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Verso Torino: 1985, Esplode Boom Boom Becker

Un ragazzo tedesco di appena 17 anni vince a sorpresa Wimbledon. Il suo nome è Boris Becker. Dopo quattro anni di dominio, John McEnroe lascia la prima posizione nel ranking di fine anno a Ivan Lendl.

di | 18 ottobre 2023

Il mondo, con tutto quello che contiene tranne il Roland Garros, è di McEnroe e non può essere altrimenti. L'inerzia della nuova stagione segue di pari passo quella epocale appena conclusa. The Genius la chiude dominando il Masters di gennaio con tre successi pesanti: l'avvio è da incubo contro l'arcigno Anders Jarryd che cincischia quando transita da solo sotto lo striscione dell'ultimo chilometro. Lo svedese, dopo aver vinto il primo set per 6-2, manca una palla del 4-0, due del 4-1, poi si pianta. In semifinale Mac lascia due game a Mats Wilander che nei quarti salva tre match point al lesto Johan Kriek. Di tutt'altro spessore la semifinale tra Ivan Lendl e Jimmy Connors, ventesimo duello della saga, uno dei più intensi: Lendl manca un match point sul 5-4 del secondo set e Connors, ispirato dal pubblico, rinviene portandosi largamente avanti 3-0 al terzo e poi 5-2. Il serbatoio di Jimbo segna improvvisamente rosso e Lendl, che ha rotto il ghiaccio con il successo del Roland Garros, trova la convinzione sufficiente per ribaltare la situazione e vincere. La finale è attesa, ma in campo c'è solo McEnroe. L'americano gioca un tennis fuori dall'ordinario: bello, creativo ed efficace più di quello messo in mostra dagli australiani negli anni 50 e 60. La sfida è tre su cinque, ma dura fino al 5-4 del primo set: Mac piazza 11 giochi di fila fino al 7-5 6-0 2-0. Il resto non ha storia.
Tutto sembra ricalcare il 1984: SuperMac marca il cartellino con precisione maniacale vincendo un torneo al mese. In gennaio trionfa a Philadelphia dove supera in finale il sorprendente Miloslav Mecir, uno slovacco dai movimenti felini che ama pescare; a fine febbraio sbanca Houston su Kevin Curren, a marzo si presenta al Palalido (il tetto del Palasport si accartoccia sotto il peso di una storica nevicata) e fa suo anche Milano battendo al primo turno un certo Boris Becker, un ragazzone tedesco di appena 17 anni che picchia dal fondo e vola a rete con agilità impressionante. Mansdorf, Leconte, Hlasek e Jarryd sono le altre vittime milanesi. Intanto Edberg lascia un solo game a Noah nella finale di Memphis e Tim Mayotte vince a Delray Beach la prima edizione del Lipton, un torneo con tabellone a 128 giocatori, ideato per diventare il quinto Slam e che negli anni trova dimora a Key Biscayne.
Il 31 marzo, giorno della vittoria di McEnroe a Milano, dall'altra parte dell'oceano Jimmy Connors gioca a Ft. Myers la 150esima finale della carriera perdendo malamente da Lendl che la settimana dopo passa con disinvoltura dal cemento alla terra imponendosi in grande stile a Monte Carlo su Mats Wilander.

