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Pietrangeli: "Io, Giorgio e Mattarella con la vecchiaia al match-point"

Alla vigilia dei suoi 92 anni il grande campione azzurro racconta i suoi giorni difficili, dopo il ricovero e la perdita del figlio. Le sue battaglie quotidiane e qualche aneddoto…

di | 11 agosto 2025

Nicola Pietrangeli (Foto Sposito/FITP)

Nicola Pietrangeli (Foto Sposito/FITP)

Il 2025 è un anno orribile per Nicola Pietrangeli. Poco più di un mese fa è venuto meno il figlio Giorgio, campione di surf, mentre lui stesso era ricoverato al Policlinico Gemelli, da cui è stato dimesso solo qualche giorno fa. Siamo andati a trovarlo a casa.

Nicola, come va?
“Non lo vedi? Sono a letto. Questo è lo stato dell’arte: doloroso, e noioso”.

Giusto tra un mese compirai 92 anni.
“Se ci penso… manco so come si scrive, il numero 92…”.

Intanto, come ti senti?
“Ho la testa che frulla un po’. Mi ricordo bene le cose di cinquant’anni fa, ma non quelle dell’altro ieri. Mi sa che qualche ingranaggio non funziona più…”.

Dispiace molto.
“Dovevo essere punito evidentemente. Devo aver fatto qualcosa di male nella mia vita”.

Come passi le giornate?
“La giornata è lunga, e purtroppo sempre un po’ dolorosa. Meno male che dormo. Mi aiuta tanto…”.

La leggendaria carriera di Nicola Pietrangeli

La leggendaria carriera di Nicola Pietrangeli

Giorgio, tuo figlio, non c’è più. Mentre eri in ospedale anche tu, e si dibatteva sul dirtelo oppure no temendo la tua reazione emotiva.
“Già… ci sono quelli che si buttano per terra, che si disperano. No, io non sono tra quelli. Rivedo Giorgio come fosse oggi, lo ricordo soffrire: stava male, non si alzava dal letto. Soffriva tanto. Sua moglie, Carola, è stata una santa. È stata brava. Proprio tanto. Adesso lei e la piccola Nicola vivono da una zia”.

Non hai più concesso interviste, da allora.
“Le interviste? Mi cambiano le parole, basta così. Sai, alla fine quello che non capisco è come la gente possa pensare che io voglia parlare male di Sinner perché rosico. Ma perché? Perché dovrei parlarne male? Ma come si permettono? Ma chi li conosce?”.

Se avessero letto la tua biografia...
“Avrebbero compreso meglio la mia storia. Ma che ne sanno della vita…”. 

Nicola Pietrangeli (foto Sposito)

Nicola Pietrangeli (foto Sposito)

In questa situazione cosa ti manca di più?
“Vorrei un giorno senza dolore. Perché ho questo dolore fisso all’osso sacro che mi impedisce di muovermi. Le hanno provate tutte. E poi mi manca la peppa. Mi chiamano tutti i giorni, gli amici. Mi dicono che manca il quarto per giocare a carte. Ma mi manca il riposo, anche se tu dirai ‘ma come, sei a letto…’. No, con questo dolore è permanente non c’è un attimo di riposo. Ho battuto il cancro, ma non la vecchiaia, come dicono i miei figlio”.

E che cosa dicono Marco e Filippo?
“Mi dicono ‘papà, sei vecchio…’. E pensare che mi sono fatto piacere anche le pappe dell’ospedale, che poi non erano male devo dire”. 

Avrai ricevuto gesti di affetto e solidarietà.
“Beh, mi ha sorpreso molto tutto quello che è successo dopo la morte di Giorgio. L’iniziativa dei cento surfisti suoi amici, i tanti notiziari delle tv, gli articoli dei giornali. Bellissimo, grazie”.

Beh, con la grinta che ti ha sempre contraddistinto riuscirai a passare anche questa ‘nuttata’.
“Sono stanco. Stanco. Sono stanco di essere stanco. Il mio futuro tra quindici giorni? Sarà uguale a oggi, non cambia niente. Non voglio fare il drammatico, ma aspetto… e mi sa che piove non rimandiamo”.

Ah, la mettiamo proprio così?
“Che ci sto a fare? Sono come una larva. Guardo la tv, c’è Netflix anche se io faccio casini col telecomando, mi impiccio. Dall’ospedale sono tornato che conosco tutte le televendite, le pubblicità. Anzi, posso dire che ormai la tv è un canale pubblicitario con qualche programma all’interno…”.

Ma i medici cosa dicono?
“Ogni cosa che mi dicono ha un costo. Ma mica sono ricco come Sinner… e lo dico per scherzare perché già lo vedo che ci montano su un’altra polemica”. 

Forse i ricordi potrebbero aiutarti.
“Un po’, ma fino a un certo punto. Poi ci sono le piccole cose della vita che bussano, e che non posso più fare”.

Tipo?
“Mi è scaduto il permesso di soggiorno monegasco, e si può rinnovare solo di persona. Mi garantiva una piccola pensione, e lasciamo perdere”.

Pietrangeli e la Davis, una leggenda azzurra

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Ma il principe Alberto.
“Mi ha scritto una bellissima lettera, dopo la scomparsa di Giorgio. Ma secondo te io chiamo il principe per un rinnovo del permesso di soggiorno?”.

Insomma, le cose vanno proprio male.
“Già, poi ci si mette la pigrizia, la stanchezza, è un brutto momento”. 

Sei il re dello humour, del buonumore. Ci sarà pur un episodio simpatico, in questo triste periodo…
“Ma no… anzi, sì: l’episodio più incredibile è stata una telefonata. Mi squilla il telefono, ma io in quel momento avevo una crisi di tosse. Alla fine rispondo, ma tossivo e non capivo bene le parole dell’interlocutore. Così continuavo a dire: ‘ma chi sei? Chi sei?’. Perché dall’altra parte del telefono c’era una vocina gentile che quasi sussurrava. E alla fine ho sentito: ‘Sono Sergio Mattarella…’. Che figuraccia, non ho smesso di scusarmi poi con la sua segretaria“.

Però un’altra piccola soddisfazione potresti riceverla: un nuovo film con te tra i protagonisti…
“Sì, è vero. Una luce nel buio. Ma abbiamo detto anche troppo, diamo tempo al tempo. Dai, auguro buon ferragosto a tutti”.

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