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Jannik, "prove tecniche" di Masters 1000 (e di numero 2...)

Sinner si sta già allenando ad Indian Wells per prepararsi per il torneo che inizierà - per quanto riguarda il main draw - mercoledì prossimo (lunedì via invece alle qualificazioni). Sparring partner dell’azzurro il direttore del primo “1000” della stagione Tonmmy Haas

di | 01 marzo 2024

Jannik Sinner con Tommy Haas

Neanche il tempo di smaltire il fuso orario ed eccolo in campo. Va di fretta Jannik Sinner, che appena atterrato in California ha subito preso contatto con il cemento dell’Indian Wells Tennis Garden, dove mercoledì scatterà il “BNP Paribas Open”, primo ATP Masters 1000 della stagione. Dall’altra parte della rete uno sparring partener d’eccezione come il direttore del torneo, il tedesco Tommy Haas, ex n.2 del mondo.

Sì perché Indian Wells potrebbe rappresentare una tappa importante nella scalata dell’altoatesino al vertice del ranking. Jannik, attualmente n.3 ATP, può infatti mettere nel mirino la seconda posizione (sarebbe un altro record per il tennis tricolore), occupata dallo spagnolo Carlos Alcaraz, campione in carica.

Il 20enne di El Palmar (Murcia) potrà infatti confermare al massimo gli 8.805 punti che detiene al momento. Il 22enne di Sesto Pusteria, invece, semifinalista dodici mesi fa (stoppato proprio da “Carlitos”), in caso di successo incrementerebbe il suo attuale bottino (8.270 punti) di altri 600 punti arrivando a quota 8.870 e supererebbe lo spagnolo anche se quest’ultimo arrivasse in finale (Alcaraz avrebbe infatti solo 8.455 punti).

Per Sinner sarà la quarta partecipazione al Masters 1000 californiano dove, a parte la già ricordata semifinale del 2023, ha raggiunto per altre due volte gli ottavi: nel 2021 (nell’edizione giocata ad ottobre a causa della pandemia) fermato da Taylor Fritz e nel 2022 costretto al forfait contro Nick Kyrgios.

Jannik è imbattuto in questo avvio di stagione con 12 vittorie e due titoli all’attivo: dopo il primo trofeo Slam conquistato all’Australian Open di Melbourne è andato a segno anche sul veloce indoor di Rotterdam due settimane fa portando a 12 il numero dei trofei in bacheca. Ma la serie positiva di Sinner è ancora più lunga (15 successi) perché parte dalla fine del 2023 con le tre vittorie alle Davis Cup Finals di Malaga, dove l’Italia ha conquistato il secondo titolo della sua storia, a 47 anni di distanza dal primo. 

L’ultimo giocatore capace di battere l’azzurro è stato Novak Djokovic nella sfida per il trofeo delle Nitto ATP Final di Torino lo scorso novembre. Negli ultimi sei mesi (post Us Open) l’altoatesino ha giocato 34 partite perdendone due soltanto: la già menzionata finale torinese contro Nole e in precedenza ed il match degli ottavi del “1000” di Shanghai contro Ben Shelton. Di contro a vinto quattro titoli: tre “500” ed uno Slam. Ma soprattutto in questo arco di tempo ha firmato un fantastico 12 su 13 nelle sfide contro top ten (4 successi contro Medvedev, 3 contro Djokovic, 2 contro Rublev ed 1 contro Alcaraz, Rune e Tsitsipas).


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