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Trungelliti ha il dente avvelenato: l'urlo "contro il silenzio di Rafa e Roger"

“Se non sei tra i 100 al mondo – ha detto l'argentino – non esisti, ti ignorano. Quello che mi fa più male è vedere come si è comportato Federer, perché con il peso e il carisma che ha, se avesse voluto cambiare le cose, per lui sarebbe stato possibile farlo"

09 ottobre 2023

Nessuno, con loro due, ci era mai andato così pesante. Marco Trungelliti, argentino di 33 anni, numero 112 come best ranking e oggi 236 Atp, ha rilasciato un'intervista sul problema che lo ha attanagliato per gran parte della sua vita agonistica: una denuncia per i casi scommesse di tre suoi connazionali. Denuncia che – a suo dire – gli ha sostanzialmente impedito di rientrare in patria serenamente negli ultimi quattro anni. Ma stavolta c'è di più. C'è che mentre Trungelliti 'assolve' Novak Djokovic, per aver più volte messo il problema sotto i riflettori, dall'altro lato 'condanna' il silenzio di Roger Federer e Rafael Nadal, rei – secondo lui – di non aver fatto nulla per provare a far emergere una situazione così grave.

“Se non sei tra i 100 al mondo – ha detto l'argentino a 'Punto de break' – non esisti, ti ignorano. Quello che mi fa più male è vedere come si è comportato Federer, perché con il peso e il carisma che ha, se avesse voluto cambiare le cose, per lui sarebbe stato possibile farlo. Invece né lui né Rafa hanno mai detto nulla su questa vicenda, cosa che Novak Djokovic fa continuamente. Li considero complici del sistema, perché non sono mai stati in grado di aprire bocca e difendere i diritti dei giocatori più modesti”. Parole durissime, che nessuno aveva mai pronunciato in precedenza. E che sembrano francamente eccessive, per due campioni che ci hanno spesso messo la faccia, anche in situazioni scomode.

Non si può permettere – ha proseguito l'argentino – che soltanto tra le 80 e le 100 persone si guadagnino da vivere grazie a questo sport. Questo mi ha sempre infastidito. Come giocatori di tennis (Roger e Rafa, ndr) saranno stati spettacolari, ma come esseri umani che cercano di migliorare il sistema sono molto poveri”. Parole al miele, invece, per Novak Djokovic. “È fondamentale che un leader come lui parli di questo. Creare la PTPA è stato molto generoso da parte sua perché gli toglie energie e tempo. Ho parlato con lui e l'ho ringraziato per come mi ha difeso e per tutto quello che ha fatto”. 

Ma quali sono, i fatti che hanno coinvolto Trungelliti, nel dettaglio? Bisogna risalire al 2019, quando Marco ha deciso di denunciare le continue offerte che gli venivano fatte per truccare le partite dei circuiti minori. Il suo racconto ha provocato un'indagine nella quale sono stati individuati i nomi di tre tennisti argentini: Federico Coria, Nicolas Kicker e Patricio Heras, coinvolti in partite truccate e poi sanzionati. Da quel momento in poi, tuttavia, per Trungelliti sarebbe cominciato un vero e proprio calvario, sfociato anche in una forma di depressione. Il problema è che Marco non ha trovato solidarietà: al contrario, è stato percepito da molti colleghi come una sorta di spia. Di conseguenza, ha preso armi e bagagli e si è trasferito ad Andorra, giocando prevalentemente in Spagna e in Italia. E tornando in Argentina in una sola occasione.

Quella posizione numero 112 è rimasta il massimo raggiunto, perché anche il suo rendimento, ovviamente, ha risentito in maniera pesante di questa situazione. “Non avrei mai pensato – ha spiegato ancora l'accusatore – che avrei pagato un prezzo così alto per parlare apertamente del problema scommesse. Pensavo che il mondo fosse preparato per una cosa del genere, ma non era così. Sono tornato in Argentina solo una volta in questi quattro anni, per visitare brevemente la famiglia. Non mi sarei perdonato se mia figlia non avesse conosciuto la bisnonna e il resto della famiglia per la mia paura di affrontare una situazione complicata”. Non si tratta della prima volta, che Trungelliti parla di questo argomento. Ma è la prima volta in cui punta il dito su chi è stato zitto. Una vicenda, la sua, che sembra non finire mai e che farà discutere ancora parecchio. In attesa che si cerchino altre soluzioni a un problema scommesse sfortunatamente ancora attuale.


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