Jaden Agassi: Tennis? No grazie, meglio il baseball!

Non è certo una sorpresa che Jaden Jill Agassi - primogenito di Andre e Steffi Graf - abbia avuto in mano una racchetta più meno fin da quando ha smesso di “gattonare”. Del resto il bimbo adorava correre e colpire la palla ma … fuoricampo! “Era difficile per me mantenere la palla all’interno delle linee - racconta Jaden -. Volevo solo colpirla e mandarla il più lontano possibile”.

Passate un paio di decadi il 23enne Agassi junior è un atleta della squadra tedesca nelle qualificazioni del World Baseball Classic di questa settimana a Tucson, in Arizona. Lanciatore, destrorso, Jaden è cresciuto a Las Vegas ed ha giocato a baseball alla University of Southern California. Grazie a mamma Steffi ha la doppia cittadinanza e parla un po’ di tedesco.

“L’ho preso perché è un buon giocatore”, ha detto il manager Jendrick Speer che stava cercando qualcuno da aggiungere al ‘roster’ per le qualificazioni del WBC. “L’abbiamo trovato mentre facevamo ricerche on-line e abbiamo scoperto che aveva giocato al college e che aveva la cittadinanza. È andata benissimo e lui è un ragazzo fantastico”.

Jaden, un ragazzone di un metro e ottanta, ha sottolineato che i suoi genitori non lo hanno mai spinto a praticare il tennis, il baseball o altri sport perché non volevano replicare la loro infanzia e la loro adolescenza, che sono state completamente consumate dal tennis. Al contrario, ha avuto un'educazione relativamente normale e si è orientato naturalmente verso il baseball.

Ad Agassi non dispiace che la gente gli chieda spesso dei suoi genitori o del perché non giochi a tennis. Sua madre ha vinto 22 titoli Slam, mentre suo padre ne ha vinti otto. Sebbene né papà Andre né mamma Steffi siano esperti di baseball, Jaden ha raccontato che entrambi sostengono la sua carriera e che questa settimana saranno presenti tra il pubblico quando lancerà per il Paese di origine materno con la divisa del Team Deutschland: “Da loro ho appreso molte conoscenze e lezioni: ho imparato molte cose ed è stata una benedizione”.