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Verso Torino: 1992, a Wimbledon esplode Agassi

Dopo aver perso le prime tre finali Slam giocate, Andre Agassi si sblocca conquistando a sorpresa Wimbledon battendo negli ultimi tre turni Boris Becker, John McEnroe e Goran Ivanisevic.

di | 24 ottobre 2023

Dopo sette anni di dominio cecoslovacco, svedese e tedesco, gli Stati Uniti tornano a fare la voce grossa. A spuntarla su tutti è il marine Jim Courier, numero 1 del mondo con mezzo Slam in tasca, più Roma e la coppa Davis. Non scherza neppure Andre Agassi, che sfata il tabù di grande perdente vincendo clamorosamente Wimbledon. Edberg conquista alla grande l'Open degli Stati Uniti e i tedeschi Becker e Stich si assicurano l'Atp Tour World Championships di fine anno e la Grand Slam Cup.
A molti la vittoria di Courier a Parigi sembra del tutto casuale, decisa dai regali di Agassi. Ma quando il picchiatore della Florida si ripete, sbancando l'Open d'Australia, molti si ricredono. Big Jim ha un tabellone tutto in discesa, agevolato in semifinale dal ritiro di Krajicek per un problema alla spalla e culminato con una finale a senso unico vinta in quattro set sul numero 1 Stefan Edberg.
Ma l'Open d'Australia 1992 è anche il torneo di un grande John McEnroe. Con la bacchetta magica spazza via al terzo turno il campione uscente Boris Becker e due giorni dopo si rende protagonista di uno dei match dell'anno battendo 8-6 al quinto Emilio Sanchez. L'impresa dell'americano vale triplo: si fa recuperare due set di vantaggio, si fa annullare tre match point sul 5-4, 0-40 del quinto e infine annulla due palle match che Sanchez non sfrutta sul 6-5, 40-15. Mac finisce in gloria dopo 4 ore e 41 minuti, ma paga dazio - dopo un simile sforzo -  nei quarti arrendendosi con un triplice 6-4 a Wayne Ferreira.
Da Melbourne esce bene anche Omar Camporese che dopo gli ottavi di finale persi con onore contro Lendl, vive due settimane indimenticabili sul veloce indoor. Trascina l'Italia di Davis alla netta vittoria sulla Spagna e poi domina il torneo di Milano. Il bolognese gioca con autorità impressionante e a farne le spese in finale è Goran Ivanisevic. Nello stesso giorno, a San Francisco, Jim Courier pur perdendo in finale contro Chang scavalca Edberg in classifica e diventa numero 1 del mondo. Big Jim sbarca in Europa per provare a vincere il primo titolo da re Atp e ci va vicinissimo: perde contro Becker la finale maratona di Bruxelles (6-7 2-6 7-6 7-6 7-5) dopo aver mancato 3 match point nel tie-break del terzo set. Palline e tappeti indoor sembrano sempre più veloci e a Stoccarda Ivanisevic fa suo il torneo piazzando 105 ace in 5 incontri, compresi i 32 in finale contro Edberg.
I campi indoor diventano terra di conquista dei bombardieri, ma con i tornei sul cemento all'aperto si torna a respirare un tennis diverso. Stefano Pescosolido sbanca Scottsdale su Brad Gilbert, Michelino Chang invece ripete il Sunshine Double conquistando Indian Wells su Chesnokov e Key Biscayne su Mancini.

Il circuito si spezza. Tra i protagonisti che scelgono la terra rossa europea si mette in evidenza Carlos Costa che vince all'Estoril sul connazionale Bruguera e a Barcellona sullo svedese Gustafsson. Chi sceglie ancora il cemento è Jim Courier che fa razzia nei tornei asiatici vincendo l'Open del Giappone su Krajicek e Hong Kong su "pollicino" Chang.
A Monte Carlo rivince Thomas Muster e si rivede ancora in campo, come nel 1991, Bjorn Borg che subisce un 7-6 6-2 da Wayne Ferreira dopo la sconfitta per 7-5 6-2 contro Olivier Delaitre a Nizza. Edberg è il re della terra veloce di Amburgo, Jim Courier diventa il primo americano a vincere Roma e Parigi nello stesso anno. Atleticamente Courier è in condizioni smaglianti e non teme la pazienza dei terraioli. Al Foro Italico getta le basi per il bis al Roland Garros superando all'esordio Muster, poi Clavet, Bruguera agli ottavi, Miniussi, Steeb e Carlos Costa in finale. A Parigi il dominio è ancora più marcato: maciulla in tre set Kroon, Muster, Mancini e il qualificato Medvedev, poi lascia un set sotto la pioggia all'indiavolato Ivanisevic, prima di completare l'opera con lo schiaffo bis ad Agassi e la finale a senso unico sul gioiellino ceco Petr Korda.
Big Jim è imbattuto da metà marzo (sconfitta con Chang in semifinale a Miami), ma dopo 25 vittorie di fila deve arrendersi al terzo turno di Wimbledon al qualificato Andrei Olhovskiy (numero 193 del mondo), un russo dotato di un buon servizio e di un ottimo gioco di volo.
Senza Courier, padrone di mezzo Slam, Wimbledon pare una questione privata tra gli ultimi tre vincitori: Stich, Edberg e Becker. Ma a far saltare il banco ci pensa Andre Agassi (la cui vittoria, a inizio torneo, è pagata a 30 dagli scommettitori) che mette le mani sul trofeo più prestigioso del mondo. Andreino, con un impeccabile completo bianco al posto delle sgargianti mise fosforescenti che non può indossare -  per questo diserta tre edizioni del torneo -, si improvvisa "erbivoro" puro dalla risposta fulminante e dal passante micidiale. Ai quarti escono in blocco tutti i favoriti: Edberg perde 6-3 al quinto da Ivanisevic, Stich si fa battere in tre set da Sampras, Forget si fa sorprendere da McEnroe e Boris Becker viene eliminato in cinque set da un superlativo Agassi. In semifinale Ivanisevic spara 36 ace (91% di punti vinti sulla prima) in faccia a Sampras e Agassi disintegra in tre set l'ultima apparizione di SuperMac sul Centre Court. Il 5 luglio Ivanisevic gioca per cinque set al tiro al piattello e quando arriva a servire sul 4-5, per rimanere nel match, conta sul pallottoliere già 37 ace, 206 in totale dall'inizio del torneo. Non ne fa altri. Il croato commette due doppi falli consecutivi (il sesto e settimo del match), poi piazza due servizi vincenti, ma si fa passare a rete dal dritto di Agassi. E' il match point che l'americano trasforma quando Goran mette sul nastro l'ultima volée di rovescio.

