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Torna al potere Ivan Lendl, ma l'annata è segnata dall'impresa del 17enne cino-americano Michael Chang, capace di conquistare il Roland Garros rimontando due set a Lendl e battendo in finale in 5 set Stefan Edberg.
di Luca Marianantoni | 21 ottobre 2023
Becker si ritira su vincendo a Milano e Philadelphia, ma il più caldo di tutti è McEnroe, campione a Lione e per la quinta volta nell'ultima edizione delle finali Wct di Dallas. Il percorso di SuperMac in Texas è impeccabile, batte Agassi, poi Lendl per la prima volta dal 1985 e Gilbert in finale. Il solito Lendl continua a imporre la propria legge sul cemento: vince Scottsdale su Edberg e a Key Biscayne non deve nemmeno scendere in campo per la finale perché il suo avversario, Thomas Muster, viene investito da un ubriaco nel posteggio dello stadio. Ne ha per sei mesi, rischiando anche di non tornare più a giocare. Lendl si prepara per Parigi vincendo sulla terra verde di Forest Hills e su quella rossa di Amburgo. A Monte Carlo Connors perde da Paolo Canè e esce per sempre dai top ten; la stella del torneo è Alberto Mancini, un giovane argentino che si propone come rivelazione dell'anno: batte Becker in finale e poche settimane dopo bissa il successo conquistando gli Internazionali d'Italia dopo aver annullato un match point in finale ad Andre Agassi.
Un mese prima delle celebrazioni per il bicentenario della presa della Bastiglia, il Roland Garros vive un'altra rivoluzione proclamando vincitore, come più giovane campione Slam della storia, un piccolo ragazzino americano di origini cinesi. Michael Chang ha 17 anni e 3 mesi quando vive le due settimane più intense di tutta la carriera. Rimonta un inviperito Ivan Lendl negli ottavi, servendogli da sotto e attendendo la risposta all'altezza della riga del servizio. Il ceco va in tilt e sul match point commette un clamoroso doppio fallo (4-6 4-6 6-3 6-3 6-3 il punteggio che passa alla storia). Ai quarti Chang vince un match difficilissimo contro l'haitiano Ronald Agenor: recupera il terzo set da 1-4 e poi chiude in quattro dopo aver annullato un set point. In semifinale lotta quattro ore per avere ragione di Andrei Chesnokov e in finale piega 6-2 al quinto Stefan Edberg dopo aver salvato 10 palle break nel quarto set e recuperato un break a inizio di quinto set.
Eliminato prematuramente sulla terra rossa di Parigi, Lendl mette a frutto la settimana in più di tennis su erba vincendo al Queen's il primo torneo "verde" della carriera battendo Christo Van Rensburg. Le speranze di vincere Wimbledon però non sembrano aumentare dopo un primo turno incerto contro Nicolas Pereira e un ottavo di finale in cui rischia di andare sotto due set contro Peter Lundgren. In semifinale contro Becker però, Lendl gioca un match, spezzato in due dalla pioggia, con il cuore in mano e con la massima concentrazione. Il ceco, sotto un set e un break, sente la partita scivolargli di mano, ma all'improvviso si traveste da giocatore da erba e le parti si invertono. La pioggia arriva con Ivan il Terribile avanti un break al terzo e alla ripresa il ceco conserva il vantaggio salendo 2 set a 1. Un doppio fallo di Becker offre al campione di Ostrava un ghiotto break e la palla per salire 4-2. Ma è l'ultimo guizzo del ceco che non conferma il break, si spegne lentamente, lamentandosi anche per decisioni arbitrali. Nella parte bassa del tabellone si fa largo il campione uscente Edberg che in tre set e due tie-break ferma in semifinale l'ottimo McEnroe. La finale di domenica 9 luglio è la rivincita dell'anno prima. Edberg gioca sottotono, subisce un umiliante 6-0, poi si sveglia tenendo quantomeno i turni di battuta. Sul 5 pari Becker sbanda, subisce il break permettendo a Edberg di portarsi inaspettatamente avanti 6-5, 40-0. Lo spavento del tedesco dura un paio di minuti, poi Becker salva i tre set point e dopo 2 ore e 12 minuti diventa per la terza volta re di Wimbledon.
