-
Atp

Verso Torino: 1993, nasce l'era Pete Sampras

Il 12 aprile Pete Sampras spodesta Jim Courier al vertice del ranking mondiale. Pistol Pete diventa inarrestabile e il 4 luglio, festa dell'indipendenza americana, conquista il suo primo di sette titoli a Wimbledon.

di | 25 ottobre 2023

Il successo di Pete Sampras all'Open degli Stati Uniti del 1990 coglie di sorpresa il 19enne americano, impreparato alle critiche di chi lo vede bello ma senza grinta. Per quasi tre anni Sampras soffre la potenza dell'indemoniato Jim Courier, gli ultimi fuochi di Edberg e Lendl, il mestiere di Becker, l'intraprendenza di Stich, l'esplosività di Ivanisevic e i colpi da flipper impazzito di Agassi. Alla fine, però, sboccia, conquista il mondo, riscrive la storia di Wimbledon e quella del tennis contemporaneo.
L'epicentro d'inizio stagione è sempre la lontana Australia, ma questa volta il circuito parte da un paese insolito: a Doha, nel Qatar, tra cammelli e dune di sabbia, i petroldollari degli sceicchi richiamano i grandi campioni della racchetta per un torneo nuovo di zecca che funge anche da tappa intermedia per raggiungere Melbourne. E' un torneo da favola, concluso con una finale intensa e bella, vinta da Boris Becker per 7-5 al terzo su Goran Ivanisevic. I due sembrano in forma smagliante, come pure Chang che vince a Jakarta e Sampras che fa suo il classico appuntamento di Sydney. Ma all'Open d'Australia il croato s'infortuna, Becker perde al primo turno da quella volpe di Jarryd e Chang ci lascia le penne al secondo turno contro Wheaton. Sampras invece si accoda al gruppetto dei fuggitivi e si lancia con grande impeto verso le semifinali. Non è un torneo spettacolare, cinque match degli ottavi e tutti i quarti si risolvono in appena tre set, come pure le semifinali che vedono Courier disinnescare Stich ed Edberg passeggiare sul fragile Sampras. E' la ripetizione della finale del 1992, anche nel punteggio e nella sostanza. Per Big Jim è incredibilmente l'ultimo successo Slam, per Edberg l'ultima grande finale.
La stagione indoor europea parte da Milano, con l'unico successo stagionale di Boris Becker, e prosegue con il ricco appuntamento (oltre 2 milioni di dollari di montepremi) di Stoccarda con l'elettrizzante finale vinta da Michael Stich per 7-5 al quinto su Richard Krajicek.
Il sole di Indian Wells scalda come quello australiano e il più caldo di tutti è ancora una volta Big Jim. Courier torna a far valere la sua forza fisica, la capacità di concentrazione e la determinazione, così sbaraglia il campo, compreso Ferreira in finale. A Key Biscayne la pioggia rischia di mandare in tilt tutto il torneo. Courier si blocca contro Woodforde e dal lotto dei superstiti spunta Pete Sampras. L'americano batte Medvedev, Krajicek, Korda e Washington conquistando per la prima volta in carriera il ricco torneo della Florida.
Il 12 aprile, all'indomani della vittoria di Sampras a Tokyo su Brad Gilbert, Pistol Pete diventa per la prima volta numero 1 del mondo, classifica che legittima la settimana dopo sconfiggendo a Hong Kong lo spodestato Courier al tie-break del terzo set in un match di grande livello. Con l'arrivo della terra battuta, il più bravo di tutti è l'ucraino Andrei Medvedev che centra l'accoppiata Estoril-Barcellona battendo Bruguera, Sanchez e Novacek in Portogallo, Lendl, Muster e Bruguera in Spagna.

