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“Questa esperienza da capitano – racconta McEnroe, all'ultimo anno sulla panchina del Team World – mi ha portato tante gioie, tante emozioni. E le due vittorie di fila sono state qualcosa di straordinario
20 settembre 2024
Le star della Laver Cup non sono soltanto quelle che vanno in campo. Perché avere in tribuna personaggi come Rod Laver e Roger Federer, o in panchina altri due come Bjorn Borg e John McEnroe, pesa eccome. Al punto da mettere in ombra chi va poi a esibirsi sul terreno di gioco, anche se parliamo di 6 dei primi 10 giocatori al mondo.
Un esempio? SuperMac alla vigilia si è preso la scena, mattatore della conferenza stampa che dà il via alla competizione tra Team Europe e Team World, quest'anno di base a Berlino. Sarà l'ultimo anno per John (e per il fratello Patrick) all'angolo dei 'rossi', perché dal 2025 il posto sarà preso da Andre Agassi, altra leggenda della racchetta a stelle e strisce.
“Questa esperienza da capitano – racconta McEnroe – mi ha portato tante gioie, tante emozioni. E le due vittorie di fila sono state qualcosa di straordinario. Quando riuscimmo a vincere a Londra, dopo l'ultimo punto mi sentii sollevato, perché fin lì avevo avuto l'impressione di essere come il capitano degli Washington Generals con gli Harlem Globetrotters dall'altro lato (i Generals erano il team di basket che accompagnava i Globetrotters nelle loro esibizioni: vinsero 6 partite su oltre 13 mila, ndr). Vincere una terza volta di fila sarebbe straordinario, me lo auguro. E l'ho detto ai ragazzi: fatelo per me, fatemi un regalo. L'atmosfera che si respira nel gruppo è elettrizzante, sento che abbiamo la chance di vincere di nuovo”.
Competitivo è competitivo, il 'ragazzo Johnny', 65 anni e non sentirli. Ma l'età e l'esperienza gli consentono una visione d'insieme della Laver Cup che merita di essere ascoltata: “Sentite, qui c'è tutto il meglio del tennis del passato e del presente. Non so se arriveremo a eguagliare l'importanza della Ryder Cup del golf, ma quello è l'obiettivo: la Ryder è l'evento per eccellenza, qui ci stanno lavorando. E spero e credo che uno come Roger rimanga molto coinvolto nella manifestazione. Lui darà un valore aggiunto decisivo anche in futuro, nonostante si sia ritirato”.
E ancora: “Mi conoscete abbastanza bene ormai per sapere che Rod Laver era il mio idolo. Ma Roger è stato il più bello di tutti in campo. Poi in questi anni, guardando sulla panchina del Team Europe, potevo vedere Bjorn Borg, il mio più grande rivale e oggi un grande amico. Tutto questo mentre al mio fianco c'è mio fratello Patrick. Potete capire cosa rappresenti per me lasciare tutto questo. Andre Agassi? Porterà qualcosa di diverso al Team World, questo è sicuro. Io penso di essere stato – me lo auguro – una specie di ispirazione, di motivatore. Andre porterà un approccio più analitico in squadra. Sarà interessante”.
Ma questi ragazzi, protagonisti di oggi, avranno visto magari via YouTube quella sfida Borg vs McEnroe, quella che ha poi ispirato il film dedicato alle due leggende? “No, no e no, rispondo io per gli altri – interviene John anticipando tutti – e poi, per inciso, cosa diavolo è YouTube?”.
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