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Nel Masters 1000 sul cemento della metropoli cinese il 23enne sanremese (n.29), entrato in gara direttamente al secondo turno, supera in tre set il qualificato statunitense Svajda: prossimo ostacolo il russo, quinto favorito del seeding. Il 37enne di Arma di Taggia cede in due set all’altro americano Paul (n.11)
di Tiziana Tricarico | 04 ottobre 2024
Buona la prima per Matteo Arnaldi nel “Rolex Shanghai Masters”, penultimo ATP Masters 1000 della stagione dotato di un montepremi di 8.995.555 dollari, che si sta disputando sui campi in cemento del Qi Zhong Stadium della metropoli sulla costa centrale della Cina.
Il 23enne sanremese, n.36 ATP e 29esima testa di serie, entrato in gara direttamente al secondo turno, si è imposto in rimonta per 67(2) 62 64, dopo una battaglia di oltre due ore e mezza, sullo statunitense Zachary Svajda, n.131 del ranking, proveniente dalle qualificazioni. Matteo ha recuperato un set ed un break di svantaggio vincendo dodici degli ultimi diciassette giochi. Il numero di vincenti, 48, ed errori gratuiti, 47, testimoniano che nel bene e nel male è stato lui a fare la partita (29 contro 41 il bilancio dell’americano).
Il match. Il ligure aveva sconfitto in tre set senza storia il 21enne californiano di La Jolla nell’unico precedente, giocato quest’anno al primo turno dello Us Open. Matteo non sfrutta tre palle-break in avvio di primo set (1-0) più per demeriti suoi che per meriti dell’avversario. Arnaldi alterna cose buone ad errori di distrazione (2-1) e anche nel quinto game non sfrutta un invitante 0-30 con Svajda che infila quattro punti consecutivi, chiude con il drop-shot e sale 3-2. Nel sesto gioco momento di difficoltà del sanremese superato cancellando due palle-break con altrettanti ace, uno al centro e l’altro esterno (3-3). In quello successivo è Svajda a salvarsi (4-3), cosa che gli riesce, e per tre volte, anche nell’undicesimo game quando riesce ad assicurarsi il tie-break portando a casa un turno di battuta da 20 punti (6-5). E a decidere è proprio il tie-break, che Arnaldi gioca piuttosto male e con troppa fretta: risultato lo statunitense se lo aggiudica per 7 punti a 2.
L'azzurro vuole giocare un tennis che non ha la tranquillità per fare - anche perché sul Court 4 di Shanghai c’è parecchio movimento e parecchio rumore - e con uno schiaffo di diritto al volo, finito abbondantemente fuori, cede la battuta in avvio di secondo parziale, con Svajda ne approfitta e ringrazia (1-0). Matteo però reagisce subito e su un rovescio sotterrato in rete dal suo avversario si riprende il break (1-1). Nel quarto gioco strappa una seconda volta la battuta al californiano (3-1) e poi con un passante di rovescio incrociato porta a casa il quarto game consecutivo (4-1). Nel sesto incassa un secondo break, ancora su un rovescio in rete dell’americano, e pareggia il conto dei set (6-2).
Equilibrio in avvio di frazione decisiva, con entrambi i giocatori saldamente ancorati al servizio, con Arnaldi che concede appena tre punti in quattro turni di battuta contro i sette lasciati per strada dal suo avversario (4-4). Nel nono gioco, però, rischia Matteo che annulla due delicatissime palle-break consecutive riuscendo poi a tenere il servizio dopo 12 punti grazie anche a 3 ace (5-4). Nel game successivo il ligure arriva al match-point nonostante il 40-15 del suo avversario ma Svajda lo annulla: l’americano sbaglia ancora un rovescio in uscita dal servizio ed arriva un secondo match-point, sul quale il californiano commette il più tremendo dei doppi falli (6-4).
Arnaldi troverà al terzo turno il russo Daniil Medvedev, n.5 del ranking e del seeding, che ha regolato per 75 75 il brasiliano Thiago Seyboth Wild, n.88 ATP, prendendosi la rivincita per la sconfitta rimediata dal 24enne di Marechal Candido Rondon in cinque set al primo turno del Roland Garros (terra) dello scorso anno. Il 28enne moscovita ha vinto tutti e tre i precedenti confronti con il ligure che quest’anno, però, al secondo turno sulla terra di Madrid è riuscito a strappargli un set.
Secondo turno fatale per Fabio Fognini. Il 37enne di Arma di Taggia, n.81 ATP, dopo essersi aggiudicato il derby tricolore di primo turno contro Luciano Darderi, n.42 ATP, cede 61 63 contro lo statunitense Tommy Paul, n.13 del ranking ed 11 del seeding. Era in parità (1-1) il bilancio dei confronti diretti con il successo del ligure al secondo turno del Masters 1000 sul cemento di Montreal ed il 27enne di Voorhees, New Jersey, a segno quest’anno al secondo turno sulla terra del Roland Garros.
A senso unico il primo set. Dall'1-1, Paul perde solo quattro punti al servizio, vince cinque game di fila e chiude un parziale che non si discosta, per andamento e punteggio, dal primo set del loro confronto al Roland Garros.
Fognini inizia meglio, quanto meno al servizio, nel secondo set. Il suo tennis è più propositivo dopo la prima, le soluzioni a rete gli danno morale, così come una serie di magie con il rovescio lungolinea con cui porta Paul ai vantaggi nel quarto gioco. Il break non sembra una prospettiva lontana, ma lo statunitense la cancella aiutato anche da tre deviazioni vincenti del nastro. E' il bivio da cui la partita cambia direzione. Dal 3-2 in suo favore, Fognini perde otto punti di fila. Il break a zero che manda Paul avanti 4-3 è, di fatto, la conclusione anticipata del match.
Paul affronterà al terzo turno il cileno Alejandro Tabilo, n.23 del ranking e 19 del seeding, che ha regolato per 63 62 il francese Arthur Rinderknech, n.62 ATP, confermando l'esitob dell'unico precedente disputato quest’anno negli ottavi sulla terra di Bucarest (A.M.).