A Monte Carlo piove tutti i giorni, Sergi Bruguera salva due match point in semifinale a Muster e poi schianta Cedric Pioline, in una finale giocata di lunedì su un campo secondario al coperto. Una settimana dopo a Madrid Bruguera si inchina in finale a Stefan Edberg, Lendl vince sulla terra di Monaco di Baviera su Stich il quale a sua volta si impone nel Super 9 di Amburgo su Andrei Chesnokov. E' il primo tedesco a fare centro nell'Open di casa dai tempi di Bungert nel lontano 1964.
Al Foro Italico ci sono i primi due giocatori del mondo, Sampras e Courier, ed è ancora un monologo di Big Jim: l'americano manda al tappeto Bruguera, Chang e Ivanisevic. Il più deluso di tutti è proprio Goran che dopo il successo in semifinale su Sampras si monta la testa. Ma di fronte alla solidità di Courier, il campione di Spalato subisce un devastante 6-1 6-2 6-2.
Al Roland Garros il super favorito è ancora Courier. L'americano arriva puntuale in finale, ma per strada lascia diversi set: uno a Tarango, uno a Muster, uno a Prpic e uno a Krajicek in semifinale. A separarlo dal terzo titolo rimane solo Sergi Bruguera, uno spagnolo diventato di colpo maturo con il successo nei quarti sul numero 1 del mondo Pete Sampras. Vittoria che lo spagnolo conferma con un'altra vittoria non facile su Andrei Medvedev. Il giorno della finale fa molto caldo e i due contendenti sono allo stremo delle forze. Bruguera sembra sul punto di mollare quando va sotto 2-0 all'inizio del quinto set. Ma in realtà è Courier, piegato dalla maggiore duttilità dello spagnolo, a uscire dal match. Sergi conquista sei degli ultimi sette game, stringendo al petto la Coppa dei Moschettieri.
Anche a Wimbledon fa caldo, tanto caldo: il verde sparisce fin da subito per lasciare spazio all'erba battuta che avvantaggia i primi due giocatori del mondo Sampras e Courier. Di match spettacolari ce ne sono tanti, su tutti i quarti di finale Sampras-Agassi e Becker-Stich. A tifare per il campione in carica c'è anche Barbra Streisand che ha una misteriosa relazione con lui, ma Andreino cede sul più bello per 6-4 al quinto a Pistol Pete; finisce 6-4 al quinto anche la rivincita della finale del 1991 che premia Becker e punisce Stich.
In semifinale Sampras annulla sei palle break a Becker e lo batte in tre set, Courier invece impiega quattro set per spegnere un Edberg meno reattivo del solito. La finale è un duello tra il servizio e le volée di Sampras contro la risposta e i passanti di Courier. Per non tradire l'albero genealogico, i Championships incoronano Sampras che vince in quattro set il primo dei suoi sette Wimbledon.

In estate si mette in evidenza Muster, a segno a Kitzbuhel, San Marino e Umago, c'è la conferma di Bruguera, re a Gstaad e Praga, la rinascita di Pernfors all'Open del Canada e la vittoria di Chang su Edberg a Cincinnati. Sono tutti in forma, compreso Courier che vince a Indianapolis riconquistando la leadership mondiale. Non c'è Sampras: il campione di Wimbledon scivola su Brett Steven in Canada, perde da Krajicek in semifinale a Los Angeles, da Edberg in quella di Cincinnati e da Rafter (con tre tie-break) nei quarti a Indianapolis.
Poi, però, a Flushing Meadows Pistol Pete si dimostra nuovamente imbattibile, come a Wimbledon. E' un torneo avversato dalla pioggia che cancella molte sessioni di gioco e dopo i primi due turni sette teste di serie sono già a casa. Sono tre gli outsider a raggiungere le semifinali: Wally Masur che agli ottavi recupera due set a Jamie Morgan, Alexander Volkov che nei quarti annulla due match point a Muster e Cedric Pioline che fa fuori Wilander, Courier e Medvedev prima di superare anche Masur in semifinale. La finale non ha storia e Sampras torna campione nello Slam di casa.
Il 17 ottobre Ivan Lendl vince il suo ultimo torneo Atp a Tokyo su Todd Martin e lo stesso giorno Stefano Pescosolido conquista quello di Tel Aviv su Amos Mansdorf. Con la stagione indoor riappare magicamente Goran Ivanisevic che sbanca Vienna, perde di misura la finale a Stoccolma contro Stich ma domina Bercy. Sulle rive della Senna, Goran seppellisce di ace quattro top 10: Chang, Sampras, Edberg e Medvedev in finale, ma invece degli applausi riceve i fischi dall'esigente pubblico parigino che non gradisce il gioco del tiro a piccione e gli scambi super brevi.
La regular season si chiude con il torneo dei "diamanti" di Anversa che Sampras vince su Gustafsson; il più deluso di tutti però è Pioline che arriva a due punti dall'eliminare Sampras e dal qualificarsi per l'Atp Tour World Championships (il Masters). Alla "Festhalle" di Francoforte Sampras e Stich dominano i rispettivi gironi e poi si ritrovano in finale. Con 27 ace e un gioco complessivamente più completo e vario, Michael Stich batte il rivale salendo fino al secondo gradino del ranking mondiale. Da Francoforte a Dusseldorf il passo è breve e Stich diventa l'eroe che riporta la Germania alla conquista della coppa Davis: Stich fa tutto da solo, firma sulla terra battuta i tre punti che affossano l'Australia e chiude l'anno con un'altra palpitante finale, alla Grand Slam Cup di Monaco, persa però 11-9 al quinto contro il trampoliere ceco Petr Korda.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti