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Jannik: “Conosco i record dei big, ma io sto solo scrivendo la mia storia”

Sinner infila la 16esima vittoria di questo 2024 allungando la sua imbattibilità. Soddisfatto di essere di nuovo in semifinale, e felice di avere papà Hanpeter nel suo box, promette: “In futuro il servizio sarà uno dei miei colpi migliori”

14 marzo 2024

L'esultanza di Jannik Sinner a Indian Wells (Getty Images)

L'esultanza di Jannik Sinner a Indian Wells (Getty Images)

Vedere il proprio nome affiancato a quello di Roger Federer fa un certo effetto, eppure è così: con la vittoria numero 16 in questo 2024 perfetto Jannik Sinner eguaglia l’inizio di 2006 del “Magnifico”. Ma soprattutto fa un altro passo avanti verso la conquista della seconda poltrona mondiale. Insufficiente nei quarti il tennis di Lehecka per tenere testa all’altoatesino, ma la “colpa” non è certo del ceco.

 “Sono soddisfatto per come ho giocato perché di mattina c’è sempre vento e nel primo set è stata una situazione difficile da gestire - il commento a caldo dell’azzurro -. Lui è un giocatore incredibile, ha un potenziale enorme ed io sono davvero contento perché l’anno scorso qui ho fatto semifinale e quest’anno avrò la possibilità di giocarne un’altra. Questo è uno dei tornei più importanti della stagione”.

Poi si sofferma sul nuovo movimento al servizio: “Ci sono dei giorni in cui riesco a servire molto bene e altri dove invece faccio più fatica: oggi per esempio nel secondo set la percentuale non è stata così alta - sottolinea -. E questa è una cosa che devo migliorare. So però che sto lavorando nel modo giusto e in futuro credo che sarà uno dei miei colpi migliori. Del resto il servizio è l’unico colpo che puoi gestire in totale autonomia decidendo tu la velocità e lo spin”.

Ad Indian Wells c’è anche papà Hanspeter: “Per me è davvero speciale averlo qui. In passato non ho avuto tanto tempo da trascorrere con lui e con la mia famiglia - aggiunge -. E’ uno chef incredibile ma è anche un super papà ed è questa la cosa più importante. Mi ha dato anche qualche dritta giusta sul campo quando ero piccolo: mi diceva ‘la cosa più importante è avere il movimento corretto non dove va a finire la palla’”.

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In conferenza stampa poi l’azzurro ha ribadito di avere l’impressione di migliorare match dopo match e di sentirsi molto a suo agio in campo: “Non c’è una grande differenza rispetto al passato dal punto di vista mentale - dice -. Sono semplicemente felice di competere. Adoro giocare davanti al pubblico, e questo è ciò che mi fa divertire. Sicuramente ora sono in una posizione diversa, ma sono felice di mettermi in gioco ogni volta. Nella mia mente c'è sempre una nuova sfida, un nuovo avversario: devo stare molto attento, è su questo che cerco di concentrarmi”.

Nel 2011 Djokovic ha infilato 41 vittorie consecutive ma Jannik ammette candidamente di non pensarci: “Avevo dieci anni appena, e a dire il vero non seguivo il tennis perché sciavo molto di più, e giocavo anche a calcio. Adesso conosco le mie di statistiche, ma non si possono paragonare con quelle dei migliori, con i Big 3 o Big 4. Sono a un livello diverso rispetto a quello che loro hanno mostrato negli anni. Semplicemente sto scrivendo la mia storia. Quando avevo circa 16 anni ho iniziato a guardare il tennis perché cercavo di diventare una tennista professionista, ho cercato di imparare guardando le partite. Ora c’è Darren (Cahill; ndr) che ha delle storie davvero belle, grazie alla sua esperienza nel corso degli anni: mi piace sempre ascoltarlo quando parla, perché è qualcosa di speciale. Ma anche Simone (Vagnozzi; ndr) ha tanto da raccontare. Non mi paragonano ad altri giocatori ma mi danno solo questi piccoli input che sperano possano aiutarmi in campo, e anche fuori, a cercare di vedere le cose in un modo diverso”.

Jannik Sinner in azione a Indian Wells (Getty Images)

In semifinale ci potrebbe essere la rivincita di 12 mesi fa contro Alcaraz, un tennista che Sinner definisce un amico: “E sempre divertente giocare contro Carlos. Siamo buoni amici ma in campo cerchiamo solo di dare il 100% e di solito vengono fuori delle belle partite. L’anno scorso contro di lui, soprattutto qui su questo campo, ho faticato molto e lui ha giocato molto meglio di me. Ma poi due settimane dopo a Miami l’ho battuto. Tra di noi è così. La nostra rivalità ci ha spinti a crescere e a migliorare. Oggi però avrà una partita molto dura contro “Sascha” (Zverev; ndr): soprattutto quando serve molto bene è difficile affrontarlo. Sicuramente sarà una partita emozionante da guardare, e vedremo chi giocherà contro di me”.

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