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"De Minaur? Avversario particolare. Se lui gioca bene - spiega Lorenzo - anticipa molto e mi toglie il tempo, mi può dare molto fastidio. Ma allo stesso tempo io ho il gioco, le variazioni, per dare fastidio a lui"
di Cristian Sonzogni | 11 aprile 2025
Crediamoci. L'imperativo è uno solo, oggi, in casa Musetti. Lo ha scritto pure Lorenzo sulla telecamera, a fine match, dopo aver interrotto la maledizione Tsitsipas. E dopo aver raggiunto la sua prima semifinale in un Masters 1000.
"Questa settimana - spiega il toscano - è ricca di partite che ritengo particolari. Ho riscoperto una parte di me che sono stato troppo abituato a non vedere o a non riconoscere. Quella di un lottatore, di un ragazzo giovane ma già maturo, con tanta voglia di vincere. Anche nelle settimane più importanti della mia carriera, a Wimbledon e alle Olimpiadi, avevo dimostrato di valere, ma qui la differenza è che non è ancora finita".
"Il tema di questa partita è stato uno: crederci sempre. All'inizio ho faticato, ho fatto confusione sotto il profilo tattico, ho fatto giocare Stefanos come lui voleva. Poi ho cambiato marcia, anche a livello di energie. Piano piano, conquistavo fiducia e cresceva la convinzione di poterlo battere. Alla fine ne avevo di più".
"Le palle break per lui nel terzo? C'è stato un momento difficile, sì, ma come del resto l'ha avuto pure Alcaraz, che stava per cedere al secondo. Uscire da quei momenti è da giocatori veri. Il fatto di non aver cercato cose folli, ma esserne emerso con pazienza, mi dà fiducia. Anche se avessi perso quel break, avrei potuto vincere comunque".
Subito, pronti via, un dolorino ha fatto temere. Ma lo spavento è durato un attimo. "All'inizio, primo punto del match, ho sentito un lieve dolore al tallone che mi è rimasto per altri due o tre punti. Ho chiamato il fisio ma questa cosa in generale mi ha dato un po' fastidio, mi ha spaventato e ha creato un po' di confusione. Non riuscivo a seguire quello che ci eravamo detti con Simone e col mio team. L'episodio ha condizionato un po' la partenza, non troppo veloce. Ma dormite sereni, non è un problema serio (ride, ndr)".
Ad attenderlo, in semifinale, c'è Alex De Minaur, mister regolarità. "De Minaur? Avversario particolare. Se lui gioca bene, anticipa molto e mi toglie il tempo, mi può dare molto fastidio. Ma allo stesso tempo io ho il gioco, le variazioni, per dare fastidio a lui. La terra non è la sua superficie in teoria, ma in realtà pare si stia adattando bene. Se dovessi scegliere dove affrontarlo, tuttavia, sceglierei proprio questo campo. C'è da dire che lui nell'ultimo anno e mezzo ha acquisito una solidità importante, tanta continuità e tanti risultati. Ciò che deve fare un top 10".
La serata di papà Musetti passerà tranquilla, ma senza Ludovico. "Mio figlio è da mia suocera, è ancora piccolino e ci sta che la serata possa non essere delle migliori... e in questo momento non me lo posso permettere. Sarà la classica cena a due, io e Veronica, poi magari faremo una partita a burraco per stemperare la tensione della giornata. Poi via a dormire". Sognando che questa corsa non si fermi.
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