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Alla terza finale in un Masters 1000 - curiosamente sempre sul cemento nord americano - Sinner ha fatto centro pieno conquistando, quattro anni e mezzo dopo lo storico successo di Fognini sulla terra di Monte-Carlo, il secondo trofeo per il tennis azzurro nella categoria di tornei seconda solo agli Slam
di Tiziana Tricarico | 14 agosto 2023
“E’ un grande risultato, che posso condividere con tutta la mia squadra per tutto l’impegno che ci mettiamo, con tutte le persone che mi sono vicine, anche se non sono qui fisicamente. Sono molto felice per tutto il torneo. E’ davvero un bel momento della mia carriera”. E’ un Sinner entusiasta quello che si presenta in conferenza stampa. “Quando giochi per un trofeo così importante l’esperienza è fondamentale. Oggi è andata molto meglio rispetto alle mie prime due prime finali Masters: ero molto concentrato sul mio gioco, su quello che dovevo fare e sentivo che lo stavo eseguendo nel modo giusto”.
Un punteggio solo in apparenza “facile” per una partita che nel primo set non lo è stata affatto: “C’era un po’ di vento, quindi entrambi abbiamo dovuto adattarci. Lui è velocissimo ed ho dovuto cercare il giusto equilibrio tra quando spingere e quando rimanere nello scambio un po’ più a lungo. Entrambi eravamo preparati ad una lunga battaglia: il primo set è stato molto importante, nel secondo set ho potuto colpire un po’ più libero”.
Un successo che fa ancora più morale per il prosieguo della stagione, a cominciare da Cincinnati e soprattutto agli Us Open: “Certo, è una bella spinta. Anche se a Cincy sarà dura perché non c'è molto tempo per adeguarsi. Spero di poter iniziare mercoledì, quindi con un paio di giorni a disposizione per essere pronto. E poi cercherò di prepararmi il meglio possibile per New York. Vediamo cosa porterà questa vittoria: di sicurò la fiducia sarà più alta ma lo saranno anche le aspettative”.
Davvero un bel cadeau anticipato visto che mercoledì Jannik compirà 22 anni: “Sono molto contento di questo regalo. Se a Cincinnati giocherò mercoledì sarà la terza volta che mi capiterà di farlo il giorno del mio compleanno. E questo il regalo più bello, perché questo è quello che amo fare, la passione, entrare in campo, avere i fan con cui condividere il momento”.
La palla-corta giocata alla fine del primo set è stata un colpo importante: “Lui si stava muovendo molto, molto bene, ed io stavo giocando contro vento. Quindi il drop-shot è stata una buona soluzione perché il vento ferma la palla. Quando l’ho tirato ho pensato che sarebbe andato in rete, ma fortunatamente è andato dall'altra parte. Sentivo che quello era il momento giusto per cambiare qualcosa, mescolare un po’ le carte. Avevo in mente anche di fare un po’ di serve and volley, ma non stavo battendo poi così bene quindi avevo un po' paura. Sento che c'è sicuramente spazio per migliorare, per gestire meglio certe situazioni”.
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