L'estate è dominata dai Giochi Olimpici di Barcellona che i big snobbano, dando via libera a due giocatori di secondo livello come Marc Rosset e Jordi Arrese. A infilarsi l'oro al collo è lo svizzero al termine di una battaglia conclusa 8-6 al quinto. In vista dell'US Open i big tornano prepotentemente in forma: Agassi passa da Wimbledon alla vittoria all'Open sul Canada su Lendl. Il ceco gioca nei quarti per l'ultima volta in carriera contro McEnroe battendolo 6-2 6-4 (21-15 in favore di Lendl è il bilancio conclusivo della loro rivalità). Edberg fa suo New Haven, ma il più caldo di tutti è Pete Sampras, primo a Kitzbuhel, Cincinnati e Indianapolis.
I pretendenti al trono di Flushing Meadows sono quattro e nessuno di loro manca l'appuntamento con le semifinali: Courier, Edberg, Sampras e Chang. E' un torneo duro e massacrante, adatto a svelare al mondo le qualità di lottatore di Stefan Edberg che conquista da grande campione il suo secondo titolo e sesto Slam. Dagli ottavi alle semifinali Edberg vince rimontando sempre un break di svantaggio nel corso del quinto set: contro Krajicek (4 ore e 20 minuti), contro Lendl (al tie-break conclusivo in 4 ore e 3 minuti) e contro Chang (5 ore e 26 minuti). Maratone che non gli tolgono energie in vista della finale con Pete Sampras, emerso nell'altra semifinale su Jim Courier, a sua volta vincitore di Agassi nei quarti. La finale è un capolavoro per lo svedese e una grande delusione per l'americano, ancora una volta bocciato nei grandi tornei a due anni dal trionfo shock del 1990.
Ma è anche il torneo degli addii: quello di Jimmy Connors che vince l'ultima partita contro il brasiliano Jaime Oncins (il 2 settembre, giorno del suo 40° compleanno) per poi perdere da Lendl al secondo turno, e quello di John McEnroe che si spinge fino agli ottavi arrendendosi a Courier. E' anche il torneo di altre partite epiche come la prima vittoria negli Slam di Lendl su Becker, maturata negli ottavi per 6-4 al quinto in 5 ore e 1 minuto.
Deluso da Wimbledon e dalla sconfitta con Volkov al terzo turno dell'US Open, Ivanisevic si riscatta vincendo i tornei indoor di Sydney e Stoccolma. In Australia il croato fa a pezzi Edberg, in Svezia si ripete sull'angelo biondo, poi su Forget e Becker, distruggendoli a forza di ace e servizi vincenti. Becker rialza la testa a Basilea e poi a Bercy, ma l'impresa più grande la compie Ivan Lendl che dopo quattordici mesi di digiuno torna alla vittoria sbancando Tokyo. E' il successo numero 92 che lo riporta nei top 10.
All'Atp Tour World Championships (il Masters) di Francoforte il girone di ferro è quello con Sampras, Becker, Edberg e Korda (nell'altro ci sono Courier, Krajicek, Ivanisevic e Chang). Becker perde in due tie-break la sfida iniziale con Sampras, ma poi sale in cattedra finendo in trionfo su Jim Courier. McEnroe firma la sua quinta coppa Davis per gli Usa trascinando al successo in un doppio delle meraviglie Pete Sampras contro la sorprendente Svizzera mentre a Monaco di Baviera i 2 milioni del primo premio della Grand Slam Cup vanno al meraviglioso Michael Stich che batte Edberg al primo turno, Krajicek nei quarti, Sampras in semifinale e Chang in finale.

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