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Medvedev: "26 volte meglio della prima, ma con Sinner potrebbe non bastare"

"Le dita nelle orecchie? Non mi è piaciuto - spiega il russo - tutto il rumore attorno a me dopo la mia sconfitta e mi piace questo modo di esultare, che già altri sportivi hanno fatto"

12 novembre 2024

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"Un gran match, un gran match". Le prime parole di Daniil Medvedev dopo il successo su Alex De Minaur inquadrano bene la soddisfazione del russo, emerso dal confronto con tutt'altro spirito rispetto all'esordio deludente. "Ora - prosegue Daniil - guardo avanti ma senza nessuna aspettativa. Lo dico in senso buono: se giocherò bene, sarò contento, mentre se andrà male dovrò accettarlo".

"Sono entrato nel match senza preoccuparmi del risultato, ma cercando di mettere in pratica qualche cambiamento già in vista della prossima stagione. Poi è successo che ho giocato 26 volte meglio rispetto al primo incontro, sfortunato Alex ad avermi trovato in questa giornata. Spero lui possa giocare meglio l'ultimo incontro, magari sarà importante anche per il mio destino...".

Si torna sull'argomento palline, già fatto emergere da uno Zverev particolarmente critico: "Sono d'accordo con Sasha, queste palline muoiono nell'aria ed è difficile colpire un vincente. Già in precedenza, nel 2022, avevo dovuto ridurre la tensione delle corde per poter colpire più vincenti, ma adesso mi è toccato farlo di nuovo. Il punto è che così chiunque può stare a lungo nello scambio, ma a me tolgono un vantaggio non da poco. Intanto, se è vero quello che ha detto Zverev, si potrebbero usare materiali migliori, e poi fare in modo che in alcuni tornei le palline non muoiano dopo qualche metro...".

E sulla questione della programmazione: "Credo che la cosa migliore sia concentrarsi sui tornei più importanti. Del resto io quest'anno ho giocato appena tre Atp 500, e poi solamente 1000 e Slam. Una classifica da top 10 si costruisce così".

Dr Daniil e Mister Medvedev

Dr Daniil e Mister Medvedev

"Il pubblico? Un tempo mi piaceva provocare, quando ero più giovane. Ma oggi non più, non ho più quell'adrenalina. Ci sono stati match nei quali il tifo per il mio avversario mi ha esasperato, come contro Rafa Nadal in Australia. Ma in generale oggi sono più tranquillo, più riflessivo. E il pubblico capisce quando c'è questo rispetto. Poi può tifare per te o per l'avversario, questo cambia poco. Le dita nelle orecchie? Non mi è piaciuto tutto il rumore attorno a me dopo la mia sconfitta e mi piace questo modo di esultare, che già altri sportivi hanno fatto".

"Sinner? Potrà sembrare strano visto che di recente ho perso spesso contro di lui, ma sento di aver fatto sempre le scelte giuste. Il problema è che quando lui gioca così bene fare le scelte giuste può non bastare. Cercherò di fare il mio match e accetterò quello che arriverà, che sia vittoria o sconfitta, partita dura o facile".

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Deluso, ovviamente, Alex De Minaur, ormai con un piede e mezzo fuori dal torneo. "Match difficile per me: è stata un po' una combinazione - spiega l'australiano - tra una sua condotta più aggressiva del previsto e una mia prestazione negativa, meno propositiva di quanto potessi fare. Nei nostri precedenti era andata in modo diverso".

"Questo cambio di rotta di Medvedev succede spesso quando ci sono i gironi. Ti lasci alle spalle la prestazione negativa e a quel punto giochi più sciolto, più aggressivo. Detto in senso positivo, ti interessa meno del risultato. Non è sorprendente quanto è accaduto, almeno per me. Lui mi è parso decisamente in fiducia rispetto alle sue ultime prestazioni".

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"Per me - prosegue 'Demon' - si tratta di continuare sulla strada che ho intrapreso quest'anno, se voglio provare a restare nei top 10 e migliorare ancora. Si tratta di rendere più aggressivo il mio tennis, più efficace il mio servizio, prendere più punti 'facili'. Solo così potrò stare al passo coi migliori e provare ad andare avanti nei grandi tornei".

"Le palline? Credo che sia molto soggettivo: chi spinge di più le vuole in modo, chi cerca lo scambio ne preferisce altre. Ma la questione è che, a mio modo di vedere, dovrebbero essere sempre le stesse, invece spesso le cambiamo, anche in due tornei consecutivi. Qualcosa che aumenta anche i rischi di infortunio".

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