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Nole: “Incredibile l’amore per il tennis in Italia”

Ha parole al miele un po’ per tutti il numero uno del mondo: dalla previsione di eccellenza assoluta per Sinner, alla riconoscenza per il suo team, all’amore per i suoi figli. Ma è anche tanto orgoglioso per quello che ha fatto

di | 19 novembre 2023

Novak Djokovic festeggia con il team il successo alle Nitto ATP Finals 2023 a Torino (Foto Sposito/FITP)

Novak Djokovic festeggia con il team il successo alle Nitto ATP Finals 2023 a Torino (Foto Sposito/FITP)

Chiuderà per l’ottava volta la stagione in vetta, e giusto per non farsi mancare nulla ecco il settimo sigillo alle Nitto ATP Finals per un campione per il quale non esistono più definizioni. “Una delle migliori stagioni della mia carriera coronata con questo successo sull’eroe di casa: non avrei potuto chiedere di più”, commenta a caldo Novak Djokovic in un italiano sempre più fluente e disinvolto. “In semifinale e in finale ho battuto i due giovani più forti del mondo - aggiunge - che mi hanno costretto ad alzare il livello e a migliorarmi ancora se volevo batterli. Sono felicissimo. Gareggiare davanti ai miei bambini (Stefan e Tara; ndr) è favoloso: ho sempre voluto che i miei figli mi vedessero giocare e adesso sono sufficientemente grandi da capire quello che faccio. E questo mi rende immensamente orgoglioso”.

Ed aggiunge durante la premiazione: “Non ci sono parole per descrivere quello che sento in questo momento. Grazie a Jannik per le belle parole: il risultato di oggi non è sicuramente quello che volevi ma hai fatto una grandissima settimana, ed una bellissima stagione. E per il prossimo anno non credo ti manchi tanto per vincere uno Slam o diventare numero uno del mondo. Poi voglio ringraziare il mio team che mi sta accanto e mi sostiene nei momenti buoni ma anche nei momenti brutti. E’ stata una settimana con tanti up and down - aggiunge - ma è stata importante per arrivare a giocare forse le mie due migliori partite dell’anno”.  

Novak Djokovic bacia il trofeo delle Nitto ATP Finals 2023 al Pala Alpitour di Torino (Foto Sposito/FITP)

Il tifo da stadio per l’azzurro (nemmeno poi tanto) non gli ha fatto piacere ma lo ha trovato comprensibile: “Il pubblico era per Jannik: non il mio ideale, ma lo avevo già sperimentato martedì e sapevo già cosa aspettarmi. Diciamo che ero preparato. Avrebbe potuto eliminarmi dal torneo? Non avevo dubbi che contro Rune avrebbe giocato per vincere, anche se perdendo mi avrebbe mandato a casa. Ma noi non siamo giocatori che fanno calcoli. Grazie a lui che mi ha dato la possibilità di essere qui”.

Poi eccolo trasformarsi in uno sponsor pro Italia: “E’ incredibile il supporto che il tennis ha in questo Paese. Per me è stato fantastico, insieme agli altri migliori giocatori del mondo che erano qui, sentire l’affetto e la passione del pubblico. Questa stagione è stata lunga ed è una di quelle di maggior successo della mia carriera. Il nostro è uno sport particolare e la nostra è la stagione più lunga di tutti: si inizia a gennaio e si finisce a novembre”. Infine chiosa: “E… ci vediamo l’anno prossimo”. Del resto l’età non è che un numero, almeno per Nole.


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