premium, versione tennistica della Formula 1; ndr) è sicuramente il concetto di concentrarsi su un prodotto premium, il che significherà che gli Slam e i Masters saranno una proposta molto potente per i consumatori. Con questo sono d'accordo al 100%. Ma questo è ciò che stiamo cercando di fare con ‘OneVision’. Ovviamente, non lo so, persone diverse probabilmente hanno idee diverse su come arrivarci”.
Quel che è certo è che le divisioni interne non aiutano. “Sono al 100% a favore dell’unità e a favore della ricerca di soluzioni attraverso le conversazioni in una stanza. Credo fermamente che possiamo essere d’accordo molto più di quanto crediamo realmente”, ha aggiunto il presidente dell’ATP che non crede che gli Slam abbiano alcun interesse ad acquistare altri tornei o a organizzare un proprio tour. “Alla fine siamo allineati. Stiamo tutti spingendo affinché il tennis sia più forte e cresca, rispetto agli altri sport e rispetto alle altre proposte dell’intrattenimento. Quindi siamo dalla stessa parte, siamo nella stessa squadra: questo è il tennis di squadra. Avere una guerra civile non aiuta”. Gaudenzi ha anche avvertito che un tour spin-off potrebbe confondere ulteriormente i fan e che “quindi sarebbe un grave errore andare in quella direzione”.
L’unità è fondamentale anche per incrementare l’appeal dei diritti mediatici, sottovalutati nel tennis laddove negli altri sport gli accordi televisivi sono solitamente una delle maggiori fonti di entrate: “È probabilmente la più grande opportunità non sfruttata nel nostro sport. E la soluzione a tutto questo è una sola parola: aggregazione - ha ribadito Gaudenzi -. Se fossimo in grado di andare sul mercato con un pacchetto premium con Grand Slam, ATP, WTA, soprattutto oggi che i grandi streamer come Apple, Netflix o Amazon stanno entrando nello sport, potremmo essere molto appetibili. Il problema è che andiamo tutti sul mercato separatamente: non è funzionale e crea problemi agli appassionati perché sono necessari più abbonamenti per seguire il tennis in tv. Uno degli obiettivi di ‘OneVision’ è l’aggregazione dei diritti commerciali, che significa sostanzialmente ancora un accordo con i tornei dello Slam e la WTA. E questa sarà la priorità numero uno nei prossimi tre anni. Sarà facile? No. È impossibile? No. È fattibile, ma vedremo!”.