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Musetti, Shelton e Fils potrebbero coronare sulla terra di Madrid il sogno di varcare per la prima volta la soglia dell’élite mondiale
di Tiziana Tricarico | 23 aprile 2025
Top ten, te quiero! Queste due settimane si gioca in Spagna, tanto vale adeguarsi…. Ad ogni modo il “Mutua Madrid Open” sulla terra rossa della Caja Magica potrebbe promuovere nell’élite mondiale uno (o più) nomi nuovi. Ci sono infatti tre giocatori, racchiusi in meno di 400 punti (sarebbero quattro con Paul, ma lo statunitense non è da terra) che non vedono l’ora di varcare la fatidica soglia, approfittando magari del periodo tutt’altro che sfolgorante di Ruud, Rublev, Medvedev e (decisamente più indietro) Tsitsipas o la ridotta pericolosità sul “rosso” di Draper e De Minaur.
Il più accreditato dei tre - ed anche il più “vecchio” con i suoi 23 anni compiuti a inizio marzo - a poter centrare l’obiettivo è Lorenzo Musetti, attualmente n.11 del ranking. Arrivando in finale nel “1000” di Monte-Carlo (stoppato da Alcaraz e da un problema fisico) lo ha mancato solo di un soffio (e ci sarebbe riuscito comunque la scorsa settimana se Rune non si fosse improvvisamente “ritrovato” a Barcellona) ma comunque sono appena 90 i punti in classifica che lo separano dalla decima poltrona, occupata da Daniil Medvedev.
In più, rispetto ai suoi diretti antagonisti ha una maggiore capacità innata di fare bene sul mattone tritato - del resto ha conquistato ad Amburgo, nel 2022, battendo Alcaraz in finale, il suo primo trofeo ATP - e le prossime settimane tra Madrid, Roma e Parigi potrebbero rappresentare per il carrarino, che difende solo 300 punti, una svolta davvero importante.
Dopo il tennista toscano un altro giocatore nato per avere successo sulla terra battuta è Arthur Fils, n.14 ATP, il più giovane del terzetto con i suoi 20 anni (ne compirà 21 a giugno). Negli ultimi due mesi il francese ha mostrato una continuità pazzesca: prima i quarti back-to-back di Indian Wells e Miami, poi il passaggio senza colpo ferire sul “rosso” con i quarti a Monte-Carlo (fermato in tre set da Alcaraz) e la semifinale a Barcellona (battuto ancora dallo spagnolo, stavolta in due set). Ed anche se è vero che per il ragazzo nato a Bondoufle il gap con la fatidica soglia è di 370 punti, è altrettanto vero che nelle prossime settimane ne difende appena 275.
Infine c’è Ben Shelton, n.13 del ranking, che dopo un’uscita all’esordio a Monte-Carlo (battuto in tre set da Davidovich-Fokina), lo statunitense a Monaco di Baviera ha dimostrato di poter fare piuttosto bene anche sul “rosso”, cedendo solo in finale al “padrone di casa” Alexander Zverev. Con quel servizio mancino che si ritrova e la volontà e determinazione nel voler a tutti i costi migliorare anche sul “rosso” - dove peraltro sembra molto più a suo agio di parecchi suoi connazionali - il 22enne di Atlanta, Georgia, potrebbe centrare l’obiettivo prima del passaggio alle superfici veloci, visto che nella stagione europea sulla terra difende solo 200 punti, e che tra lui ed il decimo posto ce ne sono 270.
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