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Ruud e l’arte di imparare a tenere la bocca chiusa

Il norvegese confessa in un'intervista a Nettavisen il suo cambiamento di rotta nel sentirsi o meno libero di parlare di fronte ai media del suo Paese o dell’Arabia Saudita ed in genere di argomenti delicati

di | 03 febbraio 2025

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Casper Ruud (foto Getty Images)

Imparare a tenere la bocca chiusa è il nuovo mantra di Casper Ruud. Il 26enne “figlio d’arte” di Oslo, attuale n.5 del ranking mondiale (ma è stato anche n.2 a settembre del 2022), non è il tipo di giocatore che si mette nei guai, né in campo né fuori. Tuttavia, per una volta che ha osato parlare di alcune questioni non legate al tour, si è poi trovato in difficoltà.

In una chiacchierata con Nettavisen durante i Qualifiers di Davis Cup - dove non sono bastati i due successi in singolare di Casper e la Norvegia ha ceduto in casa all’argentina per 3-2 - il numero uno norvegese ha sottolineato un paio di aspetti legati al suo Paese d'origine, ma anche ad altri Paesi di cui non ha un'immagine molto positiva, come l'Arabia Saudita. Ma prima di tutto Ruud ha parlato di come sia cambiato il suo rapporto con i media negli ultimi anni. “Ho deciso di non parlare più così tanto di argomenti delicati - ha detto - ci sono un sacco di contraccolpi, il che è assolutamente ragionevole. Perché le persone hanno il diritto di esprimere le loro opinioni: è questo il senso della libertà di espressione. Non è una questione facile, ad essere onesti, ma capisco cosa succede quando diventi un personaggio pubblico, ed esprimi un parere al di fuori del campo da tennis”.

Un argomento sempre delicato per ogni tennista professionista è il luogo in cui vive e, soprattutto, paga le tasse: “E’ sempre stato molto chiaro che sarei rimasto in Norvegia, anche se ammetto che in più di un'occasione mi è passato per la testa di trasferirmi altrove. Molti altri giocatori hanno deciso di fare le valigie e partire, ma io no, per ora ho scelto di restare. Mi sento molto a mio agio qui, dove ho tutti i miei amici e la mia famiglia vicino. Ogni volta che ci penso, sento che sarebbe un grande sacrificio allontanarmi", ha sottolineato Casper. 

Casper Ruud firma autografi (foto Getty Images)

Casper Ruud firma autografi (foto Getty Images)

"Siamo un grande Paese sotto molti aspetti, quindi non è giusto andare a lamentarsi di tutto, anche se abbiamo il diritto di avere un'opinione su tutte le questioni attuali. In fin dei conti sono solo un cittadino come tutti gli altri. È giusto che la gente reagisca a ciò che dico, tutti abbiamo il diritto di parlare e di dire la nostra. Tuttavia, in passato potrei aver detto più di quanto avrei dovuto, quindi in futuro credo che parlerò meno…”.

Ma il “casino” più grande in cui Ruud si è cacciato in questi ultimi anni è stato quando ha rifiutato ripetutamente l’invito a recarsi in Arabia Saudita (Paese sempre più presente nel circuito ATP), un luogo in cui preferisce non recarsi nemmeno per competere, in quanto non condivide molte delle politiche adottare: “All'epoca ho detto quello che pensavo e lo manterrò fino a quando non ci sarà un cambiamento drastico in questi Paesi, non ho bisogno di dire altro anche perché è un argomento delicato da discutere. È perfettamente giusto che alcuni siano d'accordo con le mie parole e altri no, è ‘il bello del gioco’, che sia permesso parlarne. Non mi aspetto che tutti siano d'accordo, ho semplicemente espresso la mia opinione, ho cercato di formulare la mia risposta nel modo più corretto”.


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