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Nel Principato si cercherà di allargare lo spazio per le tribune e di migliorare la copertura del campo 2, in modo che sia resistente al vento forte, oltre che alla pioggia. Intanto, gli italiani rappresentano più di un terzo del pubblico, come negli anni scorsi
14 aprile 2024
Un tetto nuovo (ma non sul Centrale, non sarebbe possibile), un'analisi dell'impatto del pubblico italiano, una considerazione e una certezza sul mondo arbitrale. E, per chiudere, un'apertura a un format allargato a due settimane. David Massey, direttore del torneo di Monte-Carlo, prova a guardare al futuro dopo un'edizione da record (di pubblico).
IL TETTO (MA SUL CAMPO 2)
Monte-Carlo ha già un campo semi-coperto, il numero 2. Che tuttavia, in caso di pioggia, viene utilizzato comunque solo in casi estremi. Per questo, l'organizzazione sta pensando a qualcosa di diverso. “Non possiamo pensare – spiega Massey – di mettere un tetto sul Centrale, visto che parliamo di uno stadio temporaneo, con tribune che dopo il torneo vengono dismesse. Ma per quanto riguarda il numero 2 abbiamo un progetto che potrebbe essere pronto in un paio d'anni, o forse qualcosa in più: si tratta di allargare lo spazio per le tribune e di migliorare la copertura, in modo che sia resistente al vento forte, oltre che alla pioggia. Così che possa effettivamente essere un'opzione in caso di maltempo persistente, e che possa diventare un campo seguito dalla televisione anche in caso di utilizzo del tetto”.
IL PUBBLICO (QUELLO ITALIANO IN PARTICOLARE)
“Siamo praticamente al confine con l'Italia e non è un mistero che il pubblico italiano rappresenti una buona fetta delle presenze al Country Club. Ogni anno parliamo di circa il 33 per cento, ma questa volta immagino saranno di più. Dovremo tirare le somme nei prossimi giorni. La nota positiva è che abbiamo incrementato anche gli spettatori che arrivano in treno (al Country Club c'è una fermata ad hoc, ndr): l'obiettivo è di ridurre in modo drastico coloro che si spostano in auto durante la settimana”.
GLI ARBITRI E HAWK-EYE LIVE
“Quello che è accaduto nel match tra Sinner e Tsitsipas è stato un incidente di percorso, un momento difficile che però fa parte del tennis da sempre. La componente arbitrale ha sempre avuto un ruolo e gli errori non sono mai stati del tutto eliminati. Detto questo, confermo che dal prossimo anno, salvo che l'Atp ci ripensi, il torneo non avrà più giudici di linea, adottando l'occhio di falco live anche qui sulla nostra terra battuta. Si tratta di un passo che l'Atp stessa considera decisivo nell'ottica di una migliore qualità complessiva del gioco”.
IL FORMAT
“Anche per il 2025 resteremo con il format attuale, dunque della durata di otto giorni, da domenica a domenica, più la giornata inaugurale dedicata alle qualificazioni. Il tabellone a 56 giocatori ci ha sempre permesso di avere un draw molto competitivo, e anche quest'anno abbiamo registrato 9 top 10, con l'unica assenza di Carlos Alcaraz, che pure si è allenato cinque giorni sui campi del Country Club prima di doversi arrendere a un infortunio. Allo stesso tempo, siamo aperti a una eventuale crescita nei prossimi anni, se ci sarà la possibilità di trovare una settimana in più in calendario. Al momento credo che entrambe le formule abbiano dei pregi, non ne vedo una superiore”.
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