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Anversa: storia (e personaggi) della racchetta da un milione di dollari

Il gioiello con base in oro pesava 13,2 libbre (circa 6 chilogrammi), aveva incastonati 1420 diamanti ed era stato creato dall'artista Peter Deckers-Varozza. Lo vinsero solo Lendl e Mauresmo. Oggi fa bella mostra nella collezione permanente del museo Mas

17 ottobre 2023

Quando si parla di racchetta a diamante, oggi, si pensa subito a un attrezzo per il padel (quello la cui forma richiama, appunto, un diamante). Ma dal 1982 al 2015, prima i tennisti e poi le tenniste hanno avuto nella racchetta di veri diamanti un sogno concreto, anche se molto difficile da tradurre in realtà. Il torneo è quello di Anversa, in Belgio, esiste ancora oggi (e questa settimana è trasmesso su SuperTennis), ma ormai i tempi sono cambiati e non c'è più bisogno di scomodare i preziosi per attirare i migliori tennisti del mondo. All'epoca, per gli 'European Community Championships', il superpremio finiva nelle mani di coloro che erano capaci di vincere il titolo non una, bensì tre volte nell'arco di cinque anni. Un'impresa riuscita soltanto a Ivan Lendl nel 1985 e ad Amélie Mauresmo tra il 2005 e il 2007. 

Ma cosa era, per davvero, questo oggetto così prezioso ed entrato nell'immaginario di ogni appassionato a partire dalla fine del secolo scorso? Si trattava, intanto, di una racchetta di dimensioni reali, di un valore che si aggirava attorno al milione di dollari, anche se le stime delle ultime versioni arrivarono a toccare il milione e mezzo. Il gioiello con base in oro pesava 13,2 libbre (circa 6 chilogrammi), aveva incastonati 1420 diamanti ed era stato creato dall'artista Peter Deckers-Varozza, nato proprio ad Anversa ma di nazionalità svizzera. Grande appassionato di tennis, Varozza diede vita anche a un evento chiamato 'arttennis', per conto del Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e del torneo della sua città: l'idea fondante era di portare artisti di spicco ad assistere a una partita e poi trasformare le loro impressioni in opere d'arte, come Claude Monet davanti a un paesaggio. 

Da questa avventura artistica sarebbe nato un portfolio di litografie, nonché una mostra che ha avuto luogo al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles nel 1984. Un altro progetto invece non si è mai concretizzato: una collaborazione di Varozza con Andy Warhol per la realizzazione di una serie di opere attorno ai ritratti di tennisti che hanno fatto la storia: McEnroe, Lendl e Borg in particolare.

Anversa a quel tempo era un torneo a inviti, dunque un'esibizione. Ma al di là di questo aspetto manteneva immutato il suo fascino, dovuto proprio al premio in palio. Oltre a Lendl (a segno in totale per cinque volte), lo vinsero pure John McEnroe, Goran Ivanisevic e Aaron Krickstein. Dal 1992 entrò a far parte del circuito Atp, fino al 1998, con la ripresa datata 2016 per un 250, dopo 18 anni di assenza, ma senza più racchette di diamanti in palio. Prima di Jannik Sinner, vincitore nel 2021 sull'argentino Diego Schwartzman, nessun italiano era riuscito ad approdare all'ultimo atto dell'evento.

Impresa che invece era riuscita, tra le donne, a Silvia Farina nel 2004 e a Karin Knapp nel 2008, entrambe superate nel match decisivo, rispettivamente dalle padrone di casa Kim Clijsters e Justine Henin. Anche le donne, dunque, ebbero il loro momento per pensare ai diamanti. Dal 2002 al 2008 e poi ancora nel 2015, il torneo di Anversa trovò posto anche nel circuito Wta, con una versione diversa (poi cambiata ulteriormente) della preziosa racchetta. Oltre alle belghe e ad Amélie Mauresmo, che fece tripletta in tre anni consecutivi, vinsero pure Venus Williams e Andrea Petkovic, le quali tuttavia dovettero accontentarsi del premio in denaro.

Oggi la racchetta di diamanti è roba da museo. In senso letterale: la trovate nella collezione permanente del Mas Museum di Anversa. Sul cui sito si legge questo invito: “Il MAS mira a essere un museo internazionale e pionieristico sulla connessione globale tra persone e collezioni provenienti da culture e ambienti diversi. Con un fiume di racconti, visti da molteplici prospettive, coinvolgiamo tutti a essere curiosi riguardo al presente, al passato e al futuro di Anversa e del mondo”. Per chi volesse curiosare, l'indirizzo è Hanzestedenplaats 1. Apertura dalle ore 10 alle ore 17, ogni giorno tranne il lunedì.


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