La seconda settimana di aprile è riservata alle finali Wct di Dallas che vedono McEnroe strafavorito. SuperMac ci arriva con un bilancio stagionale di ventidue partite e ventidue vittorie, ma più che altro è imbattuto nei tornei indoor dal settembre 1983: dalla sconfitta contro Lendl a San Francisco, McEnroe vince 15 tornei di fila giocati sui tappeti sintetici al coperto, collezionando 75 vittorie consecutive, la più lunga serie di sempre su una singola superficie fino all'avvento di Nadal che nel 2007 porta il limite su terra battuta a 81.
Ma a Dallas la magia svanisce: lo sguardo di Mac, nei confronti della pallina, non è più quello di un serial killer e Joakim Nystrom lo rispedisce a casa al primo turno con un pesante 6-4 7-6 6-3. Il cappello da cowboys e l'imponente trofeo del circuito taxano finiscono a Lendl che se la ride in vista della stagione sul rosso.
A Bari, Claudio Panatta, fratellino di Adriano, vince il primo e unico titolo Atp battendo in finale Lawson Duncan, un pallettaro statunitense che perde le 6 finali giocate in carriera. Ad Amburgo gattone Mecir si conquista la fama di "ammazzasvedesi" stritolando, senza cedere set, Nystrom nei quarti, Wilander in semifinale e Sundstrom in finale. McEnroe si rialza ad Atlanta su Paul Annacone ma, quando il circuito si ferma sulla terra verde di Forest Hills, Lendl torna a battere SuperMac e lo fa con un severo e scoraggiante doppio 6-3.
Sulla terra vera, quella rossa, sorride anche Yannick Noah che conquista gli Internazionali d'Italia su Mecir. Si arriva a Parigi, non prima del bis di Lendl su McEnroe nella finale della coppa delle Nazioni di Dusseldorf: questa volta è una partita vera, tre set lottati e primo punto alla Cecoslovacchia; poi Connors che recupera da 2-5 nel set decisivo contro Mecir e Flach-Seguso che piegano la coppia Lendl-Smid completano la rimonta Usa.
Il Roland Garros 1985 è ricco di sfide generazionali. Il giovane Becker fa fuori in apertura Gerulaitis prima di essere regolato da Wilander, Vilas perde al secondo turno dal teen-ager Krickstein, Noah ha bisogno di un 8-6 al quinto per togliersi di dosso Clerc al terzo turno e Mecir scivola su Jaite. Come sempre, dagli ottavi si inizia a fare sul serio: McEnroe supera brillantemente il test delicato di Sundstrom, Leconte vince il derby spettacolo con Noah in cinque set, Cancellotti mette paura a Connors per poi evaporare, e Lendl lascia quattro game a Krickstein. Nei quarti Lendl passeggia ancora su Jaite e Connors torna in semifinale con una super prestazione ai danni di Edberg; Wilander vince la sfida con Leconte e McEnroe, grazie all'orgoglio, si salva dalla trappola di Nystrom che lo tiene in balia fino al 7-5 del quinto set. Mac paga care le energie spese contro lo svedese e in semifinale si sbriciola al cospetto della formichina Wilander. Lendl, dopo il 6-2 6-3 6-1 rifilato a Connors, è il favorito della finale, ma ci arriva stanco e anche demotivato dalla sconfitta di McEnroe. Il ceco si aggroviglia su se stesso, si intestardisce nel far muovere Wilander con una serie interminabile di drop shot e finisce per perdere, quasi di schianto, in quattro set dopo aver vinto il primo.

Sulla ruota del Queen's esce all'improvviso il nome di Boris Becker che indossa i panni dell'erbivoro puro distruggendo in finale Johan Kriek. Le prime parole del sudafricano, a fine match, sono profetiche: "Se gioca così, Becker vince Wimbledon". Detto fatto, ai Championships Boris manda al tappeto Pfister e Anger, arriva a due punti dalla sconfitta con Nystrom prima di vincere 9-7 al quinto, poi si ritrova sotto due set a uno, e con una caviglia dolorante, contro Tim Mayotte. Vorrebbe ritirarsi ma il suo manager, Ion Tiriac, a bordo campo, lo sprona a continuare. Il destino è scritto: Becker vince il tie-break del quarto set e il quinto per 6-2, poi supera in quattro set sia Leconte (vittorioso negli ottavi su Lendl) che Jarryd (lo svedese manca due palle per salire due set a zero). Dall'altra parte del tabellone emerge Kevin Curren che distrugge a forza di ace Edberg agli ottavi, McEnroe nei quarti e Connors in semifinale con punteggi drammatici. In finale Becker è una forza della natura, recupera un break di svantaggio nel terzo e a 17 anni e 227 giorni diventa il più giovane campione della storia.
In estate McEnroe piazza 17 vittorie consecutive, con i centri a Stratton Mountain e all'Open del Canada (quest'ultimo in finale su Lendl), fino alla finale di Flushing Meadows che raggiunge dopo 5 set giocati con Wilander. Dall'altra parte della rete c'è sempre lui, Ivan il terribile che affronta il match con un bilancio negli Slam di una sola vittoria e sei finali perdute. Intimorito e brekkato nel game d'apertura, Lendl scivola sotto 5-2 con McEnroe che arriva al set point. Il passantone incrociato di rovescio del ceco è il segnale della svolta: 7-6 6-3 6-4 per Lendl che torna numero 1 del mondo e ci resta per tre anni filati. 

McEnroe segna il passo e chiude l'anno con una sola vittoria a Stoccolma, Lendl invece fa incetta di tornei: Stoccarda, poi Il 20 ottobre Sydney (50° titolo), Tokyo e Wembley (primo testa a testa in finale con Becker). L'ultima edizione dicembrina dell'Open d'Australia va a Stefan Edberg che negli ottavi salva un match point a Wally Masur e in semifinale fa impazzire Lendl fino al 9-7 conclusivo. In finale il 19enne svedese umilia Wilander che batte in semi il serbo Zivojinovic, autore nei quarti di un roboante successo per 6-0 al quinto su McEnroe. E' la prima volta dal 1931 (Sidney Wood e Ellsworth Vines) che due prove dello Slam vanno a due teen agers. Per svedesi e tedeschi la stagione non è ancora finita: manca la finale di Davis di Monaco di Baviera. Il mattatore è Becker che vince i suoi singolari; agli svedesi va il doppio e il titolo che ottengono grazie ai successi di Wilander ed Edberg sul numero 2 tedesco, quel Michael Westphal che nel match decisivo si arrende in quattro set all'angelo biondo Stefan Edberg.

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