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A mettere a nudo le difficoltà degli inseguitori di Sinner nel suo periodo di assenza dal circuito c’è anche la classifica Race: pur avendo giocato un solo torneo, l’altoatesino è ancora al comando. Gli altri si sono spartiti i punti pesanti e nessuno ha saputo eccellere, così dal n.1 al n.10 la differenza è di soli 1.005 punti
04 aprile 2025
Grazie alle difficoltà di Alexander Zverev e di tutti gli altri inseguitori, Jannik Sinner si è garantito – pur senza giocare – la possibilità di rimanere al comando del ranking ATP almeno per un altro mese, in sostanza fino a quando potrà tornare a competere, ripartendo dagli Internazionali BNL d’Italia. Tuttavia, il dato che evidenzia ancora meglio la carenza di risultati di chi sogna(va) di scippare la vetta della classifica all’altoatesino è nella classifica Race che porterà i migliori otto alle Nitto ATP Finals di novembre alla Inalpi Arena di Torino.
Dopo un quarto di stagione, sia a livello di calendario sia per quantità di eventi importanti disputati (uno Slam, due Masters 1000), Sinner è ancora davanti a tutti pur avendo disputato un solo torneo, l’Australian Open vinto a gennaio per il secondo anno consecutivo. Una statistica che la dice lunga sulla sua superiorità nei confronti di tutti gli altri e sulla capacità – già evidente in passato – di raccogliere di più pur giocando meno. Una caratteristica tipica dei più grandi, che sanno selezionare bene gli eventi da disputare e li preparano a dovere, riuscendo sempre (o quasi) a fare risultato.
Il confronto con gli altri top-5 della classifica stagionale non dà spazio a grandi interpretazioni: Zverev, secondo con ancora oltre 300 punti di distacco da Jannik, ha giocato la bellezza di 7 tornei, eppure è riuscito a mettere insieme appena 1.665 punti. Jack Draper di tornei ne ha giocati quattro, Novak Djokovic e Carlos Alcaraz cinque ciascuno, eppure solo i primi due sono riusciti sin qui a superare di pochissimo quota 1.500.
Sempre in virtù dell’assenza di Sinner dagli scorsi due Masters 1000, e dunque della mancanza di un giocatore capace di fare la differenza, la Race attuale presenta la bellezza di dieci tennisti racchiusi in un migliaio di punti. Precisamente sono 1.005: dai 2.000 dell’azzurro ai 995 di Taylor Fritz, suo avversario nella finale dello scorso anno a Torino. E se si allarga il divario a 1.200 punti, scendendo dunque fino a quota 800, i giocatori compresi diventano addirittura 19, con l’argentino Sebastian Baez come ultimo del lotto.
Una Race davvero molto corta, tanto che può bastare un torneo come quello di Monte Carlo, dove peraltro negli ultimi anni le sorprese sono fioccate, per rimescolare le carte e lanciare in zona qualificazione alcuni insospettabili. Proprio per questo, non è nemmeno detto che Sinner si trovi costretto a cedere la leadership al termine del Masters 1000 del Principato: rimane probabile visti i tanti punti in palio, ma se dovesse vincere un giocatore fuori dai primi nove della Race odierna, e mancare la finale uno fra Zverev, Draper, Djokovic e Alcaraz, Jannik rimarrebbe in vetta almeno per un’altra settimana.
In realtà poco cambierebbe per la situazione del numero uno del mondo, ma la prova numerica renderebbe ancora più evidenti le difficoltà di chi insegue. Anche perché il tempo stringe: le opportunità per recuperargli terreno sono già state dimezzate e fra una trentina di giorni tornerà in campo anche lui. Con tanta voglia di riprendere come aveva lasciato, cioè con un successo e dando la sensazione di essere inavvicinabile. Confermata anche stando ai box.
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