Chiudi
“Spero - spiega il serbo - di continuare a servire in questo modo, perché mi consentirebbe di avere molti vantaggi. Per esempio, giocare gli scambi da fondo in modo più rilassato". Intanto, Aryna Sabalenka vola: "Una delle mie partite migliori"
28 marzo 2025
Novak Djokovic procede spedito la sua corsa a Miami, eliminando in due set anche Sebastian Korda. Un successo però non così agevole, per il serbo, che individua nel servizio la chiave principale della sua partita.
NOVAK DJOKOVIC
“La percentuale di prime di servizio è stata la chiave del match. In particolare nel secondo, ero in svantaggio di un break e Korda stava giocando molto bene, io ho fatto un passo indietro e lui ne ha approfittato. È stata dura trovare il contro-break ma poi mi sono messo nella condizione di arrivare al tie-break con fiducia. Ero più nervoso dei giorni precedenti, Korda ha molto talento ed è normale avere avuto qualche difficoltà in più, anche se sono contento di come ne sono uscito”.
“Spero di continuare a servire in questo modo, perché mi consentirebbe di avere molti vantaggi. Per esempio, giocare gli scambi da fondo in modo più rilassato, sapendo di avere un'arma che ti consente di avere dei punti facili. Detto questo, dovrei trovare un migliore rendimento quando servo la seconda, provare a essere comunque aggressivo e sfruttare tutte le occasioni che mi si presentano. Poi ovviamente dipende da come gioca il tuo avversario, ma in generale sento di aver giocato bene tutta la settimana”.
Tra le donne, la numero 1 Aryna Sabalenka gioca la partita perfetta, contro la nostra Jasmine Paolini. Sensazione suffragata dalle parole della bielorussa.
ARYNA SABALENKA
“Sono super contenta, credo che sia stata una delle migliori partite della stagione da parte mia, tutto è andato liscio dall'inizio alla fine, mi sentivo molto bene in campo. Mi sentivo 'in the zone'. In precedenza ho avuto degli alti e bassi, ma per me non sono mai solo sconfitte, sono lezioni. Vedremo se dovrò imparare qualcosa anche dalla finale che giocherò a Miami”.
“In Australia mi sentivo bene, ma non è tanto quello il punto. Piuttosto, è adattarsi alle condizioni diverse che si trovano nei vari tornei. Alcune volte ero più concentrata sulle mie avversarie che su me stessa. E contro di me a volte le altre hanno poco da perdere, colpiscono forte e possono fare molti vincenti. E io li a chiedermi cosa stia succedendo... Devo cambiare questo atteggiamento e giocare le finali come ho giocato stavolta”.
In finale, per Aryna, ci sarà Jessica Pegula, contro cui ha un bilancio di 6 vittorie e 2 sconfitte. “Jessica? Abbiamo giocato contro tante volte e spesso sono state grandi battaglie. Non vedo l'ora di affrontarla di nuovo perché è un match molto stimolante per entrambe. Non è un problema di chi gioca i colpi migliori, come contro quasi nessuna nel Tour. È questione di chi è più stabile mentalmente e forse lo sono stata più io di lei in alcune occasioni. Questo però non vuol dire niente, non dà alcuna garanzia: bisogna portare questa forza sul campo ogni giorno”.
Per chiudere, c'è anche il tempo di parlare di differenze. Nel caso, quelle tra tennis maschile e tennis femminile. “Quando guardo il tennis maschile cerco di osservare per bene cosa fanno di diverso rispetto a noi ragazze. Ovviamente ci sono molte differenze, ma cerco di trovare qualcosa che io possa riprodurre, per allenarmi meglio e poi avere vantaggi in partita. Quando guardo il tennis femminile cerco solo di capire quali sono i punti deboli, provando ad analizzare le mie avversarie. Ma in generale mi interessa molto di più l'aspetto mentale, rispetto ai colpi. Quando ero giovane non stavo a guardare gli altri ed è stato un errore, sarei diventata forte più in fretta”.
Non ci sono commenti