Il resto dell'estate è piatta: Paolo Canè, dopo le incomprensioni con il capitano di coppa Davis Panatta, vince a Bastad ed entra tra i primi 30 del mondo, Lendl si aggiudica l'Open del Canada su McEnroe e si sente prontissimo, in vista di Flushing Meadows, a respingere l'assalto di un Becker sempre più vicino alla vetta del ranking.
E' un Open degli Stati Uniti scoppiettante: il secondo turno è fatale a McEnroe, battuto in quattro set da Paul Haarhuis, ma a fare più scalpore sono altri due match di secondo turno. Il campione uscente Mats Wilander si fa sorprendere da un giovane statunitense di origini greche, Pete Sampras, destinato a un futuro radioso. Boris Becker invece si trova addirittura a fronteggiare due match point nel tie-break del quarto set contro l'americano di origini italiane Derrick Rostagno; sul primo Rostagno fa serve and volley ma mette fuori la volèe di dritto, sul secondo attacca ma il passante di Becker tocca il nastro rendendo vana l'opposizione dell'americano. Becker ringrazia e vince 6-3 al quinto. Al terzo turno Lendl ridimensiona il giovane Courier, ma negli ottavi soffre per cinque set, sul Grandstand, per addomesticare il rovescio bimane e la grinta di Andrei Chesnokov. Negli ottavi uno straordinario Connors incanta Edberg che non ama giocare sotto i riflettori: lo svedese si addormenta e finisce seppellito per 6-2 6-3 6-1. Nei quarti Jimbo è atteso dal derby statunitense con Andre Agassi: il Kid di Las Vegas è favorito, ha 18 anni in meno, ma non ha mai vinto battaglie al quinto. E' scontro fin dai primi punti, poi Agassi si mette in testa di sfatare la tradizione, lascia a Jimbo il terzo set per 6-0 provando a vincere alla distanza. E' un rischio altissimo che Agassi (19 anni) sperimenta sulla propria pelle quando Jimbo (37 anni) recupera nel quinto da 0-4 a 4-5. Connors manca la palla del 5 pari e Agassi trionfa per 6-4. Ma in semifinale Andreino non riesce a impensierire Lendl che vola all'ottava finale di fila insieme a Becker, autore di una prova convincente contro Krickstein. In finale Becker ha un passo più sicuro del ceco, ottiene molto più dal servizio, è più solido dal fondo e terribilmente concreto a rete. Risultato scontato e vittoria in quattro set.
Il 15 ottobre Connors vince a Tolosa su McEnroe il torneo numero 108 e una settimana dopo a Tel Aviv porta il record a quota 109. Nei due mesi finali Lendl mantiene la testa incrementando il vantaggio: Becker trionfa soltanto a Parigi-Bercy su Edberg, Lendl invece fa suo Bordeaux, Sydney e a Stoccolma conquista il settimo Masters Series di fila a cui partecipa (Monte Carlo, Roma e Open del Canada 1988, Miami, Amburgo, Open del Canada e Stoccolma 1989). Per il ceco è la quarta stagione da numero 1 del mondo, la quinta con una percentuale di vittorie superiore al 90% (record assoluto). Edberg trionfa nell'ultimo Masters al Madison Square Garden su Becker in un match fotocopia della finale di Wimbledon 1988 e il tedesco si consola con la seconda Davis di fila che la Germania vince sulla Svezia grazie ai successi su Edberg, Wilander e in doppio con Eric Jelen. E' l'ultimo atto di grande tennis dei meravigliosi anni 80.