Jannik: “Grazie alla FITP per quella wild card alle Next Gen Finals”

Una sconfitta che non cancella una settimana piena di elementi positivi, ma la legge delle Nitto ATP Finals non perdona. E per la dodicesima volta, nelle ultime venti edizioni, vince il titolo chi ha perso nel round robin. Nole si trasforma nel “sunday man”, nell’uomo della domenica (il giorno delle finali) e per Sinner sfuma l’”happy end”.

Un boato del pubblico saluta Jannik che prima della premiazione va ad abbracciare i coach Vagnozzi e Cahill con un bel sorriso. E con un altro boato il discorso del primo italiano finalista al “Masters” in 54 anni di storia del torneo: “Grazie mille a tutti - esordisce -. E complimenti a te Nole, con cui posso parlare tranquillamente in italiano. Sei un’ispirazione per tutti quelli che ti guardano e ti ammirano. E sei un esempio di professionalità, tu con tutto il tuo team, per noi giocatori. Voglio ringraziare la mia di squadra - aggiunge Jannik -: gli ultimi due/tre mesi abbiamo fatto tante partite, ci siamo migliorati molto, abbiamo affrontato i più forti del mondo. C’è ancora del lavoro da fare ma possiamo con orgoglio guardare alle cose positive di questa stagione. Ad inizio anno ero un tipo di giocatore, ora sono un giocatore diverso”.

Poi ricorda altre Finals, quelle che lo hanno lanciato nell’Olimpo dei campioni: “Ringrazio la Federazione che nel 2019 mi ha dato wild card per giocare Next Gen ATP Finals a Milano (che poi ha vinto; ndr): non avrei mai pensato che qualche anno dopo avrei giocato qui. Grazie a tutti voi che mi avere accolto e coccolato come un piccolo bambino, dento e fuori dal campo”. E poi fa una quasi-promessa: “C’è ancora Coppa Davis a Malaga, speriamo di far bene anche lì”.