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Tokyo amara per Berrettini: infortunio agli addominali e ritiro contro Fils

Nel “Kinoshita Group Japan Open Tennis Championships” Matteo, unico azzurro rimasto in corsa, vince il primo set ma poi è costretto al ritiro contro il giovane francese che all’esordio aveva eliminato lo statunitense Fritz (n.1), finalista a New York

di | 27 settembre 2024

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Un'espressione eloquente di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

La fortuna è ceca ma la “sfiga” ci vede benissimo, si dice. Il problema è che guarda sempre dalla stessa parte a quanto pare, quella di Matteo Berrettini, costretto al ritiro al secondo turno nel “Kinoshita Group Japan Open Tennis Championships” (ATP 500 - montepremi 1.818.380 dollari) che si sta disputando sul cemento dell’Ariake Colosseum di Tokyo, un impianto con 48 campi ed un centrale tra i primi ad essere dotato di tetto retrattile. 

Il 28enne romano, n.45 ATP, dopo aver vinto il primo set al tie-break (per 7 punti a 5) contro il francese Athur Fils, n.24 ATP (ma che a luglio è stato anche top 20), è stato costretto al ritiro nel primo gioco della seconda frazione, per un problema ai muscoli addominali, dopo poco più di un’ora e un quarto di partita. Sarà dunque il giovane transalpino ad affrontare nei quarti di finale lo statunitense Ben Shelton, n.17 del ranking ed ottavo favorito del seeding. 

Finchè è stato in salute Matteo ha tirato giù 3 ace, ha messo in campo il 69% di prime con il 62% di punti vinti (percentuali un po' sporcate dagli ultimi due turni di battuta) ed ha tirato 11 vincenti a fronte di 8 errori non procurati (12 contro 6 il bilancio di Fils).

Matteo Berrettini colpisce di rovescio (foto Getty Images)

Matteo Berrettini colpisce di rovescio (foto Getty Images)

Il match. Anche stavolta si gioca indoor. Nel loro primo confronto parte bene Matteo, che strappa la battuta al 20enne di Bondoufle - seguito da Sergi Broguera e Sebastian Grosjean, protagonista all’esordio dell’eliminazione dello statunitense Taylor Fritz, n.7 del ranking e primo favorito del seeding - già nel terzo gioco del primo set: l’azzurro vince uno scambio a tutto braccio dimostrando una buona condizione atletica, si procura due palle-break consecutive ed incassa l’errore del francese alla prima opportunità (2-1).

Berrettini cancella una chance per il contro-break e conferma il vantaggio (3-1): Fils è già bravo ad evitare che i break diventino due (3-2). Il romano tiene le distanze soprattutto grazie alla combinazione servizio-diritto (4-2), la stessa che porta tanti punti anche al transalpino permettendogli di restare in scia (4-3). 

Nell’ottavo game, nonostante due ace dell’azzurro e relative due opportunità del 5-3, arriva il contro-break di Fils (4-4) che poi opera il sorpasso grazie ad un servizio diventato decisamente più incisivo (5-4).

Matteo non molla (5-5) ma nel dodicesimo gioco, dove serve davvero piano, continua a toccarsi sotto le costole (di nuovo un problema agli addominali?) guardando verso il suo box con sguardo preoccupato, anche se riesce comunque a rifugiarsi nel tie-break dopo aver annullato un set-point con un rovescio lungolinea spaziale.

Fils sembra non accorgersi di nulla e Berrettini schizza avanti 3-0 con un parziale di sei punti consecutivi.

Il francese lo riprende e lo supera (4-3), l’azzurro resta in scia e poi piazza la zampata con un lob che si stampa sulla riga e che gli vale il 7-5. Per Matteo è il dodicesimo tie-break portato a casa sugli ultimi tredici giocati.  

Al cambio campo arriva il fisioterapista a trattare Berrettini (e - accidenti - è proprio agli addominali il fastidio) che però, pur dolorante, sceglie  omunque di continuare.

Ma solo per altri quattro punti: al servizio sul 15-40 pari nel primo gioco della seconda frazione Matteo decide che basta così e si ritira…. Accidenti!

Matteo Berrettini

Matteo Berrettini

Dopo la parentesi piuttosto positiva con la Nazionale a Bologna nel Girone A delle Davis Cup Finals, Matteo aveva debuttato a Tokyo con una vittoria piuttosto convincente contro l’olandese Botic van de Zandschulp, n.67 ATP, proveniente dalle qualificazioni, superato per la quarta volta in altrettante sfide.

Sembrava un inizio incoraggiante in vista dell'obiettivo dichiarato dal romano: scalare posizioni nel ranking in modo da poter essere testa di serie all'Australian Open il prossimo gennaio, agevolato dal fatto di non avere punti da difendere (lo scorso anno aveva chiuso la stagione dopo l'infortunio alla caviglia destra rimediato allo Us Open). Ora un probabile, nuovo stop: l'ennesimo.

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