Chiudi
L’australiano, settimo favorito del seeding, è l’avversario del 23enne sanremese al primo turno del “Brisbane International”. I due sono capitati nel quarto di Nole
di Tiziana Tricarico | 30 dicembre 2024
E’ Alexei Popyrin l’avversario di primo turno di Matteo Arnaldi al “Brisbane International”. Il 25enne di Sydney, n.24 del ranking (ad un paso dal “best”, n.23 ATP, siglato lo scorso agosto dopo il successo nel “1000” di Montreal), è la settima testa di serie ed è stato sorteggiato nel quarto di Novak Djokovic, n.7 del ranking e primo favorito del seeding, ma contro l’azzurro ha perso due dei tre confronti diretti, tutti disputati nel 2023.
“Ho visto che ero nel quarto di Nole ma non sono affatto concentrato su questo - ha detto l’australiano -. Sono concentrato sul mio match di primo turno, contro Matteo: abbiamo fatto grandi battaglie in passato, ogni volta che ci siamo affrontati. Voglio ‘vendicare’ soprattutto la sfida di Davis: per me è stata probabilmente la sconfitta più dolorosa della mia carriera”.
“Quest’anno ho fatto un’ottima pre-season - ha aggiunto durante il media day dell’ATP 250 sul cemento australiano -. Dura, durissima fisicamente. Quindi sì, mi sento abbastanza bene. Non vedo l’ora di iniziare la stagione a casa, in Australia. Credo che questo sia il momento che attendo di più durante l’anno: giocare davanti al pubblico di casa, sono davvero molto emozionato. Non ho obiettivi: andrò in campo e cercherò di concentrarmi sul lavoro che svolto durante la pre-season e negli ultimi anni".
"Cercherò di non pensare troppo alla classifica, ai piazzamenti e a cose del genere: voglio restare focalizzato solo sul prossimo match. Tutto il resto verrà da sé. Devo concentrarmi su ciò che mi ha fatto salire di un centinaio di posizioni e su come salire ancora di più, ma tutto parte dal campo di allenamento: per me è la cosa più importante”.
Bisogna adattarsi ad un tennis sempre più fisico, quindi la preparazione è fondamentale: “Devi adattarti a come stanno andando le cose, a come sta cambiando il tennis. Bisogna impegnarsi a fondo in palestra, fuori dal campo e così via. Ho ancora molto da guadagnare in termini di crescita fisica: è su questo che abbiamo lavorato cercando di migliorare questo aspetto. Ne hai bisogno per gli Slam, per le partite più lunghe, per arrivare in fondo nei tornei più importanti. Credo che, per il ranking che ho adesso, l’obiettivo per il prossimo anno siano gli Slam, cercare di arrivare alla seconda settimana, mettere pressione ai migliori giocatori in quei tornei. Il 2024 è stato indubbiamente un anno positivo: se non avessi vinto Montreal probabilmente adesso avrei avuto bisogno di una wild card per giocare qui. Sono felice che sia successo, ma non posso guardare indietro e dire: ‘Hai raggiunto qualcosa’. Devo continuare a concentrarmi e fare quello che devo per migliorare la mia classifica”.
Alla seconda settimana di uno Slam Alexei ci è arrivato per la prima volta proprio all’ultimo Us Open, proprio battendo Djokovic al terzo turno: “È stata una cosa enorme per me, perché credo di essere arrivato al terzo turno sette o otto volte in passato e di non aver mai raggiunto il quarto. Dopo Montreal, battere Nole per la prima volta è stata la cosa che più mi ha reso felice. Credo che il tennis australiano sia in un momento davvero positivo. Ci sono tre tennisti tra i primi 30, altri tra i primi 60 e 70, che stanno mettendo pressione, giocando un ottimo tennis. Quello che siamo riusciti a fare negli ultimi tre anni in Davis, due finali ed una semifinale, non è facile. Questo deriva dal fatto che ci spingiamo l'un l'altro, ci miglioriamo e ci aiutiamo a vicenda”.
Non ci sono commenti