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“Samuel – spiega il padre e allenatore di Vincent Ruggeri – ha qualità importanti di colpitore, sotto il profilo dei colpi a mio parere vale già i primi 50 al mondo. Se è ancora numero 275 è perché soffre spesso di problemi legati alla tensione per l'importanza del momento"
05 gennaio 2025
Padri e coach, una vita complicata. Nel circuito femminile, per tanto tempo in passato, è stata quasi la regola, con diversi casi di presenze eccessive, ingombranti, spesso conflittuali e non sempre vincenti. Nel circuito maschile ci sono diverse eccezioni – anche recenti – che confermano la regola: conciliare vita di famiglia e campo da tennis non è cosa per tutti. Ci sono riusciti in pochi, a livello Atp: Stefanos Tsitsipas con papà Apostolos (anche se poi a un certo punto il figlio ha detto basta), Sascha Zverev con papà Alexander Senior, Casper Ruud con l'ex pro Christian, Ben Shelton con il padre Bryan.
Oppure, restando in Italia, Flavio Cobolli con papà Stefano, Luciano Darderi con il vulcanico Gino. Alla lista tricolore, oggi, si aggiunge il bergamasco Samuel Vincent Ruggeri, 22enne di Alzano Lombardo che all'angolo ha papà Roberto Ruggeri, orobico doc e persona schiva come nella tradizione della sua terra. Per questo, riuscire a carpire qualche suo pensiero vale doppio.
“Samuel – spiega il padre e allenatore – ha qualità importanti di colpitore, sotto il profilo dei colpi a mio parere vale già i primi 50 al mondo. Se è ancora numero 275 è perché soffre spesso di problemi legati alla tensione per l'importanza del momento. Per questo, più di una volta, nei passaggi decisivi è stato vittima dei crampi. Ma la preparazione fisica non c'entra, da quel punto di vista può reggere tre o quattro ore allo stesso livello. Tutto parte dalla testa ed è lì che deve migliorare”.
Nel corso del 2024 – il suo primo vero anno passato costantemente nei Challenger – Samuel ha messo in fila diverse prestazioni importanti, battendo spesso e volentieri giocatori di grande talento e dal grande passato: Richard Gasquet, Pablo Carreno Busta, Nikoloz Basilashvili, Lloyd Harris, giusto per citarne alcuni. Poi ha pure sfiorato l'impresa con Fabio Fognini a San Marino, andando a due punti dal match nel tie-break del secondo set, prima che si spegnesse la luce: “Quello resta il rimpianto più grande – sottolinea il padre-coach – insieme alla semifinale a Milano, perché quel torneo lo poteva vincere”.
I momenti clou, però, sono stati altri. La wild card per giocare le qualificazioni agli Internazionali BNL d'Italia, quando i crampi (di nuovo) lo hanno bloccato di fronte a Gasquet; e la convocazione in Davis a Bologna come sparring della squadra azzurra che poi avrebbe vinto l'Insalatiera a Malaga. “Due occasioni in cui io e mia moglie Aline – continua il genitore – ci siamo sentiti estremamente orgogliosi di lui. Vederlo giocare sul Pietrangeli, su cui sono passati tanti campioni, oppure vederlo accanto a Sinner in panchina a Bologna, è stato qualcosa di estremamente emozionante”.
Tutto bellissimo, ma in fondo si tratta solo di un passaggio: “Avremmo voluto chiudere nei 200, anche per poter giocare fin da subito le qualificazioni degli Slam. Invece è mancato qualcosa in alcune occasioni. Ma il prossimo obiettivo è proprio questo, arrivare a disputare gli Slam, per poi cercare l'approdo nei 100”.
Samuel Vincent Ruggeri con Matteo Berrettini (foto Sposito FITP)
Nel frattempo, c'è una novità nello staff, visto che da quest'anno è entrato nel team anche Lorenzo Bresciani, compagno di Samuel nel Tc Crema campione d'Italia. “Mio figlio – chiude Roberto Ruggeri – aveva bisogno soprattutto di un amico, una persona con cui condividere il tempo nel circuito, visto che io non posso essere sempre presente. Lorenzo ha dimostrato di tenere a lui, si conoscono da una vita e ci è sembrata la scelta ideale in questo momento. Sono andati insieme a effettuare una prima parte di preparazione con Matteo Berrettini e Francesco Passaro ad Alicante, poi Bresciani sarà presente spesso nei tornei. E sarà anche con noi a Leffe, dove ci alleniamo quando Samuel non è impegnato nel Tour”.
La stagione comincerà da Oeiras, Portogallo, dove era cominciato pure il 2024. Con la speranza che quest'anno, accanto alle buone prestazioni, arrivi un'ulteriore crescita in classifica per aggiungere un altro nome al rinascimento italiano.
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