Chiudi

-
Atp

L’orgoglio di Vagnozzi: “L’eccezionalità di Jannik è in quel che fa quando non lo vedete”

Il numero uno del mondo visto attraverso gli occhi del coach marchigiano che lo segue da febbraio del 2022

di | 17 novembre 2024

20241117_Jannik_Sinner_GSP10353.JPG

Jannik Sinner con tutto il suo team (foto Sposito/FITP)

La miglior conclusione di una stagione pazzesca. E potrebbe anche non essere l’ultimo grande risultato del 2024 di Jannik Sinner, visto che sta per volare a Malaga per le Davis Cup Finals. Ad ogni modo la finale di Torino è stata un’incredibile dimostrazione di forza del numero uno del mondo, che rende giustamente orgoglioso coach Simone Vagnozzi: “Sono sicuro che ha dato il massimo perché giocava in Italia, cosa che quest’anno non era riuscito a fare essendo stato costretto a saltare Roma. Questo titolo è speciale quanto i due Slam”.

Grandi cambiamenti nel team: “Nel tennis impariamo ad adattarci Panichi e Badio hanno lavorato per anni con Nole che è un gran professionista. Un passso dopo l’altro stiamo trovando la strada giusta, il metodo migliore. Jannik è molto professionale e sappiamo già come lavorare nella pre-season”.

Un 2024 da incorniciare: “E’ stato un anno fantastico iniziato con la vittoria in Australia e concluso qui a Torino con il successo alle Nitto ATP Finals. Ma è stato anche un anno molto lungo e siamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti”.

Cambiamenti: “E’ fondamentale capire a che punto si è prima di cambiare qualcosa. Ma è anche necessario che il giocatore abbia fiducia in quanto gli viene detto. E questa cosa tra noi c’è fin dal primo giorno nel quale abbiamo iniziato a lavorare insieme”.

La collaborazione con Cahill: “Io e Darren di solito siamo molto tranquilli quando assistiamo ai match e Jannik non è uno che ha bisogno di molti suggerimenti durante la partita. Inoltre da come lui inizia il match capiamo subito se è una giornata buona o cattiva”.

470DFEDC-91A3-40E9-8FEB-414D09B16479
Play

Sulla finale: “E’ stato un match duro perché Fritz ha giocato molto bene. Noi di solito prepariamo dei piani tattici prima del match: contro Fritz è stato Jannik a decidere di volta in volta, come quando avvicinarsi al campo e tirare forte per togliergli il tempo”.

I miglioramenti al servizio la chiave vincente: “Quando ho iniziato a lavorare con lui, a febbraio del 2022, Jannik già serviva con la tecnica del foot up: non ho voluto cambiare troppo. Abbiamo abbassato il lancio di palla che era eccessivamente alto. Quell’anno abbiamo avuto tra virgolette la fortuna che al Roland Garros ha perso presto e così abbiamo avuto un po’ di tempo per lavorarci su. Poi nei mesi successivi è ritornato un po’ a quello che faceva diversi anni prima: tira un po’ su le spalle, usa un po’ più la torsione e questo rende più difficile capire dove serve. Quest’anno dalla Cina in poi ha servito molto bene: oggi è stata una delle sue prestazioni migliori con questo colpo: forse solo a Shanghai ha fatto meglio. Comunque anche al servizio penso che possa ancora migliorare”.

L'esultanza di Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)

L'esultanza di Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)

Un Sinner “sorprendente”: “La sorpresa per me, se così si può chiamare, è che Jannik è venuto qui a giocare in casa, con tutta la pressione addosso, ed ha vinto cinque partite incredibili. Non giocava da Riyadh ed ha espresso fin da subito un livello altissimo. In cosa può migliorare ancora? Man mano che si va avanti ci sono sempre dei piccoli dettagli che si possono migliorare: con medvedev per esempio ha utilizzato lo slice di rovescio che può usare anche in altre circostanze, non solo con lui: Tatticamente, in termini di gioco, ne sta capendo molto di più rispetto ad un paio di anni fa: oggi ha variato molto la posizione in risposta per non dare punti di riferimento a Fritz”.

Anzi, eccezionale: “L’eccezionalità di Jannik è in quel che fa quando non lo vedete, quando non gioca un torneo. Sta nell’entrare in campo un giorno dopo l’altro, nell’allenarsi con cura ascoltando i consigli di coach e preparatore atletico. Lui ha voglia di arrivare il più in alto possibile, non vuole avere rimorsi e non si accontenta mai. Non è facile trovare ragazzi così dediti alla disciplina”.

La Spada di Damocle: “Alla squalifica non voglio nemmeno pensare perché lui ha fatto tutto quello che poteva fare e davvero non ha fatto niente di male. La programmazione quindi resta la stessa. E’ un ipotesi che non abbiamo preso in considerazione. E’ stato un periodo complicato ma è stato lui bravo ad andare avanti: non gli siamo stati vicino, abbiamo cercato di perlarne il meno possibile e di tenerlo tranquillo. Ora si va a Malaga dove lui è davvero carico per vincere di nuovo la Davis. Poi ci fermiamo per ricaricare le pile e prepararci per la prossima stagione”.

Foto di famiglia per Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)

Foto di famiglia per Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)


Non ci sono commenti
Loading...