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La sincerità di Carlos: “Ho cercato di dominare gli scambi e di correre il meno possibile”

Una versione di Alcaraz decisamente migliore rispetto a quella vista nel match d’esordio contro Ruud. Lo spagnolo non gode ancora di una salute ottimale ma supplisce con il talento e si regala la chance di restare in corsa

di | 13 novembre 2024

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Un recupero di diritto in volo di Carlos Alcaraz (foto Sposito/FITP)

I precedenti dicevano qualcosa di parecchio strano con lo spagnolo vincitore proprio a Torino dodici mesi fa ed il russo a segno sulla terra di Madrid a maggio. Mentre secondo logica avrebbe dovuto essere l’esatto contrario. Ad ogni modo Carlos Alcaraz si è ripetuto superando di nuovo Andrey Rublev nei round robin delle Nitto ATP Finals all’Inalpi Arena.

Beh, oggi è stata una partita piuttosto buona. Mi sono sentito bene in campo.  Insomma, più o meno, ma ho giocato un buon tennis - le parole di Alcaraz -. Ovviamente Rublev è un giocatore molto tosto e aggressivo: ho cercato di dominare il più possibile lo scambio e di correre il meno possibile. E credo di aver fatto un buon lavoro”.

Il tennis come possibilità di imparare costantemente, anche a giocare senza riuscire a respirare bene (come nel match contro Ruud): “Sì, assolutamente.  La partita contro Casper è stata difficile per me.  Non mi sentivo bene ma non importa - precisa lo spagnolo -.  Dovevo giocare meglio sentendomi come mi sentivo contro di lui. In effetti oggi mi sentivo quasi allo stesso modo. Forse un po’ meglio, ma nemmeno tanto. Però sono sceso in campo pensando di dover giocare meglio, tutto qui. Ho cercato di dimenticare come mi sentivo e di concentrarmi sul fatto che devo giocare un buon tennis, colpire bene da fondo e battere meglio. Il servizio è stato utile per la partita di oggi. Avevo molte opzioni in mente se non fossi riuscito a sentirmi bene sulla linea di fondo. Sono davvero felice che oggi abbia funzionato tutto dalla linea di fondo. Poi ho potuto recuperare tra un punto e l'altro”.

Il movimento del diritto di Carlos Alcaraz (foto Sposito/FITP)

Il movimento del diritto di Carlos Alcaraz (foto Sposito/FITP)

Un bilancio contro i top ten - 12 a 4 -piuttosto esaltante per il 21enne di El Palmar: “Davvero? Mi fa piacere saperlo, così la mia fiducia aumenta un po' - dice “Carlitos” sorridendo -. Il segreto? Mi concentro solo sul giocare un buon tennis: ovviamente, quando si gioca contro i migliori giocatori, si pensa che bisogna giocare al meglio. Altrimenti contro di loro perdi.  Questo aiuta molto. Prima delle partite contro i migliori giocatori devi capire che tipo di tennis, che tipo di colpi farai. Penso che questo sia tutto. Nel tennis è molto importante il gioco mentale, il modo in cui parli con te stesso prima delle partite.  Quando devo giocare contro un top player, mi ripeto che sono migliore, che giocherò al meglio, al 100%, solo per batterlo”.

Ad ogni modo contro Rublev il cerottino nasale sul naso sembra aver funzionato: “So che Jarry lo indossa sempre. Oggi mi ha aiutato molto. Ho potuto respirare molto meglio. Se è una cosa che indosserò più spesso, non lo so - dice ancora lo spagnolo ridendo -. In questo momento, nella situazione in cui mi trovo, mi ha aiutato molto. Sono abbastanza sicuro che nella prossima partita lo indosserò, così come nell'allenamento di domani. Mi ha fatto sentire meglio: potevo recuperare meglio tra un punto e l'altro”.

Carlos Alcaraz esulta (foto Sposito/FITP)

Carlos Alcaraz esulta (foto Sposito/FITP)

A Madrid, lo scorso maggio, Rublev era influenzato ma ha finito per vincere. Ed oggi è successa la stessa cosa a parti invertite…: “Probabilmente il prossimo match che giocherò contro di lui mi ammalerò il giorno prima - ride -.  Non lo so. A Madrid Andrey ha giocato un ottimo tennis per tutto il torneo, anche se era malato. Come ho detto, non dovrebbe essere una scusa.  Devi giocare il tuo miglior tennis, anche se sei malato. Oggi è stato così per me. Come ho detto, ho cercato di dimenticare che non mi sento bene e di esprimere un ottimo tennis.  È questo che ti pone tra i migliori giocatori, anche se non sei al top”.

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