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I Re dell'Atp: Jim Courier (1992)

Otto anni dopo John McEnroe, gli Stati Uniti ritrovano la leadership mondiale grazie a Jim Courier, numero 1 del mondo nel 1992. E' il terzo yankees e l'ottavo numero 1 di fine anno nella storia dell'Atp.

di | 19 ottobre 2024

Jim Courier

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Da top 10 si presentò al Roland Garros e fu una furia devastante; soffrì cinque set con un terraiolo puro come Magnus Larsson, poi però piegò in quattro set Stefan Edberg, testa di serie numero 1, e Michael Stich. In finale lo attese Andre Agassi al cui angolo era seduto Nick Bollettieri. "Avrei preferito vederlo seduto in un posto neutrale" fu il commento di Big Jim. Il match si mise male con Agassi avanti 2 set a 1, poi la pioggia e il consiglio di coach Higueras di aspettare il servizio di Agassi un paio di metri più lontano, girarono l'esito della sfida. Il ragazzo della Florida dai capelli rossi era il nuovo campione di Parigi.

Jim Courier

Jim Courier

Sempre nel 1991 giocò una grandissima edizione dell'Open degli Stati Uniti, giungendo alla finale senza perdere set: con una solidità degna del miglior Lendl, con una risposta sempre più pungente e ricorrendo anche a pregevoli palle corte, Courier stoppò nei quarti Pete Sampras e in semifinale pose fine alla storica cavalcata del 39enne Jimmy Connors. Sulla carta la finale con Edberg si presentava equilibrata e avvincente, sul campo invece fu un monologo dello svedese.
Courier giocò ad altissimo livello altre due stagioni. Si vendicò di Edberg battendolo in due finali fotocopia dell'Open d'Australia: 1992 e 1993 con tanto di tuffo nello Yarra dopo il primo successo. Vinse nuovamente Parigi sull'outsider Petr Korda, centrò la doppietta anche a Roma, su Carlos Costa e Goran Ivanisevic. Era il più forte al mondo su terra battuta e cemento. Alla sua terza finale di fila a Parigi, inciampò sullo spagnolo Sergi Bruguera. Si rialzò subito completando le presenze nelle finali Slam con quella assai più prestigiosa di Wimbledon. Ma incontrò Sampras e sul suo regno calò inevitabilmente l'ombra.

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