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I Re dell'Atp: Gustavo Kuerten (2000)

Il primo tennista numero 1 del mondo del nuovo millennio è Gustavo Kuerten. E' anche il primo sudamericano incoronato re di fine anno. Il campione brasiliano passa alla storia per i tre titoli al Roland Garros.

di | 25 ottobre 2024

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Agli ottavi l'urcaino Andrei Medvedev e il risultato fu identico: set conclusivo lottatissimo e 7-5 per Kuerten. Diventò di colpo la rivelazione del torneo, tennisticamente ma anche umanamente con la triste storia del fratello malato e del padre morto di infarto mentre arbitrava una partita di tennis quando lui aveva appena 8 anni. Il torneo andò avanti e ai quarti si stagliava  l'ingombrante sagoma del campione in carica, il russo Evgeny Kafelnikov. Il brasiliano aveva energie infinite, pazienza da vendere e il pubblico dalla sua che lo incitò verso la rimonta da due set a uno sotto, fino al 6-4 conclusivo del quinto. Con quella bandana bianca, il completo giallo e blu, e l'immancabile sorriso, Guga infilò il modesto De Wulf in semifinale e poi compì un nuovo capolavoro prendendo a pallate il povero Sergi Bruguera che puntava, da favorito, al tris.

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In breve tempo diventò il più forte giocatore su terra: nel 1999 vinse Monte Carlo su Marcelo Rios, Roma su Patrick Rafter e nel 2000 una fantastica finale ad Amburgo chiusa 7-6 al tie break del quinto set su Marat Safin. Parigi invece gli voltò le spalle per due volte: nel 1998 quando da campione uscente perse al secondo turno proprio contro Safin e nel 1999 quando si arrese nei quarti a Medvedev. Ma tutto tornò nei binari giusti nella prima edizione degli Internazionali di Francia del nuovo millennio. Vinse ancora due maratone eccellenti nei quarti contro Kafelnikov e in semifinale contro Ferrero, prima di domare il rivale Magnus Norman in finale. L'anno dopo disegnò il famoso cuore sul centrale nel match degli ottavi in cui annullò un match point a Michael Russell: il destino era già scritto, superò Kafelnikov, poi Ferrero e in finale il buon Alex Corretja.
Parigi non l'ha mai più dimenticato, preferendolo sempre a qualsiasi suo avversario. Compreso il giovane Federer che nel 2004 ci perse al terzo turno avendo, per la prima e unica volta, il pubblico parigino dalla parte del suo avversario.

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