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Il 2023 del giocatore altoatesino, professionista dal 2018, è costellato da così tante “prime volte” che a volerle elencare tutte in un solo articolo c’è da perdersi. Battendo Carlos Alcaraz il 3 ottobre, il nativo di San Candido è salito al numero 4 del mondo, eguagliando il miglior piazzamento di sempre di un tennista italiano
06 dicembre 2023
Bastano sei anni per scrivere la storia del nostro sport? Se ti chiami Jannik Sinner la risposta evidentemente è sì. Il 2023 del giocatore altoatesino, professionista dal 2018, è costellato da così tante “prime volte” che a volerle elencare tutte in un solo articolo c’è da perdersi come le celebri lacrime nella pioggia del film di Ridley Scott, con la differenza che qui le lacrime sono soltanto di gioia.
Battendo Carlos Alcaraz il 3 ottobre nella semifinale del China Open, con la classe rocciosa che le Dolomiti gli hanno lasciato in dote, il ragazzo nativo di San Candido è salito al numero 4 del mondo, eguagliando il miglior piazzamento di sempre di un tennista italiano da quando il ranking Atp è stata introdotto (correva l’anno 1973), quello di Adriano Panatta del 24 agosto 1976. Un 4 che, a dirla tutta, va stretto a un giocatore che, nelle ultime settimane dell’anno, ha giocato da n.1 battendo Daniil Medvedev 3 volte su 3 e per ben 2 volte su 3 Novak Djokovic.
Con un totale di 6490 punti Atp, il classe 2001 ha realizzato il bottino più cospicuo mai ottenuto da un azzurro dal 2009 in avanti, cioè da quando l'Atp ha adottato l’attuale sistema che assegna 2000 punti ai vincitori degli Slam e la metà esatta ai campioni dei Masters 1000, categoria in cui l’altoatesino ha anche vinto il maggior numero di partite per un italiano in una singola stagione (22/7 il bilancio).
Forte di 64 vittorie su 79 match disputati nel 2023 (altro primato), Sinner è anche il primo azzurro, sempre da quando è stato pubblicato il ranking, a sconfiggere tre volte il numero 1 del mondo nella stessa stagione (Carlos Alcaraz a Miami e Novak Djokovic a Torino e Malaga). Gli italiani hanno battuto il numero 1 del mondo per ben quattro volte nel 2023 (lo ha fatto anche Musetti, a Monte-Carlo contro Nole), tante quante ne hanno sconfitti gli azzurri nei 47 anni precedenti messi insieme.
Unico italiano in Era Open a raggiungere prima la semifinale e poi la finale e ad ottenere almeno due successi alle Atp Finals, Jannik è anche il giocatore italiano con più titoli in singolare maschile in Era Open, al pari di Adriano Panatta. Infatti a Vienna, a soli 22 anni e 74 giorni, ha conquistato il suo 10° titolo ATP.
Già, perché quando si parla di Sinner, la parola d’ordine non può che essere una sola: precocità. Più giovane italiano a vincere un match agli Australian Open (18 anni, 5 mesi e 16 giorni), a disputare i quarti di finale di una prova del Grande Slam (19 anni, 1 mese e 21 giorni), a giocare le semifinali di una prova del Grande Slam (21 anni, 10 mesi, 29 giorni), a disputare una finale Masters 1000 (19 anni, 7 mesi e 17 giorni), a vincere una finale Masters 1000 (21 anni, 11 mesi e 28 giorni). E ancora, più giovane azzurro in top 10 nel ranking ATP (20 anni, 2 mesi e 16 giorni) e, infine, più giovane italiano in top 5 (22 anni, 1 mesi e 17 giorni).
E poi ancora, allargando lo sguardo al mondo: più giovane vincitore delle Next Gen ATP Finals (18 anni, 2 mesi e 24 giorni), oltre che più giovane italiano a vincere un Challenger (a Bergamo nel febbraio del 2019), un match nei Masters 1000 (da n.263 Atp a Roma nel 2019 contro l’americano Steve Johnson, allora n.59), a entrare in top 100, a raggiungere i quarti in uno Slam, ad aver vinto un titolo Atp.
Insomma, l’elenco dei record di Sinner è chilometrico e, ovviamente, tocca anche gli Slam. Unico azzurro, insieme a Matteo Berrettini, ad aver disputato i quarti in tutte le prove (due quarti di finale consecutivi a Wimbledon - dove quest’anno si è arreso in semifinale - e almeno due volte agli ottavi in tutti i Major). Jannik ha vinto quattro titoli nel 2023 (Montpellier, Toronto, Pechino e Vienna), eguagliando il suo stesso record (2021) di tornei Atp conquistati da un giocatore italiano in una singola stagione. Ha raggiunto sette finali ATP nel 2023 (è stato sconfitto a Torino, Miami e Rotterdam), superando così il record che apparteneva ad Adriano Panatta (stagione 1973).
E, con 12 finali Atp raggiunte sul cemento, è il giocatore italiano ad aver conquistato più finali su questa superficie (il secondo è Fabio Fognini con 6). Dopo il successo contro Djokovic nel girone delle Nitto Atp Finals, è diventato anche il giocatore italiano con più vittorie (6) contro giocatori della top 3 della classifica mondiale, una in più di Panatta. È solo il terzo azzurro, dal 1990, ad aver vinto 50 match in tornei Atp Masters 1000 ma Jannik lo ha fatto più velocemente, giocando 73 match contro i 115 di Fabio Fognini e i 114 di Andreas Seppi.
Un'espressione grintosa di Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)
Unico giocatore azzurro capace di battere 10 volte un top 5 del ranking, Jannik è il primo in assoluto a sconfiggere due volte Nole in un singolo incontro di Coppa Davis, per giunta nella stessa giornata e annullando tre match-point consecutivi (mai accaduto prima). È diventato il giocatore italiano con il maggior numero di vittorie nei top 5 dalla pubblicazione della classifica ATP (10) superando Adriano Panatta (9).
È il primo giocatore a raggiungere la finale delle Finals nel suo Paese natale da Andre Agassi nel 2003. Sinner è in testa inoltre alla classifica Atp 2023 delle palle break salvate con una percentuale del 69,29%, davanti al cileno Nicolas Jarry e a Djokovic. Proprio il n.1 serbo lo ha superato invece solo nelle ultime settimane nel ranking 2023 dei punti fatti sulla seconda di servizio (57,60% per il serbo contro il 56,56% dell’azzurro). Jannik torna a primeggiare nella categoria delle risposte alla seconda di servizio (54,42%), davanti a Medvedev e Alcaraz. Sinner è sul gradino più basso del podio anche nella categoria dei punti vinti in risposta (29,15%), superato da Alcaraz e Medvedev.
Il momento d’oro del classe 2001 è solo agli inizi e, di mese in mese, stiamo assistendo a una crescita esponenziale del ragazzo. Inutile cercare di capire cosa potrebbe regalarci il 2024. Tanto vale restare coi piedi per terra, come ha detto lui stesso ai microfoni di SuperTennis: “L’obiettivo del prossimo anno è quello di confermare il numero 4 nel ranking perché, quando si fa un balzo in avanti così grande, è fondamentale mantenere quel livello”.